A Taranto serata per il
102° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre e per l’avvio del
nuovo ciclo di Formazione operaia su “Stato e rivoluzione”
di Lenin.
Alla serata hanno
partecipato compagni e compagne di proletari comunisti, giovani del
Fronte della gioventù comunista e altri militanti di diversa
provenienza.
Innanzitutto è stato
proiettato il capolavoro di Eisenstein “Ottobre”, per riportare
tutti i compagni nel clima glorioso, entusiasmante e stimolante
dell’ultimo semestre del 1917 e nella lunga e drammatica giornata
della conquista del Potere con l’assalto al Palazzo d’inverno e
la contemporanea assemblea dei soviet.
Tutti i compagni hanno
potuto cogliere la dialettica tra l’arte dell’insurrezione e la
dura lotta di posizione dei Bolscevichi in seno all’assemblea dei
soviet per affermare e quindi consegnare il potere dello Stato agli
organismi rappresentativi del nuovo potere.
La lotta armata e il nuovo
potere si sono sviluppati in un parallelismo al cui centro vi è la
guida del Partito comunista di Lenin. Il Partito comunista, il
Partito bolscevico è la chiave e l’arma principale che arma gli
operai e afferma la democrazia operaia e proletaria come forma e
contenuto della dittatura del proletariato.
L’arte dell’insurrezione
e la guida politica del bolscevismo sono qualcosa di diverso e di
meglio di una visione banale e superficiale della “militarizzazione”.
E’ il Partito che guida il fucile, è il Partito della strategia e
della tattica, è il Partito reparto effettivo d’avanguardia della
classe operaia, nucleo dirigente di tutto il popolo, il Partito
dell’alleanza opera-contadini, il Partito del dualismo di potere
che diventa potere rosso, il Partito dell’insurrezione come
culmine. Questo Partito è universale ed eterno. Questo Partito è l’unica incarnazione possibile del marxismo, come scienza e teoria della rivoluzione.
Chiaramente dall’Ottobre
ad oggi il pensiero del marxismo, divenuto marxismo-leninismo,
arricchito dall’opera di Mao Tse Tung, della grande esperienza
storica della rivoluzione popolare, delle lezioni militari della
guerra popolare di lunga durata, della continuità della rivoluzione
nella dittatura del proletariato.
Ma ogni tentativo di
mettere le lezioni del maoismo come qualcosa di altro, di più
avanzato e al posto del marxismo e del leninismo rappresenta una
mistificazione, una deviazione, un elemento di confusione, un
elemento di annacquamento della rivoluzione, del potere operaio e
popolare e della marcia del socialismo e del comunismo.
Nell’assemblea di ieri è
questo che si è voluto affermare, innanzitutto attraverso le
immagini, poi con le puntuali segnalazioni del libro “Stato e
rivoluzione”, oggetto della Formazione operaia.
Un altro intervento ha
segnalato il rapporto tra la via dell’Ottobre e la necessaria
strategia celle rivoluzione in un paese imperialista come il nostro.
Qui si sono richiamate le lezioni storiche della Resistenza, le
lezioni critiche del ‘biennio rosso’ dell’Italia del 68-69 e
l’aspirazione delle generazioni studentesche e operaie esplose
nell’autunno caldo 69 che questa via della rivoluzione volevano
percorrere e che consegnano alla generazione attuale gli splendori e
i limiti di quegli anni.
Questa via oggi significa
Partito, guerra popolare di lunga durata che sfoci in insurrezione,
potere operaio e socialismo come soluzione dei drammatici problemi
che attraversano i proletari e le masse popolari anche in un paese
come l’Italia.
Grande attenzione è stata
rivolta dai compagni a questa riflessione e un appello è stato
rivolto perché venga potenziato l’impegno, l’unità e la
cooperazione di compagni provenienti anche da diverse esperienze e
militanti anche in diverse formazioni per realizzare questi
obiettivi, qui ed ora, a livello locale come a livello nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento