mercoledì 8 luglio 2020

pc 8 luglio - Libia raid aerei, ritrovamenti di fosse di cadaveri ed esplosioni nelle aree urbane

Mentre il parlamento dell'imperialismo italiano, Senato, nella discussione sul rifinanziamento del missioni all’estero, approvava tra le altre cose la necessità di intensificare l’azione diplomatica con le autorità libiche, quelle dello Gna, per rafforzare i programmi di formazione del personale della Marina militare libica nella direzione del rispetto del diritto internazionale del mare e dei diritti umani.

Notizie da Alessandro Perri . contropiano
...il 4 luglio un misterioso raid aereo ha colpito la base militare Al Watiya, 130 chilometri a ovest di Tripoli, controllata dagli uomini di Fayez al Sarraj, quella base ad alto valore simbolico, oltre che logistico, riconquistata dalle milizie inviate dalla Turchia a metà maggio in cui furono ritrovati due sistemi Pantsir (batterie contraeree dotate di radar per intercettare più bersagli contemporaneamente) made in Russia, riconquista che sancì la
ritirata di Haftar dalla Tripolitania e il riequilibrio delle forze in campo dopo 14 mesi di conflitto....
...Agenzia Nova riporta la notizia di una forte esplosione nel villaggio di Sukna, nei pressi di Jufra, sede della base aerea nelle mani dell’Lna, causata secondo la fonte da un attacco condotto da droni turchi. L’operazione, negata dagli uomini di Haftar, che se confermata sarebbe la risposta diretta ai raid di Al Watiya.
...Una fonte ha inoltre indicato Al Jufra come prossimo terreno di iniziative delle forze Gna-turche, possibilità di non secondaria importanza considerato che Al Jufra è sia un avamposto strategico per il controllo della Mezzaluna petrolifera nelle mani di Haftar, sia perché nello scorso giugno il presidente dell’Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva indicato la base di Al Jufra e la città di Sirte come la «linea rossa» la cui violazione avrebbe potuto portare Il Cairo all’intervento diretto militare in quel che rimane della Libia....
    
Libia, Haftar: "Proteggeremo il Paese dalle ambizioni coloniali della Turchia”
Libia, Haftar: "Proteggeremo il Paese dalle ambizioni coloniali della Turchia”
Tripoli , 08 lug 08:42 - (Agenzia Nova) - Il generale Khalifa Haftar ha affermato che il suo Esercito nazionale libico (Lna) continuerà "a proteggere la Libia dalle ambizioni coloniali della Turchia", rilevando che Ankara continua trasportare armi e mercenari all’interno del Paese nordafricano. "La Turchia sta praticando la sua barbara aggressione contro la Libia, creando sale operative e inviando i suoi ufficiali, oltre a mercenari e armi, per combattere il popolo libico", ha aggiunto il generale Haftar parlando ieri sera in un discorso pubblico. Il comandante dell’Lna, le cui forze sono sospettate di aver scavato fosse comuni e piazzato mine nelle abitazioni civili in Tripolitania, ha avvertito che la Libia è a rischio a causa delle interferenze turche, dicendo: "Un pericolo imminente minaccia il presente e il futuro del nostro Paese attraverso il colonialismo turco".
Le dichiarazioni dell'uomo forte della Cirenaica giungono dopo le voci di un presunto raid aereo delle forze alleate al Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli contro un sito nell’area di Al Jufra, dove vi sarebbero stati mercenari del gruppo russo Wagner a sostegno dell'Lna. L’emittente “Libya al Ahrar” con sede in Turchia e vicina al Gna ha riferito ieri pomeriggio di un bombardamento aereo su un sistema di difesa aerea Pantsir di fabbricazione russa nell'area di Sukna. Altre fonti locali parlano anche della morte di tre uomini del personale della compagnia russa Wagner e di altri sette feriti tra le persone che si trovavano vicino al Pantsir. Una fonte militare del Gna di Tripoli, citato dall'emittente qatariota panaraba "Al Jazeera", ha tuttavia negato ogni responsabilità. L'ufficio del comandante dell'Lna a Jufra, intanto, hanno smentito la notizia parlando di "false notizie" diffuse dalla Turchia per "dare una risposta immaginaria allo schiaffo subito ad Al Watiya".
Il ministero della Difesa nel Governo di accordo nazionale della Libia aveva promesso una “risposta adeguata e proporzionata” ai raid a opera di “aerei non identificati” avvenuti la mattina di sabato 4 luglio contro la base aerea di Al Watiya, circa 130 chilometri a ovest di Tripoli, controllata dalle forze alleate al Gna. Non solo: la direzione per le comunicazioni della presidenza turca aveva reso noto su Twitter che a base aerea di Al Jufra, in Libia, è considerata come un nuovo" obiettivo militare" a tutti gli effetti. A giugno, invece, il presidente dell'Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva definito la base di Al Jufra e Sirte come "linee rosse" la cui violazione potrebbe condurre Il Cairo a intervenire militarmente in Libia.

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