Preso con un missile aria-aria un anno fa, l'ex candidato di Forza Nuova ci ricasca: arrestato per traffico d'armi
Bloccato alla frontiera svizzera con la madre novantenne che nella borsetta nascondeva una pistola
Era finito in manette a luglio di un anno fa
per mano della Digos di Torino che con l’operazione Matra aveva
scoperto alcuni maxidepositi di armi. In uno di questo, a Rivanazzano
Terme, nel Pavese, gli uomini diretti da Carlo Ambra avevano trovato
addirittura un missile aria-aria da 150 chili, utilizzato dalle forze
armate del Qatar. disarmato ma perfettamente funzionante.
Ora il "proprietario" di quel missile, Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore delle Dogane a Malpensa ed ex candidato al Senato con Forza Nuova nel 2001, è finito di nuovo nei guai per colpa della sua “passione” per le armi da guerra: è al centro dell'inchiesta della Digos di Varese, coordinata dalla procura di Busto Arsizio, su un traffico internazionale di armi.
Oltre alle armi, centinaia, alcune
pericolosissime, Del Bergiolo era finito nei fascicoli degli
investigatori anche per alcune minacce rivolte all’allora ministro
dell’Interno Matteo Salvini in quanto “amico di Putin”. Era stato lo
stesso ministro a rendere noto quel retroscena dopo le misure cautelari
eseguite dagli investigatori torinesi.
Un mese dopo l’arresto, a luglio 2019, a del Bergiolo erano stati concessi i domiciliari sotto il controllo della digos di Varese che per mesi ha seguito le sue mosse. Nonostante avesse il divieto di avere contatti con l’esterno, infatti, hanno scoperto gli investigatori, Del Bergiolo aveva attivato delle utenze telefoniche e aveva disattivato il gps per rendere difficile il monitoraggio dei suoi spostamenti.
Un mese dopo l’arresto, a luglio 2019, a del Bergiolo erano stati concessi i domiciliari sotto il controllo della digos di Varese che per mesi ha seguito le sue mosse. Nonostante avesse il divieto di avere contatti con l’esterno, infatti, hanno scoperto gli investigatori, Del Bergiolo aveva attivato delle utenze telefoniche e aveva disattivato il gps per rendere difficile il monitoraggio dei suoi spostamenti.
Secondo gli investigatori c’era lui a capo di un traffico di armi destinate all’estero, in paesi come Iraq, Georgia e Afghanistan. Le altre misure cautelari eseguite dalla Digos hanno riguardato un uomo di 76 anni di Uboldo che aveva in garage 15 candelotti di esplosivo, uno di 58 anni di Somma e un cinquantenne di Novara.
Del Bergiolo è stato arrestato al confine con la Svizzera mentre tornava in Italia in macchina con la madre novantenne. Nella borsetta della donna la polizia ha trovato una pistola clandestina. Anche ai tempi dell’arresto un anno fa Del Bergiolo viveva con la madre e nella sua casa di Gallarate gli investigatori avevano trovato svastiche e stemmi di stampo nazista con alcuni riferimenti alle Waffen-SS.
Dopo averlo sorpreso con le armi a bordo dell’auto la polizia di Varese è tornata a perquisire l’abitazione di Del Bergiolo e quelle dei suoi complici: le perquisizioni hanno portato al sequestro di decine di migliaia di armi e munizioni.
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