Non esistono parole che possano esprimere la nostra frustrazione e il nostro dolore di fronte alla perdita di queste vite umane che ci è stato impedito di salvare. Si, ci è stato impedito, dal momento che mentre questa tragedia si consumava, la nostra nave Sea-Watch 4, bloccata a Palermo da un fermo amministrativo, ha ricevuto una segnalazione da parte di Malta ma non ha potuto lasciare il porto.

Per queste tre vite e per quelle delle altre persone che sono annegate in un mare privato delle navi umanitarie di ricerca e soccorso, nell’indifferenza delle autorità, abbiamo deciso di opporci al provvedimento del governo italiano che impedisce a Sea-Watch 4 di riprendere la sua attività. Abbiamo depositato un ricorso amministrativo contro il fermo della nave che operiamo in partnership con Medici Senza Frontiere e grazie al sostegno dell’alleanza europea United4Rescue, che riunisce più di seicento organizzazioni della società civile.

Nonostante l’attività di ricerca e soccorso in mare svolta da Sea-Watch 4 sia voluta e supportata da tanti cittadini e cittadine italiani ed europei, la nave è bloccata nel porto di Palermo dall’inizio di settembre, dopo aver concluso la prima missione portando al sicuro 353 persone.