Ecco quanto notificatomi poco fa dai carabinieri.
La procura di Torino, fingendo di ignorare la mia decisione di non chiedere misure alternative alla carcerazione e facendo lo gnorri circa la mia dichiarata volontà di rifiutare ogni misura che mi renderebbe carceriera di me stessa e della mia famiglia, rimanda di propria iniziativa al magistrato di sorveglianza la sentenza se per me sarà carcere o “esecuzione presso il domicilio delle pene definitive”. Decisione singolare, che non ha precedenti presso il tribunale di Torino.
Ah Ponzio Pilato! La scelta di non scegliere ha lastricato la storia di iniquità e di viltà.
Queste condanne definitive non sono che la tappa finale di un'ingiustizia portata avanti (e non solo nei miei confronti) attraverso tre gradi di giudizio.
No, non sarò la carceriera di me stessa. Proseguo tranquilla per la mia strada, perché so di non essere sola e sono consapevole che, contro l'ingiustizia del potere, la resistenza è un dovere.
Nessun commento:
Posta un commento