Braccianti positivi, quarantena scatena proteste in ghetti di Calabria e Sicilia

Forti tensioni, con scontri con le forze dell’ordine alla tendopoli di San Ferdinando, dichiarata zona rossa sabato scorso dopo 14 positivi su 30 tamponi eseguiti. Una decisione presa dalla Regione Calabria e che riguarda gli oltre 250 immigrati ospitati nella struttura. All’alba un gruppo di loro ha provato ad uscire, come ogni giorno, per andare al lavoro. È il motivo per il quale sono qui, soprattutto ora che inizia la stagione della raccolta degli agrumi.

Ma con la zona rossa ora nessuno può entrare né uscire. È quello che le forze dell’ordine e i mediatori culturali hanno provato a spiegare. Ma dopo un paio di ore un gruppetto di una ventina di persone è tornato verso il cancello cominciando a lanciare sassi e oggetti contro carabinieri e poliziotti. Si tratterebbe degli stessi che sabato sera avevano già provato ad uscire, lanciando anche allora sassi, ferendo non gravemente due poliziotti. Ieri, oltre al lancio, hanno danneggiato i cancelli e la struttura dell’ingresso della tendopoli, quella dove vengono controllati. La situazione poi si è calmata, ma non sono da escludere nuove proteste.