Purtroppo, nonostante le notizie che danno in calo i contagi
sul piano nazionale, i morti continuano a sommarsi ogni giorno (ieri 198).
“La curva dei contagi finalmente scende nettamente. I nuovi
casi di Covid-19 registrati in un giorno con 130 mila tamponi (96 mila in meno
del giorno prima) sono 5.080, mai così pochi dall’ottobre scorso. Ancora 198
vittime, però, in aumento rispetto ai 139 morti delle 24 ore precedenti. L’
indice di positività sale al 3.9%.”
Ma ci interessa in questo caso sottolineare quel che dice il
rapporto dell’Aifa sulle reazioni ai vaccini, come “in sostanza, sia proprio
Pfizer il siero che ha totalizzato il maggior numero di reazioni avverse.”
Perché, quindi, in questi mesi siamo stati bombardati dalle reazioni avverse provocate da Astrazeneca?
“E non solo perché è stato il più somministrato – continua il
quotidiano -: infatti se il 70,9% delle 18.148.394 dosi inoculate tra il 27
dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 è appunto del vaccino denominato Comirnaty
(Pfizer/BioNTech), il 22% di Vaxzevria (AstraZeneca), il 7% di Moderna e lo
0,1% di Janssen (J&J), succede che tra le 56.110 «sospette reazioni
avverse», ben il 75% siano relative allo Pfizer, solo il 22% ad Astrazeneca
e il 3% a Moderna. In generale, il tasso di segnalazione è dunque di 309 ogni
100.000 dosi, di cui il 91% riferite a eventi non gravi come dolore nel punto
di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Di queste, 299 si
riferiscono alla prima dose e 333 alla seconda. E invece, solo l’8,6% delle
segnalazioni si riferiscono a casi gravi: 27 eventi ogni 100 mila dosi
somministrate, indipendentemente che sia la prima o la seconda dose e dal tipo
di vaccino. Lo 0,2% delle sospette reazioni avverse non è definitivo.”
La cattiva informazione, o l’informazione manipolata, fa
parte della “guerra dei vaccini” che procede su tanti altri piani, compreso quello
del prezzo, come abbiamo riportato in un altro articolo.
Vaccinarsi, come ci ha ripetuto il ricercatore Fabrizio
Chiodo nelle diverse iniziative comuni, è fondamentale e serve a provare ad
uscire da questo brutto tunnel in cui ci ha infilato il sistema di produzione
capitalista/imperialista. L’informazione proletaria è un altro necessario aiuto
per orientarsi anche in questa guerra…
Nessun commento:
Posta un commento