lunedì 4 novembre 2019

pc 4 novembre - BRT di Cesena: il Prefetto parla a nome e per conto dei padroni. Ma la lotta continua fino al reintegro dei 16 operai immigrati!

Si è tenuto oggi pomeriggio, 4 novembre, l'incontro in Prefettura di Forlì per discutere del reintegro dei 16 operai della Di Logistica che lavora per la BRT di Gatteo (Cesena) licenziati per rappresaglia padronale. Si  è tenuto contemporaneamente un presidio dei lavoratori e del Comitato di lotta solidale a sostegno dei licenziati.


In questo caso il ruolo del Prefetto è stato quello di fare da megafono ai padroni che si sono seduti al tavolo ma senza fiatare, assieme al ruolo inutile del sindaco di Gatteo che non ha avuto niente da dire. Insomma gli operai, il sindacato che li organizza, il SolCobas, il Comitato di lotta si sono trovati a sentirsi dire, ancora una volta, e stavolta da parte del Prefetto, di accettare i licenziamenti in cambio di una buonuscita, proprio come vuole il padrone e sotto la minaccia di azioni repressive, con l'applicazione dei decreti sicurezza, per punire il blocco ai cancelli delle merci! Questa è stata la "mediazione" del Prefetto!
Toccano uno toccano tutti! E' una lotta contro il fascismo padronale che pretende di fare entrare in azienda i sindacati che decide lui! No ai licenziamenti politici! Per questo la lotta di questi operai è la lotta di tutti i lavoratori!

da Cesenatoday


"Un incontro senza sbocchi". E' lapidario il commento di Fabio Zerbini, coordinatore nazionale del sindacato Sol Cobas, al termine dell'atteso vertice in Prefettura, per discutere il reintegro dei 16 lavoratori licenziati alla Bartolini di Gatteo. Sempre nella giornata di lunedì è stato messo in scena un presidio dai lavoratori davanti alla Prefettura a Forlì, quei lavoratori che lo scorso 23 ottobre con un picchetto avevano bloccato i cancelli dell'azienda, sit in poi sciolto con la promessa di una riapertura delle trattative.
"Il reintegro dei licenziati e la fine delle interferenze aziendali sulle scelte sindacali dei lavoratori". Queste erano le premesse con cui il sindacato Sol Cobas si era seduto al tavolo. Molto deluso Zerbini: "L'unica "mediazione" proposta dalla prefettura è stata quella di accettare i licenziamenti in cambio di soldi. Gli operai in presidio respingono la proposta e mantengono aperto lo stato di agitazione. Il Comitato di sostegno mantiene compatto il sostegno alla lotta e convoca una nuova assemblea per martedì 12 novembre in cui decidere le prossime iniziative e avviare la causa legale".

Qui di seguito il video prodotto dai compagni del collettivo SolidArea di Forlì che ricostruisce la lotta: https://www.facebook.com/823997914616546/videos/2458575890926709/

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