martedì 5 luglio 2011

pc 5 luglio - la sinistra nepalese Kiran Non abbandoneremo mai la rivoluzione

Non abbandoneremo mai la rivoluzione: Kiran
Posted by admin il 4 Luglio 2011

(Mohan Baidhya, popolarmente noto come il compagno Kiran, è il vice presidente del partito comunista 'unificato' del Nepal (maoista). Egli ha contribuito incessantemente per quasi quattro decenni come rivoluzionario di professione allo sviluppo del movimento maoista in Nepal. Fin dall'inizio della sua vita politica, ha risolutamente combattuto contro il revisionismo, il neo-revisionismo, e ogni sorta di deviazioni all'interno e all'esterno del partito. Egli è conosciuto come un leader rivoluzionario, un leader amato dal popolo oppresso nepalese e un leader eccezionale del proletariato internazionale . La classe dirigente espansionista indiana ha messo in carcere il compagno Kiran più di due anni fa.

Ecco l'intervista fresca rilasciata dal compagno 'Kiran' a 'The Next Front'. Sappiamo tutti che in questi giorni è in corso una feroce battaglia tra le due linee all'interno del movimento maoista in Nepal. Questa intervista si è concentrata su molti argomenti scottanti che si discutono all'interno del PCNU-maoista. )

Domanda: Quando si riunirà il vostro comitato centrale? Qual è stato il motivo del ritardo della riunione del comitato centrale?

Kiran: Sarà probabilmente convocato subito. Il ritardo era per lavori interni.

Domanda: la questione relativa alla integrazione dell'esercito è stato definita? Si dice che tu hai anche abbandonato la posizione precedente in materia di integrazione dell'esercito. Qual è la realtà?

Kiran: La questione riguardante l'integrazione dell'esercito non è stata definita. Su questo tema, avevamo registrato il nostro 'atto di dissenso' contro la decisione presa a maggioranza nel corso della riunione del Comitato permanente del partito. Abbiamo anche delle differenze in merito alla decisione presa a maggioranza nella sede centrale del partito. Non abbiamo rinunciato alla nostra posizione e atteggiamento e la nostra posizione è coerente.

Domanda: Il punto focale della lotta tra le due linee dovrebbe essere sostanzialmente in merito all'obiettivo strategico. Invece, data la sua natura, questo sembra essere stato confuso all'interno di problemi e questioni tattiche. Questo non indebolisce la lotta per il raggiungimento dell'obiettivo principale?

Kiran: La lotta tra le due linee è fondamentalmente concentrata sull'obiettivo strategico. Su questo tema, le nostre opinioni dissenzienti sono stati registrati dal partito. Queste opinioni dissenzienti sono basate sulle questioni riguardanti l'uso di termini come 'Pensiero di Mao' invece di 'maoismo'; l'obiezione su alcuni punti chiave sugli accordi di pace firmati in passato, e le questioni relative all'attuazione della repubblica federale popolare e l'insurrezione. Inoltre, abbiamo opinioni dissenzienti su altre questioni come quelle riguardanti l'integrazione nell'esercito e la costituzione. Tutti questi problemi sono di importanza strategica. Il disaccordo su questi temi non può essere chiamato semplicemente 'differenze sulle tattiche'. Alcune delle differenze sulle tattiche sono anche legate alla strategia.

Domanda: La presente controversia è stata definita come una lotta tra due linee, ma le differenze e le controversie sembrano essere sulla questione di chi dovrebbe essere ministro o sul tema dell''inclusione' rispetto alle diverse etnie, regioni e sesso nel gabinetto. Non ci stiamo inutilmente occupando in questioni come l''inclusione', che è contro il principio fondamentale marxista, invece di concentrarsi sulle questioni di classe? Qual è la realtà fondamentale dietro a ciò?

Kiran: La disputa sui ministeri è collegata con la linea politica. La controversia relativa all'inclusione e alla rappresentanza proporzionale non può essere contro il marxismo. Il marxismo ha resistito fermamente ad ogni tipo di repressione patriarcale sulle donne e al cosiddetto dominio delle caste alte sulle nazionalità e ha sottolineato la necessità di dare il potere a tutto il popolo oppresso tra cui donne e nazionalità. Neanche questa lotta è al di fuori dei parametri della lotta di classe.

Domanda: La situazione interna ed esterna del partito ha chiesto una decisione concreta e forte. La linea rivoluzionaria non è avanzata come avrebbe dovuto, cosa che ha dato origine all'impressione che il partito sta per essere intrappolato nella politica del compromesso e un nuovo tipo di eclettismo, in nome dell'unità. Non pensi sia necessario essere prudenti contro il pericolo di cadere nella trappola del nuovo tipo di eclettismo?

