da Controinfo rossoperaia del 4/04
Il 7 luglio scorso, a Palermo, Asia, una giovane di 19 anni, è stata vittima di un odioso e atroce stupro di branco, abusata in modo bestiale da 7 ragazzi che hanno anche filmato le violenze. “Eravamo 100 cani sopra una gatta”, hanno scritto nei messaggi i 7 porci stupratori bastardi che l'hanno violentata dopo averla fatta ubriacare filmando lo stupro, mentre lei gridava per il dolore e diceva basta. I porci bastardi continuavano deridendola e l'hanno poi abbandonata sola per strada.
La giovane ragazza, verso cui si è sollevata immediatamente una forte solidarietà a Palermo che si è estesa in tutto il paese, ha avuto la forza di denunciare i porci bastardi che sono stati arrestati.
Il 19 Aprile ci sarà l'udienza preliminare per i 6 indagati maggiorenni dello stupro.
L'inferno però per questa giovane non è finito perché nei mesi a seguire è stata purtroppo vittima di altrettanta violenza, soprattutto mediatica a seguito anche del fatto che questa ragazza aveva postato dei messaggi soprattutto attraverso i social, da un lato per reagire anche alla violenza subita, dall'altro per cercare di dare anche un messaggio di forza ad altre ragazze, ad altre donne che subiscono violenza in questo paese.
Ma è stata pesantemente attaccata, stalkerizzata, offesa, ha dovuto subire pesanti ingiurie con frasi del tipo “vabbè, fa i video su Tik Tok con delle canzoni oscene, è normale che poi le succeda quello che le è successo” oppure “ma certo, per come si veste è normale che poi venga violentata”, al punto che questa giovane ha detto “basta, smettetela di sparare stronzate, perché se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono violenze, come è successo a me, magari sono anche più fragili e potrebbero poi arrivare ad ammazzarsi.
Quindi violenza su violenza, quasi come se questa ragazza oramai fosse entrata in una spirale in cui la sua vita è impostata su una logica di violenza.
Dopo essere stata per un periodo in una comunità protetta ha voluto rientrare a vivere a Palermo - perché è un diritto di ogni ragazza potere decidere liberamente della propria vita - ma in realtà questa ragazza è stata nuovamente oggetto di violenza purtroppo, perché proprio due giorni fa è stata aggredita
qui a Palermo, mentre si trovava in un locale col fidanzato, in un quartiere molto popolare di Palermo, Ballarò, da un giovane con un coltello insieme alla madre, un giovane che lei aveva denunciato per un tentativo di violenza. La ragazza è stata minacciata con un coltello, l'hanno trascinata in un appartamento, hanno cercato di intimidirla pesantemente per costringerla a ritirare la denuncia, a ritrattare le accuse.Non ci sono riusciti. La ragazza poi è stata tratta in salvo dai carabinieri, ma fatto sta che questa ragazza ha subito nuovamente una pesante violenza.
Ora rinnovando naturalmente la solidarietà e la forte vicinanza e solidarietà ad Asia, non possiamo che denunciare ancora una volta, riprendendo anche quanto abbiamo scritto alcuni mesi fa soprattutto dopo lo stupro di Palermo ma anche dopo l'atroce stupro che c'è stato a Caivano delle bambine, così come per i femminicidi che purtroppo ci sono stati in questi mesi, non possiamo che denunciare che tutto questo, gli stupri di branco, le violenze, i femminicidi sono il prodotto di questo sistema sociale borghese putrefatto, che sfodera ogni giorno sempre di più modelli marci, sessisti, maschilisti, impersonificati dai borghesi, dai ricchi, dai rappresentanti dei governi, delle istituzioni e poi dati in pasto tutti i giorni agli uomini, ai ragazzi del popolo che non hanno niente se non la miseria della violenza dei quartieri dove vivono, dello sfogo maschilista del branco, di potere contare qualcosa sui social.
E l'humus moderno fascista che sta avanzando in questo paese potenzia tutto questo perché dà legittimità all'ostentazione della violenza reazionaria, della sopraffazione, della stupidità più becera ma più violenta contro le donne.
