Il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso all’articolo 28 da parte della FIOM.
I licenziamenti alla GKN sono stati giudicati ANTISINDACALI perché la multinazionale non ha rispettato accordi e procedure. Pertanto il percorso intrapreso dall’azienda è stato annullato e i licenziamenti di fatto sono BLOCCATI, perché il padrone dovrebbe ricominciare da capo, rispettando le intese e le regole.Ci dicono che abbiamo vinto il ricorso per condotta antisindacale.
dal Collettivo di fabbrica GKN
Vedremo le conseguenze pratiche. La palla ripassa ancora più pesante al Governo. Non osate far ripartire quelle lettere. Cambiate La legge subito.
La mobilitazione continua perché non c'è salvezza fuori dalla mobilitazione. E perché ci sono trent'anni di attacchi al mondo del lavoro da cancellare.
Stiamo imparando tante cose in questa lotta. Iniziamo anche a masticare qualcosa di finanza. E quindi, fossimo un azionista PLC Melrose inizieremmo a pensare che forse i nostri soldi non sono proprio in buone mani. Inizieremmo a diversificare il portafoglio. È una semplice opinione, sia chiaro.
Noi non siamo azionisti del resto. Siamo gli operai Gkn. E questo è quanto. Noi non giochiamo in borsa. Facciamo semiassi. E insieme a tutti voi, noi #insorgiamo
1. Non osate far partire quelle lettere.
2. Melrose non ha più
nessuna credibilità. Decida lo Stato italiano se vuole associarsi a
questa clamorosa perdita di credibilità.
3. Decretazione d'urgenza
della sospensione delle procedure di licenziamento in corso (della 223)
per noi e per le altre vertenze.
4. Se il Governo non propone un dl
antidelocalizzazioni, chiediamo di farlo salire dal Parlamento. Il pool
di giuslavoristi che ha risposto al nostro appello ha preparato un testo che rispecchia gli 8 punti approvati dall'assemblea operaia.
Qua ulteriori info e l'appello:
Fermiamo le delocalizzazioni e lo smantellamento del tessuto produttivo!
Per una normativa che garantisca subito lavoro e diritti!
Delocalizzare un’azienda in buona salute, trasferirne la produzione all’estero al solo scopo di aumentare il profitto degli azionisti, non costituisce libero esercizio dell’iniziativa economica privata, ma un atto in contrasto con il diritto al lavoro, tutelato dall’art. 4 della Costituzione.
Ciò è tanto meno accettabile se avviene da parte di un’impresa che abbia fruito di interventi pubblici finalizzati alla ristrutturazione o riorganizzazione dell’impresa o al mantenimento dei livelli occupazionali Lo Stato, in adempimento al suo obbligo di garantire l’uguaglianza sostanziale dei lavoratori e delle lavoratrici e proteggerne la dignità, ha il mandato costituzionale di intervenire per arginare tentativi di abuso della libertà economica privata (art. 41, Cost.).
Alla luce di questo, i licenziamenti annunciati da GKN si pongono già oggi fuori dall’ordinamento e in contrasto con l’ordine costituzionale e con la nozione di lavoro e di iniziativa economica delineati dalla Costituzione.
Tale palese violazione dei principi dell’ordinamento, impone che vengano approntati appositi strumenti normativi per rendere effettiva la tutela dei diritti in gioco.
Per questo motivo è necessaria una normativa che contrasti lo smantellamento del tessuto produttivo, assicuri la continuità occupazionale e sanzioni compiutamente i comportamenti illeciti delle imprese, in particolare di quelle che hanno fruito di agevolazioni economiche pubbliche.
Tale normativa deve essere efficace e non limitarsi ad una mera dichiarazione di intenti.
