Mentre il parlamento dell'imperialismo italiano, Senato, nella discussione sul rifinanziamento del missioni all’estero, approvava tra le altre cose la necessità di intensificare l’azione diplomatica con le autorità libiche, quelle dello Gna, per rafforzare i programmi di formazione del personale della Marina militare libica nella direzione del rispetto del diritto internazionale del mare e dei diritti umani.
vedi articolo approfondito su questo blog https://proletaricomunisti.blogspot.com/2020/07/pc-7-luglio-lintervento-e-gli-interessi.html
Notizie da Alessandro Perri . contropiano
...il 4 luglio un misterioso raid aereo ha colpito la
base militare Al Watiya, 130 chilometri a ovest di Tripoli, controllata
dagli uomini di Fayez al Sarraj, quella base ad alto valore simbolico,
oltre che logistico, riconquistata dalle milizie inviate dalla Turchia a
metà maggio in cui furono ritrovati due sistemi Pantsir (batterie
contraeree dotate di radar per intercettare più bersagli
contemporaneamente) made in Russia, riconquista che sancì la
ritirata di Haftar dalla Tripolitania e il riequilibrio delle forze in campo dopo 14 mesi di conflitto....
ritirata di Haftar dalla Tripolitania e il riequilibrio delle forze in campo dopo 14 mesi di conflitto....
...Agenzia Nova
riporta la notizia di una forte esplosione nel villaggio di Sukna, nei
pressi di Jufra, sede della base aerea nelle mani dell’Lna, causata
secondo la fonte da un attacco condotto da droni turchi. L’operazione,
negata dagli uomini di Haftar, che se confermata sarebbe la risposta
diretta ai raid di Al Watiya.
...Una fonte ha inoltre indicato Al Jufra come prossimo terreno di iniziative
delle forze Gna-turche, possibilità di non secondaria importanza
considerato che Al Jufra è sia un avamposto strategico per il controllo
della Mezzaluna petrolifera nelle mani di Haftar, sia perché nello
scorso giugno il presidente dell’Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva
indicato la base di Al Jufra e la città di Sirte come la «linea rossa» la cui violazione avrebbe potuto portare Il Cairo all’intervento diretto militare in quel che rimane della Libia....
Libia, Haftar: "Proteggeremo il Paese dalle ambizioni coloniali della Turchia”
Tripoli , 08 lug 08:42 - (Agenzia Nova) - Il generale
Khalifa Haftar ha affermato che il suo Esercito nazionale libico (Lna)
continuerà "a proteggere la Libia dalle ambizioni coloniali della
Turchia", rilevando che Ankara continua trasportare armi e mercenari
all’interno del Paese nordafricano. "La Turchia sta praticando la sua
barbara aggressione contro la Libia, creando sale operative e inviando i
suoi ufficiali, oltre a mercenari e armi, per combattere il popolo
libico", ha aggiunto il generale Haftar parlando ieri sera in un
discorso pubblico. Il comandante dell’Lna, le cui forze sono sospettate
di aver scavato fosse comuni e piazzato mine nelle abitazioni civili in
Tripolitania, ha avvertito che la Libia è a rischio a causa delle
interferenze turche, dicendo: "Un pericolo imminente minaccia il
presente e il futuro del nostro Paese attraverso il colonialismo turco".
Le dichiarazioni dell'uomo forte della Cirenaica giungono dopo le voci di un presunto raid aereo delle forze alleate al Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli contro un sito nell’area di Al Jufra, dove vi sarebbero stati mercenari del gruppo russo Wagner a sostegno dell'Lna. L’emittente “Libya al Ahrar” con sede in Turchia e vicina al Gna ha riferito ieri pomeriggio di un bombardamento aereo su un sistema di difesa aerea Pantsir di fabbricazione russa nell'area di Sukna. Altre fonti locali parlano anche della morte di tre uomini del personale della compagnia russa Wagner e di altri sette feriti tra le persone che si trovavano vicino al Pantsir. Una fonte militare del Gna di Tripoli, citato dall'emittente qatariota panaraba "Al Jazeera", ha tuttavia negato ogni responsabilità. L'ufficio del comandante dell'Lna a Jufra, intanto, hanno smentito la notizia parlando di "false notizie" diffuse dalla Turchia per "dare una risposta immaginaria allo schiaffo subito ad Al Watiya".
Il ministero della Difesa nel Governo di accordo nazionale della Libia aveva promesso una “risposta adeguata e proporzionata” ai raid a opera di “aerei non identificati” avvenuti la mattina di sabato 4 luglio contro la base aerea di Al Watiya, circa 130 chilometri a ovest di Tripoli, controllata dalle forze alleate al Gna. Non solo: la direzione per le comunicazioni della presidenza turca aveva reso noto su Twitter che a base aerea di Al Jufra, in Libia, è considerata come un nuovo" obiettivo militare" a tutti gli effetti. A giugno, invece, il presidente dell'Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva definito la base di Al Jufra e Sirte come "linee rosse" la cui violazione potrebbe condurre Il Cairo a intervenire militarmente in Libia.
Le dichiarazioni dell'uomo forte della Cirenaica giungono dopo le voci di un presunto raid aereo delle forze alleate al Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli contro un sito nell’area di Al Jufra, dove vi sarebbero stati mercenari del gruppo russo Wagner a sostegno dell'Lna. L’emittente “Libya al Ahrar” con sede in Turchia e vicina al Gna ha riferito ieri pomeriggio di un bombardamento aereo su un sistema di difesa aerea Pantsir di fabbricazione russa nell'area di Sukna. Altre fonti locali parlano anche della morte di tre uomini del personale della compagnia russa Wagner e di altri sette feriti tra le persone che si trovavano vicino al Pantsir. Una fonte militare del Gna di Tripoli, citato dall'emittente qatariota panaraba "Al Jazeera", ha tuttavia negato ogni responsabilità. L'ufficio del comandante dell'Lna a Jufra, intanto, hanno smentito la notizia parlando di "false notizie" diffuse dalla Turchia per "dare una risposta immaginaria allo schiaffo subito ad Al Watiya".
Il ministero della Difesa nel Governo di accordo nazionale della Libia aveva promesso una “risposta adeguata e proporzionata” ai raid a opera di “aerei non identificati” avvenuti la mattina di sabato 4 luglio contro la base aerea di Al Watiya, circa 130 chilometri a ovest di Tripoli, controllata dalle forze alleate al Gna. Non solo: la direzione per le comunicazioni della presidenza turca aveva reso noto su Twitter che a base aerea di Al Jufra, in Libia, è considerata come un nuovo" obiettivo militare" a tutti gli effetti. A giugno, invece, il presidente dell'Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva definito la base di Al Jufra e Sirte come "linee rosse" la cui violazione potrebbe condurre Il Cairo a intervenire militarmente in Libia.
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