Nell'emergenza
coronavirus sono le lavoratrici, le proletarie nella loro grave e
peggiorata dal lockdown condizione, sia sul lavoro, sia nel non
lavoro, sia chiuse in casa, che sono emerse con forza e in maniera
anche drammatica, fino a casi emblematici di suicidi nelle
lavoratrici della sanità e l’intensificazione dei casi di
femminicidi.
Ma queste donne non
hanno potuto avere voce come movimento organizzato che ne
rappresentasse le istanze e bisogni. Per il governo non sono state
neanche un comma nei vari Dpcm, se non per rafforzare praticamente,
ideologicamente il loro ruolo d'origine, e attuale, nella, per la
famiglia.
Ma la prepotenza con
cui è tornata la condizione delle donne proletarie è un bene.
L'emergenza coronavirus ha posto in maniera netta e senza scampo che
questo sistema capitalista è la causa e il cancro dell'umanità.
Il coronavirus ha avuto il “merito” di spazzare via le parole vuote. Le piccolo borghesi si sono zittite, il movimento femminista/Nudm non ha voluto rappresentare e dare voce alla necessaria alterità del movimento delle donne
Il coronavirus ha avuto il “merito” di spazzare via le parole vuote. Le piccolo borghesi si sono zittite, il movimento femminista/Nudm non ha voluto rappresentare e dare voce alla necessaria alterità del movimento delle donne
Le lavoratrici, le
precarie, le proletarie, la maggioranza delle donne che non ce la fa
a vivere hanno invece ripreso la scena! Ma ancora non la lotta che
serve! Le poche che hanno lottato, protestato, che non si sono
fermate sia dalle case, sia sui posti di lavoro, sia appena possibile
nelle piazze, sono state un avamposto dell'altro movimento delle
donne necessario: il movimento femminista proletario rivoluzionario.
Nell’affermare
forte e chiaro che queste donne non possono tornare alla “normalità”
che per le donne è doppia oppressione, doppio sfruttamento, morte... vogliamo e dobbiamo porre la “anormalità” della rivoluzione!
Questo è il centro del lavoro estivo per il seminario mfpr che terremo in autunno
Stiamo riprendendo il nostro documento uscito nella fase calda del lockdown, ma sforzandoci di approfondirlo in ogni
punto.
Stiamo raccogliendo notizie,
denunce, testimonianze, della condizione delle donne in questo
periodo nelle varie realtà con l'obiettivo di portarle in sintesi dentro il prossimo seminario, ma sopratutto stiamo lavorando a una lettura di classe, marxista delle
varie problematiche emerse (es. smart working fa tornare con forza la
denuncia marxista del lavoro a domicilio)
Tutto questo dentro la questione di fondo che vogliamo affermare: rivoluzione o “normalità”.
Non più come prima!
Nello stesso tempo stiamo affrontando le poche posizioni che in questa fase si sono
espresse, per analizzarle criticamente, non per “spiegare” ma per
contrapporre anche qui “normalità” a rottura anche sul piano
teorico.
L'altro aspetto del lavoro teorico è lo studio di Engels - dentro il lavoro teorico per il bicentenario della sua nascita.
L'emergenza coronavirus non ha riproposto la
questione famiglia, proprietà privata (del capitale) e ruolo dello
Stato? Di conseguenza lo studio aggiornato dell'origine della famiglia, proprietà privata, stato è lo strumento indispensabile interno ed esterno per rafforzarci/rafforzare.
Nessun commento:
Posta un commento