Kiran: Sì, questo è vero. La situazione ha sicuramente richiesto una decisione concreta e coraggiosa. Ma come la lotta di classe, neanche la lotta tra le due linee avanza in linea retta, ma attraverso alterne vicende. Dobbiamo capire correttamente la direzione della lotta di classe e la lotta tra le due linee. Per quanto riguarda la questione del compromesso bisogna dire che non è un fenomeno nuovo, ma è stato praticato per lungo tempo. Il compromesso deve essere fatto in certe occasioni e non ci dovrebbe essere alcun motivo di dubitare delle intenzioni. Ma non dobbiamo cadere nella trappola della politica del compromesso. C'è anche un pericolo di eclettismo ma dovrebbe essere chiaro che siamo sempre stati fermamente fermi nel resistere e combattere tutti i tipi di eclettismo e di revisionismo e sicontinuerà a farlo fino a quando il nostro obiettivo non sarà raggiunto. Siamo pienamente consapevoli e prudenti su questo.

Domanda: Non pensi che la continuità della 'politica della nota di dissenso' per un lungo periodo equivale, in un certo senso, a portare la politica nella trappola del compromesso e dell'inazione?

Kiran: La risposta è già stata data nella risposta precedente.

Domanda: La convenzione generale del partito è un buon aspetto. Ma non si crea la situazione che mantiene il problema irrisolto per molto tempo e spinge la politica verso una confusione priva di direzione. Che ne dici?

Kiran: La convenzione generale del partito è un dovere. Ma io non credo che tutte le questioni che sono state sollevate ora sarebbero risolte nella convenzione generale. La chiarezza su alcune questioni di importanza ideologica e politica è necessaria prima della convention.

Domanda: Il mondo sta guardando profondamente e seriamente alla linea rivoluzionaria del partito maoista. Anche i sostenitori del proletariato in tutto il mondo stanno guardando e i reazionari stanno facendo lo stesso. Qual è la vostra reazione?

Kiran: Abbiamo accolto l'ottimismo e le aspettative dei proletari in tutto il mondo in modo molto positivo mentre il punto di vista reazionario è negativo ai nostri occhi. Vi assicuro che non abbandoneremo mai il marxismo-leninismo-maoismo, la rivoluzione e il comunismo. Noi li svilupperemo ulteriormente a un'altezza maggiore uno dopo l'altro.

Domanda: Sono stati compiuti sforzi per costituire un nuovo MRI e ancora una volta far avanzare il movimento maoista in modo nuovo. Quale può essere e dovrebbe essere il ruolo dei rivoluzionari in questo contesto?

Kiran: Vediamo positivamente la formazione di un nuovo MRI.

Domanda: La storia ha dimostrato che in nessuna parte del mondo la rivoluzione è stata completata senza rompere il rapporto con gli opportunisti. Nel partito si è sviluppata una tendenza che prende decisioni come quelle fatte a Kharipati e Palungtar ma non le attua nella pratica, e la cosa è stata ripetuta. In una tale situazione, quali sono le azioni da intraprendere da parte dei rivoluzionari? Puoi specificare il punto di fondo?

Kiran: Siamo seri su questo tema. A questo proposito, dobbiamo prestare particolare attenzione alla creazione di un terreno appropriato a favore dell'ideologia e della linea politica rivoluzionaria, smascherando l'opportunismo, informando correttamente il popolo su temi di cruciale importanza politica, e ribellarsi contro il partito se si discosta dai principi di base. Ma, oltre a questo, dobbiamo seriamente prendere in considerazione le questioni riguardanti l'unità, la lotta e la trasformazione.

Domanda: Come si può infondere ottimismo rivoluzionario nella mente dei quadri che hanno meno domande e dubbi, ma più attese dal partito? Quali sono le loro basi e qual è la garanzia che la stessa vecchia storia non si ripeta?

Kiran: Quello che vogliamo dire per rassicurare i quadri rivoluzionari e il popolo è che noi in passato abbiamo lanciato una ferma lotta ideologica contro ogni tipo di revisionismo e abbiamo fatto lo stesso anche oggi. Abbiamo manifestato il nostro impegno verso il paese, il popolo e la rivoluzione con la nostra attività pratica di lotta di classe e lotta tra le due linee. Così, la pratica è la base della soluzione al dubbio e alla fiducia, su cui dobbiamo essere chiari.

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4 luglio 2011

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