Per
questo motivo riteniamo insufficienti e non condivisibili le bozze di
decreto governativo che sono state rese pubbliche: esse non contrastano
con efficacia i fenomeni di delocalizzazione, sono prive di apparato
sanzionatorio, non garantiscono i posti di lavoro e la continuità
produttiva di aziende sane, non coinvolgono i lavoratori e le
lavoratrici e le loro rappresentanze sindacali.
Riteniamo che una norma che sia finalizzata a contrastare lo smantellamento del tessuto produttivo e a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali non possa prescindere dai seguenti, irrinunciabili, principi.
1-A fronte di condizioni oggettive e controllabili l’autorità
pubblica deve essere legittimata a non autorizzare l’avvio della
procedura di licenziamento collettivo da parte delle imprese.
2-L’impresa
che intenda chiudere un sito produttivo deve informare preventivamente
l’autorità pubblica e le rappresentanze dei lavoratori presenti in
azienda e nelle eventuali aziende dell’indotto, nonché le rispettive
organizzazioni sindacali e quelle più rappresentative di settore.
3-
L’informazione deve permettere un controllo sulla reale situazione
patrimoniale ed economico-finanziaria dell’azienda, al fine di valutare
la possibilità di una soluzione alternativa alla chiusura.
4- La
soluzione alternativa viene definita in un Piano che garantisca la
continuità dell’attività produttiva e dell’occupazione di tutti i
lavoratori coinvolti presso quell’azienda, compresi i lavoratori
eventualmente occupati nell’indotto e nelle attività esternalizzate.
5-
Il Piano viene approvato dall’autorità pubblica, con il parere positivo
vincolante della maggioranza dei lavoratori coinvolti, espressa
attraverso le proprie rappresentanze. L’autorità pubblica garantisce e
controlla il rispetto del Piano da parte dell’impresa.
6- Nessuna procedura di licenziamento può essere avviata prima dell’attuazione del Piano.
7-
L’eventuale cessione dell’azienda deve prevedere un diritto di
prelazione da parte dello Stato e di cooperative di lavoratori impiegati
presso l’azienda anche con il supporto economico, incentivi ed
agevolazioni da parte dello Stato e delle istituzioni locali. In tutte
le ipotesi di cessione deve essere garantita la continuità produttiva
dell’azienda, la piena occupazione di lavoratrici e lavoratori e il
mantenimento dei trattamenti economico-normativi. Nelle ipotesi in cui
le cessioni non siano a favore dello Stato o della cooperativa deve
essere previsto un controllo pubblico sulla solvibilità dei cessionari.
8-
Il mancato rispetto da parte dell’azienda delle procedure sopra
descritte comporta l’illegittimità dei licenziamenti ed integra
un’ipotesi di condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 l. 300/1970
Riteniamo
che una normativa fondata su questi otto punti e sull’individuazione di
procedure oggettive costituisca l’unico modo per dare attuazione ai
principi costituzionali e non contrasti con l’ordinamento europeo.
Come espressamente riconosciuto dalla Corte di Giustizia (C-201/2015 del 21.12.2016) infatti la “circostanza che uno Stato membro preveda, nella sua legislazione nazionale, che i piani di licenziamento collettivo debbano, prima di qualsiasi attuazione, essere notificati ad un’autorità nazionale, la quale è dotata di poteri di controllo che le consentono, in determinate circostanze, di opporsi ad un piano siffatto per motivi attinenti alla protezione dei lavoratori e dell’occupazione, non può essere considerata contraria alla libertà di stabilimento garantita dall’articolo 49 TFUE né alla libertà d’impresa sancita dall’articolo 16 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE”
Riteniamo altresì che essa costituisca un primo passo per la ricostruzione di un sistema di garanzie e di diritti che restituisca centralità al lavoro e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori.
Per permettere una ponderata valutazione degli interessi incisi dal testo dell’atto legislativo in cantiere riteniamo necessaria ed immediata una sospensione da parte del Governo delle procedure di licenziamento ex l. 223/91 ad oggi avviate dalle imprese.
