mercoledì 6 novembre 2019

pc 6 novembre - Libertà per i compagni NOTAV arrestati a Torino

Agli arresti domiciliari i leader di Askatasuna

Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli ritenuti responsabili dalla Digos dei disordini scoppiati nell’estate 2019 a Chiomonte
Askatasuna: Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli. Nel corso della mattina, 5 novembre 2019, gli investigatori della Digos hanno notificato ai due attivisti una misura cautelare più restrittiva di quella a cui erano già sottoposti, l’obbligo della presentazione quotidiana alle forze dell’ordine, disposto a seguito dell’inchiesta sui disordini scoppiati nel settembre 2017 in occasione del vertice G7 che si era tenuto alla Reggia di Venaria. Secondo le indagini della Digos i due leader avevano curato la regia dei disordini, gestendo le azioni di violenza messe in atto dai manifestanti, composti «dalla variegata galassia antagonista torinese e nazionale», come annotano gli investigatori.
Per i fatti del 2017 Rossetto e Marzuoli la scorsa estate erano finiti ai domiciliari.
Il tribunale dei Riesame aveva poi trasformato la misura cautelare in obbligo di firma, attenuando le condizioni di restrizione e accogliendo le richieste dei difensori. Secondo gli accertamenti della Digos, a poco più di una settimana dalla decisione del Riesame, i due si sarebbero però resi protagonisti, in occasione della IV Edizione del Festival Alta Felicità, tradizionale kermesse musicale estiva a sostegno della lotta No Tav, di altri fatti «analoghi a quelli commessi durante il G7 di Venaria».

I fatti
Lo scorso 27 luglio, durante il corteo di protesta No Tav organizzato nei boschi di Giaglione e Chiomonte, alcuni attivisti, «sotto la guida e il coordinamento dei principali esponenti di Askatasuna», stando alla ricostruzione della Digos, avevano danneggiato con cesoie, flessibili ed estintori una delle cancellate metalliche che sbarra la strada verso il cantiere dell’Alta Velocità. Contro la polizia erano stati poi lanciati ordigni esplosivi e pietre. «In tale contesto – spiegano gli investigatori -  Rossetto e Marzuoli incitavano e coordinavano manifestamente tutte le condotte criminose dei partecipanti, concorrendo altresì nella materiale esecuzione degli illeciti». Da qui la richiesta della procura, inoltrata al tribunale, di ripristinare gli arresti domiciliari.           

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