Siamo in una fase in cui il governo attuale è un governo di ideologia fascio-sessista, costituito da personaggi fascisti che, a partire dalla Meloni, al La Russa di turno, in questi mesi, mentre mettono in campo politiche in cui ogni giorno attaccano, peggiorano sempre più le condizioni di vita e di lavoro di milioni di donne che inevitabilmente portano con sé l'aumento di forme di subordinazione e di dipendenza delle donne, di oppressione, fanno, nello stesso tempo, una costante campagna ideologica contro le donne, fatta anche di frasi con lo stile della Meloni: “Eh, ma le le donne se non hanno la testa sulle spalle... le ragazze è chiaro che poi se la sono cercata la violenza…..” oltre al La Russa di turno che non perde tempo a difendere il figlio stupratore e a dire che la ragazza stuprata se l'è cercata, era consenziente.
Mentre nello stesso tempo portano avanti una concezione delle donne che sono buone in questo paese solo per fare i figli, per la loro Patria e la loro guerra.
Tutto questo è chiaro che si arriva a livello di massa, innanzitutto ideologicamente, influenza le menti e di conseguenza poi l'azione di tutti i giorni anche degli uomini, dei giovani, dei proletari dei quartieri popolari, che poi pensano che sia normale considerare la donna un oggetto, che sia normale considerarla un possesso, poterne fare quello che si vuole, che sia normale stuprarla, che sia normale violentarla, che sia normale ucciderla, quando la donna vuole rompere quei legami oppressivi.
Quindi è chiaro che contro tutto questo bisogna lottare a 360 °.
Quando ci fu lo stupro di Palermo immediate sono state le manifestazioni di protesta, iniziative di piazza, cortei improvvisi, anche promosse da Non Una Di Meno, questo a partire da Palermo, e questa pronta risposta è stata importante, è stata positiva, ha mobilitato anche altre donne - purtroppo - per le violenze che ci sono continuate a essere, ma anche i femminicidi efferati, vedi quello di Giulia Cecchettin.
Questo ha maturato oggettivamente anche una coscienza maggiore sulla questione della violenza, dei femminicidi, anche a livello più immediato, ha portato anche a una maggiore sensibilità, al fatto che c'è stata anche una reazione maggiore da parte delle donne e infatti questo lo si è visto poi nella grandissima manifestazione del 25 novembre a Roma e lo si è rivisto anche nelle grandi manifestazioni che ci sono state l'8 Marzo con lo sciopero delle donne, dove l'elemento della violenza sulle donne, dei femminicidi è di nuovo tornato nella denuncia, nelle manifestazioni, nelle lotte.
Però è chiaro che bisogna continuare, non bisogna assolutamente allentare la presa. Da un lato non fare sentire assolutamente sole le donne che subiscono violenza che purtroppo ogni giorno aumenta fino ad arrivare agli odiosi femminicidi e dall'altro continuare a lottare, organizzarsi nella chiarezza però che gli stupri, i femminicidi sono frutto dell'intera condizione delle donne e oggi sono espressione del moderno fascismo, della fase attuale del sistema capitalista e imperialista in crisi, e che quindi non possiamo parlare solo di cultura, di educazione, di scuola che dovrebbe risolvere questo problema, perché anche la scuola, purtroppo, in questa fase di fascismo e di guerra imperialista è sempre più improntata, per esempio, a una logica militaresca, a una logica di scuola dove entrano sempre più polizia, forze dell'ordine, esercito, che portano a una logica di sopraffazione, di predominio, che ha le sue conseguenze anche nei rapporti uomo-donna; quindi la chiarezza che la lotta deve essere contro il sistema capitalista imperialista, il suo governo attuale, il suo Stato che non protegge assolutamente le donne - e lo si è visto con lo stesso caso della ragazza di Palermo che purtroppo ha subito nuovamente violenza.
Una lotta in cui noi donne dobbiamo essere la marcia in più, dobbiamo essere più attive, più coscienti, organizzarci in questo senso. Dalle piccole alle grandi azioni dobbiamo portare avanti questa lotta perché è ogni giorno sempre più urgente e necessaria.
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