Documento redatto da
Massimo Capialbi
Danilo Conte
Giulia Frosecchi
Francesca Maffei
Giovanni Orlandini
Pier Luigi Panici
Marzia Pirone
Paolo Solimeno
Silvia Ventura
Approvato dall’assemblea permanente delle lavoratrici e dei lavoratori Gkn
Primi firmatari
Adriano Scanga, Torino -Avvocato, Telefono Rosso Potere Al Popolo
Marco Tufo, Grosseto- Ordine Degli Avvocati Di Grosseto
Silvia Borelli, Ferrara- Università Di Ferrara
Giovanni Calvellini
Angela Rauseo, Bologna- Consulente Del Lavoro
Danilo Risi, Napoli- Giuristi Democratici
Andrea Ranfagni, Firrnze
Giovanni Ventura, Trieste
Enrico Buono, Napoli
Elisena Iannuzzelli, Napoli
Enrico Buono, Napoli
Elisena Iannuzzelli, Napoli
Madia D'onghia, Fasano
Giuliana Quattromini, Napoli -Avvocata, Comma2 Lavoro È Dignità
Madia D’onghia, Fasano
Emilio Sirianni , Cosenza
Antonio Loffredo, Firenze -Università Di Siena
Marina Capponi, Firenze - Libera Professionista
Enzo Martino, Torino- Comma2
Anna Silvana Lamacchia, Torino -Comma2 - Lavoro È Dignità
Riccardo Tonelli, Ferrara- Università Di Ferrara
Alberto Piccinini, Bologna- Comma2
Gianluca Vitale, Torino
Francesco Andretta, Napoli -Comma2
Giuliana Quattromini, Napoli- Comma2 Lavoro È Dignità
Silvia Balestro, Milano
Bartolo Mancuso, Roma -Comma 2
Andrea Guazzarotti, Padova- Università Di Ferrara
Mario Fezzi, Milano
Gionata Cavallini, Milano
Monica Rota, Milano- Comma 2
Emilia Recchi, Roma
Elena Poli, Torino -Comma2
Palma Balsamo, Catania -Comma 2
Stefania Mangione, Bologna -Comma2
Andrea Stramaccia, Firenze -Comma 2
Giacomo Summa, Roma
Giovanni Battista Mascheretti, Bergamo -Associazione Comma 2
Maria Gabriella Del Rosso, Firenze- Comma 2
Olivia Bonardi, Milano -Università Degli Studi Di Milano
Enrica Mangia, Milano -Comma 2 Lavoro È Dignità
Francesco Montorio, Lesmo
Mara Parpaglioni, Roma
Massimiliano Del Vecchio, Taranto- Comma2
Giovanni Marcucci, Milano- Comma 2
Giulia Druetta, Torino
Donata Gottardi, Verona- Università Di Verona
Rita Mazzanti, Ferrara- Comma2 – Lavoro È Dignità
Simona Peluso, Torino
Lamine Auriane, Brussels- Université Catholique De Louvain
Fulvio Perini, Villar Dora- Associazione Volere La Luna
Boris Infantino, Piacenza- Comma 2 Lavoro È Dignità
Massimo Padovani, Asti- Comma 2
Paolo Pini, Ferrara -Unife
Sofia Ciuffoletti, Fiesole Unifi- Centro Interuniversitario Adir
Mauro Tagliabue, Milano- Comma2 Lavoro È Dignità
Gabriella Vanzetti, Alba -Comma 2
Riccardo Elia, Milano- Comma2
Francesco Pizzuti, Bologna Comma2
Giovanni Conticelli, Firenze
Carlo Barotti, Rovigo
Laura Curcio, Milano
Mirella Caffaratti, Torino
Antonio Carbonelli, Brescia
Guido Ortona, Torino
Sergio Palombarini, Bologna
Carlo Guglielmi, Roma
Cecilia Faini, Firenze
Alessandro Villari, Milano- Comma2
Giovanni Dosi, Pisa -Scuola Superiore Sant'anna, Pisa
Riccardo Barbero, Torino
