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"Una «mobilitazione generale» – probabilmente una
manifestazione nazionale a Roma di sabato – per fare delle vertenze industriali
– a partire dall’ex Ilva – una questione nazionale..."
A parte che è una decisione assolutamente tardiva che mostra l'arretratezza di questa assemblea ma si tratta di una decisione assolutamente insufficiente rispetto a quello che dice di essere. Sull'Ilva bisogna aprire un braccio di ferro nazionale, costruendo uno sciopero generale con manifestazioni concentrate nazionalmente in ogni sede Ilva - Genova e Taranto quindi si deve andare a una manifestazione nazionale che riguardi l'Ilva e tutte le altre fabbriche in lotta, che non può essere la processione del sabato a Roma a Palazzi del potere chiusi e salvaguardando lo shopping natalizio.
A parte che è una decisione assolutamente tardiva che mostra l'arretratezza di questa assemblea ma si tratta di una decisione assolutamente insufficiente rispetto a quello che dice di essere. Sull'Ilva bisogna aprire un braccio di ferro nazionale, costruendo uno sciopero generale con manifestazioni concentrate nazionalmente in ogni sede Ilva - Genova e Taranto quindi si deve andare a una manifestazione nazionale che riguardi l'Ilva e tutte le altre fabbriche in lotta, che non può essere la processione del sabato a Roma a Palazzi del potere chiusi e salvaguardando lo shopping natalizio.
Delegati e operai che abbiano un minimo di coscienza sindacale
di classe sanno bene che solo così la lotta è vera; tutto il resto è fare tutto
per non fare niente e non disturbare il manovratore.
«Sono molto d’accordo a fare uno sciopero generale – ha
sostenuto la segretaria generale della Fiom Francesca Re David tra gli applausi
– che metta al centro il lavoro e l’industria. Abbiamo bisogno che i lavoratori
ci credano». Dal palco dell’Ambra Jovinelli, Re David ha precisato: «Pensiamo
che vadano costruite iniziative nei territori che parlino delle crisi che
stiamo attraversando e delle soluzioni possibili al governo e alle imprese. Non
si può aspettare solo la mobilitazione nazionale, bisogna costruirla. Dobbiamo,
attraverso una presenza viva dei metalmeccanici sul territorio, costruire
iniziative settore per settore, parlando al paese, al governo e alle imprese e
chiedere a Cgil Cisl Uil di costruire una grande mobilitazione».
Una richiesta che le confederazioni hanno subito accolto.
«Con Cisl e Uil e con le categorie dobbiamo valutare se unificare le tante
crisi aperte per arrivare ad una mobilitazione dell’insieme dei lavoratori,
sulla difesa del lavoro e sulla politica industriale», risponde subito da
Napoli il segretario della Cgil. Secondo Maurizio Landini «sono tante le
vertenze aperte e i dati non ci fanno sperare in meglio per il 2020».
La segreteria generale Cisl Annamaria Furlan è convinta di
dover «realizzare una mobilitazione generale», dice senza al momento usare la
parola sciopero, che «unitariamente dovremo stabilire nelle prossime giornate».
Saranno le segreterie unitarie, non ancora convocate, a decidere cosa mettere
in campo e quando...
Tutto questo vuol dire che le stesse iniziative decise si
faranno nel lontano 2020 del tutto non incidenti nella dinamica dello scontro
in atto all'ILVA/ArcelorMittal, come nelle altre vertenze importanti.
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