domenica 5 luglio 2020

pc 5 luglio - Info dalla Fiat-Chrysler USA - comitati operai per la sicurezza


tratto da Operiacontro

Il seguente documento è stato rilasciato il primo luglio dai comitati operai per la sicurezza di Jefferson North Assembly Plant (JNAP) e Sterling Heights Assembly Plant (SHAP), costituiti dagli operai Fiat Chrysler dell’area di Detroit

I comitati operai per la sicurezza di Jefferson North e Sterling Heights denunciano l’oltraggioso tentativo di Fiat Chrysler e UAW di intimidire e mettere a tacere i lavoratori minacciando di licenziare chiunque sia coinvolto in interruzioni di lavoro per proteggersi da COVID-19.

Lunedì [29/06/20, ndr], i managers degli stabilimenti FCA sparsi negli Stati Uniti hanno letto una lettera dei massimi dirigenti che dichiarava che tali azioni “non sarebbero state tollerate”. FCA, la lettera avvertiva, “indagherà su qualsiasi interruzione del lavoro non autorizzata e agirà in modo
appropriato, immediato e decisivo sul dipendente scoperto ad aver istigato inutilmente tali interruzioni”.

Queste minacce dicono di più sulle intenzioni dell’azienda nei confronti della sicurezza degli operai che tutti i comunicati stampa dei PR [relazioni pubbliche, ndr] circa il “mettere la sicurezza al primo posto”. Se gli impianti fossero davvero sicuri, FCA non minaccerebbe di licenziare gli operai che stanno cercando di proteggere le loro vite e le loro famiglie da questa malattia mortale. Il management sta facendo rappresaglia perché gli operai di JNAP e SHAP hanno osato interrompere la produzione la scorsa settimana per chiedere condizioni di sicurezza.

Gli impianti non sono sicuri e non avrebbero mai dovuto essere riaperti. Questo virus pericoloso per la vita si sta diffondendo come un immenso incendio in una foresta, specialmente in ambienti di lavoro di grandi dimensioni. Le nostre fabbriche sono come città all’interno delle città ed è impossibile per migliaia di lavoratori il distanziamento sociale. Abbiamo già perso almeno 26 operai dell’auto per il COVID-19, tra cui Sylvia Hammock, Jerry Hayes e Ricardo Smith presso SHAP. Quanti altri padri, madri, sorelle e fratelli devono morire?

Se l’UAW ci avesse sostenuto, ora saremmo nelle nostre proprie case. Ma la UAW è stata corrotta dalle multinazionali. Il messaggio generale sia da FCA che dalla UAW è: “Costruite questi camion, sono più importanti delle vostre vite”.

Ma non siamo schiavi e non saremo intimiditi. Questo è il motivo per cui gli operai di JNAP e SHAP hanno istituito comitati di sicurezza, indipendenti da UAW e dall’azienda, per lottare per i nostri migliori interessi.

I nostri comitati hanno sei richieste:

1. Gli operai devono essere immediatamente informati di eventuali casi di COVID-19 e delle aree interessate. Questa informazione non può essere tenuta segreta agli operai.
2. Quando viene confermato un caso, la fabbrica deve essere chiusa per 24 ore per una pulizia profonda, non solo l’area interessata, ma l’intero impianto. È necessaria una manutenzione preventiva per garantire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole.
3. Il distanziamento sociale deve essere implementato nelle entrate e nelle uscite dall’impianto e durante nei bagni, il pranzo e altri periodi di pausa.
4. La linea deve essere fermata per 10 minuti ogni ora per consentire ai lavoratori di togliersi le maschere, riposare e rinfrescarsi.
5. Gli operai devono essere sottoposti a regolari e universali test . Controlli della temperatura e autocertificazioni sui sintomi non sono sufficienti.
6. Se le condizioni non sono sicure, gli operai hanno il diritto di rifiutarsi di lavorare senza minaccia di rappresaglia da parte della direzione e del sindacato.

Se un operaio può essere licenziato per essersi rifiutato di lavorare in condizioni mortali, potrebbe succedere a chiunque. I nostri comitati sostengono il principio, una volta ben noto, che “un torto a uno è un torto a tutti”. Gli operai hanno il diritto di intraprendere azioni collettive contro le rappresaglie della direzione. Se un operaio è vittimizzato perché si è rivoltato contro condizioni non sicure, allora tutti gli operai devono interrompere la produzione fino a quando lui o lei non riprende il suo lavoro.