Jacopo Staccioli, Milano -Università Cattolica Del Sacro Cuore
Lorenzo Venini , Milano
Lucrezia Fanti, Roma- Sapienza Università Di Roma
Angela Stani, Roma
Davide Lovisolo, Torino
Dario Guarascio, Roma -Sapienza Università Di Roma
Raffaele Tenaglia, Trieste
Federico Martelloni, Bologna- Sinistra Italiana
Virginia Amorosi, Napoli- Università Degli Studi Di Napoli Federico II
Gabriele Muci, Leverano (Le) -Potere Al Popolo
Domenico Amorosi, Lecce
Luigi Marengo, Roma- Università Luiss
Veronica.Mezzasalma, Bergamo -Comma 2
Stefano Vaccari, Reggio Emilia Comma2
Andrea Roventini, Pisa
Alberto Ghidoni, Milano
Amilcare D'andrea, Lioni (Av)
Raffaella Bianconi , Firenze Sindacato Avvocati Firenze E Toscana
Vittorino Lauria, Firenze
Lo Conte Letizia, Firenze -Ordine Avvocati Di Firenze
Irene Romoli, Firenze -Libero Professionista
Vincenzo Bavaro, Sannicandro Di Bari (Bari) -Università Di Bari Aldo Moro
Valerio De Stefano, Bruxelles Ku Leuven
Elena Oddone, Firenze
Alberto Massaia, Torino
M. Dolores Santos, Firenze -Università Di Siena
Patrizia Cerrato, Genova-Coordinamento Democrazia Costituzionale Genova
Paola Altrui, Roma- Giuristi Democratici
Stefano Bigliazzi, Genova- Giuristi Democratici
Effiong Ntuk, Torino- Giuristi Democratici
Luigi Ficarra, Padova- Associazione Giuristi Democratici
Alessandro Brunetti, Roma -Giuristi Democratici
Carlo Cappellari, Venezia -Giuristi Democratici
Lisa Parrini , Firenze
Roberta Ponzetti, Orio Canavese
Maria Teresa Vallefuoco, Benevento -Giuristi Democratici Di Benevento
Giliola Corradi, Verona-Giuristi Democratici
Emilio Robotti, Genova- Associazione Giuristi Democratici
Donata Bacci, Lastra A Signa (Firenze)-Giuristi Democratici
Rosa Elvira Dattolo, Palermo- Giuristi Democratici
Caterina Serrao, Napoli- Giuristi Democratici
Salvatore Locci, Torino
Lorenza Cescatti, Rovereto(Tn)- Giuristi Democratici
Fulvia Delabella, Firenze
Doris Genchi, Venezia
Donatella Nonis, San Donà Di Piave- Giuristi Democratici Venezia
Marco Paggi, Padova
Roberto De Angelis, Roma
Sandro Valbusa, Genova -Giuristi Democratici
Roberto Lamacchia, Torino- Ass. Naz. Giuristi Democratici
Giuseppe Antonio Recchia, Taranto -Università Degli Studi Di Bari
Avv. Angelo Pozzan, Venezia - Giuristi Democratici. Di Venezia "Emanuele Battain"
Fausto Gianelli Modena Giuristi Democratici - Modena
Valeria Cirillo, Bari -Università Degli Studi Di Bari "Aldo Moro"
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Simone D'Ascola, Pisa -Università di Pisa
Luigi Galloni, Roma -Giuristi democratici
Piera Campanella, docente universitaria -Bologna
Aurora d'Agostino, avvocata Padova- giuristi democratici
Nunzia Parra, Avvocata Perugia
Andrea Allamprese, Professore -Università di Modena e Reggio Emilia
Silvia larese, Avvocata -Firenze
Bruno Laudi, Avvocato -Bologna
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