sabato 6 aprile 2024

pc 6 aprile - A Ravenna ieri manifestazione contro gli abusi in divisa contro PD e governo Meloni/Piantedosi che vanno nella stessa direzione: il moderno fascismo

L'azione repressiva e gli abusi polizieschi nei confronti di un giovane da parte della polizia municipale di Ravenna ha avuto come risposta una manifestazione cittadina che ha denunciato l'accaduto e ha chiesto le dimissioni del capo della polizia municipale e del vicesindaco di Ravenna, lo "sceriffo" Fusignani, che ha la delega alla "sicurezza". 

Una manifestazione che ha espresso anche solidarietà al giovane arrestato al parco del Bosco di Bologna dopo le cariche violente della polizia al presidio popolare dirette a colpire il comitato Besta che si oppone al progetto di demolizione e ricostruzione delle scuole nel parco. Un corteo che ha unito

l'opposizione proletaria, giovanile e popolare di Ravenna e Bologna (dalla città-capoluogo ha partecipato una delegazione) in una manifestazione cittadina a Ravenna organizzata dagli studenti OSA/Cambiare Rotta e Pap a cui hanno aderito il collettivo la Comune, lo Slai Cobas e proletari comunisti di Ravenna.

Il corteo è partito con gli slogans "tout le monde deteste la police", con lo striscione di apertura "No abusi in divisa, no repressione", e i cartelli "Rompiamo il silenzio nella città vetrina" portati in piazza dai giovani assieme alle bandiere della Palestina.

Il cosiddetto "decoro", difeso manu militari dalle amministrazioni cittadine con il dispiegamento poliziesco, come sempre si traduce in ordine e "sicurezza" da parte dei politicanti al governo locale in quota PD per mettere in "sicurezza" gli interessi della borghesia "rossa" ravennate, cioè padroni, banchieri, coop, palazzinari, commercianti.....

Ma oggi l'intervento poliziesco o, meglio, gli abusi in divisa comandati dalla giunta locale di centrosinistra, sono sulla stessa linea del governo Meloni/Piantedosi, rafforzano la tendenza al moderno fascismo che ha portato ai manganelli contro gli studenti a Pisa, Torino, Napoli che manifestavano in solidarietà alla Palestina, dai daspo ai fogli di via alle aggressioni violente della polizia che si sente impunita e sostenuta dall'attuale governo che fin dal suo insediamento ha ben chiarito dove vuole andare a parare, dal decreto anti-rave alla repressione delle occupazioni scolastiche (che il ministro Valditara considera "illecite") alle manifestazioni a sostegno del popolo palestinese, ai decreti che inaspriscono le pene per chi oppone resistenza agli sbirri assieme alle misure che colpiscono le lotte, come il blocco stradale o ferroviario, le proteste nelle carceri o dentro i lager di Stato antimmigrati, l'occupazione di case.

"Chiediamo spazi ci danno polizia, questa è la loro democrazia" è la giusta denuncia. Ma ora bisogna non solo continuare a dare risposte politiche attraverso le lotte ma anche cominciare a misurarsi con il nemico che abbiamo al governo nazionale: il governo Meloni che con il ministro della polizia Piantedosi e col ministro difensore dei corrotti, Nordio, marcia verso l'edificazione di un regime al servizio dei padroni e che viene rafforzato dalle politiche dei riformisti al governo locale.






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