Questa non è solo una lotta contro Fiat Chrysler. Tutta la classe operaia è in questa lotta, sia che tu lavori in Target, Starbucks, Walmart o Amazon, sia che costruisci automobili per Ford, VW, Toyota o qualsiasi altra società globale in tutto il mondo. A questa pandemia non importa quale razza o nazionalità sei. Le società e i governi di tutto il mondo stanno cercando di forzare gli operai in condizioni non sicure, al fine di continuare a produrre i loro profitti.

Gli operai non possono e non accettano questa scelta immorale tra lavorare e morire o essere disoccupati e morire di fame. Le banche e le società che hanno ottenuto migliaia di miliardi di salvataggi governativi hanno accumulato denaro più che sufficiente per fornire un reddito sicuro ai lavoratori non essenziali per rimanere a casa e per fornire DPI e condizioni di lavoro sicure per i lavoratori essenziali.

La nostra posizione presa in JNAP e SHAP fa parte di un crescente movimento di lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo per combattere la pandemia. Sollecitiamo tutti gli operai a formare comitati per la sicurezza tra operai semplici nelle vostre fabbriche e luoghi di lavoro al fine di unire la lotta di tutti i lavoratori. Noi non possiamo fare affidamento su qualcun altro per darci ciò di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo difendere i nostri diritti e assicurarci di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno

TRE POSITIVI E GLI OPERAI DELLA FCA DI DETROIT ABBANDONANO LE LINEE

Giovedì 25 giugno gli operai del turno A, dello stabilimento di assemblaggio Jefferson North della FCA di Detroit (USA) che impiega 5.000 operai, quando hanno saputo che tre di loro erano risultati positivi al tampone per il Covid, hanno abbandonato il reparto, bloccando la linea e lasciando lo stabilimento. Qualche ora più tardi i colleghi del turno successivo B, si sono rifiutati di attivare le linee, bloccandole fino al venerdì mattina. Nonostante il tentativo da parte dei dirigenti padronali e burocrazie sindacali (UAW) di intimidire gli operai comandandoli alla ripresa del lavoro, anche gli operai del turno C si rifiutavano di riprendere il lavoro. Nel comunicato del Comitato di Base per la Sicurezza FCA Jefferson North di recente costituzione, gli operai accusano le burocrazie sindacali del UAW e i padroni di non fornire nessuna informazione sulle reali dimensioni del contagio nello stabilimento. “L’unica preoccupazione delle case automobilistiche e del sindacato è stata quella di far ripartire la produzione e assicurarsi che gli azionisti continuassero a realizzare profitti e che i debiti delle società fossero pagati, indipendentemente da quanti di noi si ammalassero e morissero.” Continua il comunicato. “La nostra principale preoccupazione è quella di difendere la nostra vita e quella delle nostre comunità”. L’accusa alle burocrazie sindacali è esplicita, senza mediazioni “Sappiamo che l’UAW non farà nulla per proteggerci. Tutto ciò che fanno è prendere i nostri soldi – e prendere tangenti dalle aziende – e sostenere tutto ciò che la direzione vuole. Nessuno ci proteggerà se non noi stessi.”L’azienda, intanto, cerca di tamponare lo sciopero assumendo operai precari a giornata.
Il Comitato di Base per la Sicurezza chiede in 6 punti, garanzie per la ripresa del lavoro, sintetizzate nel punto 6 . “Se le condizioni non sono sicure, gli operai hanno il diritto di rifiutarsi di lavorare senza minaccia di ritorsioni da parte della direzione e del sindacato.” L’azione indipendente degli operai americani in questo punto si ricollega concretamente alla recente posizione di un delegato operaio Piaggio: “Alla fine se il lavoro deve andare avanti o no lo decidono gli operai”. Il comunicato si conclude con un appello a tutti gli operai affinché costituiscano Comitati Operai per la Sicurezza che blocchino le produzioni non sicure.

Sabato 27, al turno serale, gli operai di un altro stabilimento FCA, quello di Sterling Heights sempre a Detroit, hanno bloccato le linee di assemblaggio. Almeno cinque operai impiegati presso lo stabilimento sono deceduti a causa di COVID-19, tra cui due elettricisti del laboratorio di verniciatura che i lavoratori segnalano sono morti il ​​mese scorso, insieme ad altri due operai presso il vicino stabilimento di Stampaggio di Sterling Heights. Complessivamente, decine di operai FCA, Ford, GM, Hyundai e altre case automobilistiche sono morti durante la pandemia. Anche qui gli operai denunciano un’azione concertata tra padroni e sindacalisti dello UAW per costringere gli operai a riattivare il lavoro di linea e l’utilizzo di precari a tempo sulle linee.

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