Mazzette in cambio di lavoro, bufera in Fincantieri. Perquisizioni anche negli uffici di due dirigenti genovesi
L'accusa è, a vario titolo, di
sfruttamento della manodopera, corruzione tra privati, dichiarazione
fraudolenta ed emissione di fatture false
Perquisizioni anche a Genova nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Finanza veneta sullo sfruttamento del lavoro nei cantieri legati a Fincantieri.
Nell'indagine, che vede complessivamente l'iscrizione sul registro
degli indagati di 34 persone tra cui diversi manager della stessa
Fincantieri.
Nella sede genovese dell'azienda leader nella centieristica navale i finanzieri hanno eseguito due perquisizioni a
carico di due manager (uno dei quali è genovese). Entrambi hanno
lavorato in passato nei cantieri di Venezia, proprio quelli finiti nel
mirino della magistratura. Sono accusati insieme ad altri 15 dirigenti di
aver preso mazzette per agevolare l’iscrizione di ditte nell’albo dei
fornitori o per aumentare il numero delle ore di impiego delle ditte in
subappalto nei cantieri.
I militari, coordinati dalla
magistratura lagunare, stanno eseguendo 80 perquisizioni - oltre che in
Liguria - in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Campania, Puglia e
Sicilia. È stato inoltre posto agli arresti domiciliari un operaio
bengalese ed è stato eseguito un sequestro preventivo di oltre 200.000 euro
per sfruttamento della manodopera. L'accusa è, a vario titolo, di
sfruttamento della manodopera, corruzione tra privati, dichiarazione
fraudolenta ed emissione di fatture false.
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