giovedì 23 settembre 2021

Imperialismo - Parlano di pace ma preparano la guerra - questo è l'imperialismo, tutti gli imperialisti! Non c'è lotta contro l'imperialismo e la guerra senza lotta contro l'opportunismo politico e sindacale

Alla nuova alleanza militare  USA/GB/Australia in funzione anti Cina nel Pacifico corrispondono nuove manovre militari Russia/Cina, mentre i governi imperialisti europei attuali - senza la GB dell'Exit/imperialismo - parlano un pò più concretamente di Difesa Europea.

I venti di guerra attraversano il mondo con le corrispondenti economie di guerra, perche dietro le guerre imperialiste e reazionarie ci sono sempre una solo cosa: i profitti.

Crisi e nuova ripartizione del mondo all'ombra della devastante pandemia scaricata sui proletari e le masse popolari.

E come sempre tutti i partiti parlamentari o aspiranti tali si schierano con il proprio capitale, con il proprio imperialismo, o con una alleanza imperialista contro un'altra e i sindacati collaborazionisti e sindacati di base riformisti fanno da cinghia di trasmissione tra i proletari e le masse, per arruolarle al carro dell'imperialismo e delle guerre; per questo la lotta sindacale non basta, anzi è spesso un mezzo per arruolare e i proletari nella guerra del capitale

USB sostiene che il nemico è la UE e intanto si schiera con Cina e Urss ed è a questo che finalizza la lotta sindacale; pur nel rispetto dei lavoratori e delle loro lotte, spesso da esso organizzate, l'Usb non è nel nostro campo e da essa bisogna separarsi come da ogni sovranismo e nazionalismo.

Che sciopero generale si può fare con sindacati del genere, che dire poi di chi parla di sindacato senza politica, parole d'ordine di ogni corporativismo e tendenzialmente fascismo? E nel sindacato di base alcune sigle questo fanno e questo sono...

Il sindacato classista e combattivo, il fronte unico di classe esistono se si separano dalle cattive compagnie e conquistano sul campo i proletari in lotta e le masse popolari strappandole all'influenza nefasta del sindacalismo collaborazionista e del sindacalismo di base.

Chi cerca di stare con il piedi in due staffe non aiuta la chiarezza e non fa avanzare la lotta di classe, la politica di classe, la guerra di classe che oggi è necessaria contro padroni, governo, stato del capitale, imperialismo.

Ogni occasione, assemblee, scioperi, manifestazioni, quindi anche quelle dell'11 Ottobre, sono buone per lottare contro il nemico di classe e contro i nemici interni suoi complici; è la prima lotta è quella  della chiarezza, dell'affermazione delle posizioni di classe, degli obiettivi di classe, dell'organizzazione di classe.

Questo è il compito primario dei comunisti e delle avanguardie proletarie

proletari comunisti

23 settembre 2021

info sulle manovre militari CINA/RUSSIA e Altri

Sono in corso e dureranno fino al 25 settembre le manovre militari congiunte dei Paesi della Shanghai Cooperation Organization (Sco).

Le esercitazioni vedono come teatro le vicinanze di Orenburg, sede di uno scalo cruciale per il traffico

aereo russo e in prossimità di importanti basi militari. Secondo il sito Affari Internazionali si collocano nel quadro di un approfondimento decisivo della cooperazione militare fra Russia e Cina. “L’intensificazione della cooperazione militare riguarderà verosimilmente il campo della condivisione delle procedure di Comando e Controllo (C2) e delle informazioni politiche e politico-militari. Aspetti questi che sono delicatissimi e decisivi per la pianificazione e la conduzione dei conflitti di “quinta generazione” o “guerre ibride”.

Dalla Cina sono arrivati in Russia oltre 500 militari e numerosi mezzi (in special modo blindati e automezzi dotati di sofisticati sistemi di trasmissioni) e materiali che saranno impegnati nell’esercitazione antiterrorismo denominata “Peace Mission 2021”.

Ma in queste manovre militari ci sono anche altri due aspetti che meritano di essere segnalati. Oltre alle truppe e agli osservatori di Mosca e Pechino parteciperanno all’esercitazione anche forze di Kazakhstan, Kirghizistan, Tajikistan, Uzbekistan, India e Pakistan.

Alcuni di questi paesi ex sovietici (Tajikistan, Uzbekistan) confinano con l’Afghanistan. Gli ultimi due invece sono da sempre in stato di tensione. Il fatto che India e Pakistan partecipino a manovre congiunte in Russia e con la Cina è un segnale decisamente rilevante.

Secondo gli analisti di Affari Internazionali il respiro dell’evento è molto più ampio della semplice cooperazione strategico militare.

“Peace Mission 2021”, infatti, oltre al consolidamento della cooperazione russo-cinese, vede una forma quasi inedita di addestramento militare congiunto fra India e Pakistan, avvenuta in precedenza solamente nel medesimo contesto della Conferenza dell’Organizzazione di Shangai e l’impegno degli stati centro-asiatici, oggetto dell’interesse pakistano, russo e cinese per una cooperazione di tipo militare.

“La cooperazione militare fra le due potenze non deve quindi essere letta esclusivamente come fattore strategico e commerciale ma anche come un moltiplicatore del citato ruolo di influence politica (poiché rappresenta la cifra di un’interoperabilità probabilmente non scontata neanche fra le forze Nato) e diplomatica (anche considerando il sempre più attivo coinvolgimento delle repubbliche centrasiatiche e di India e Pakistan)” scrive il sito specializzato. Ma è ancora più interessante l’attenzione riservata a quelle che vengono orai definite le guerre ibride, come lo sono i conflitti “quinta generazione”, particolarmente studiate da autori cinesi.

Le guerre ibride “hanno proprio la caratteristica della preponderanza degli aspetti legati all’influenza politica, e pertanto l’articolazione del rapporto strategico militare russo-cinese, attraverso iniziative bilaterali o multilaterali (come le esercitazioni della Sco) deve essere letta anche come una preparazione a tali tipologie di conflitti che saranno verosimilmente ricorrenti nel futuro”.

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