Ancora una volta la direzione della Fiom di Genova - rappresentante dell'aristocrazia operaia - si dimostra filoaziendale e corporativa; per difendere gli interessi di ArcelorMittal calpesta i diritti alla salute e alla sicurezza. Una vera vergogna!
Decreto Salva-Ilva pronto ma non pubblicato, Manganaro (Fiom): “Restiamo in attesa, ma i lavoratori non pagheranno i pasticci del governo”
Per il segretario dei metalmeccanici della Cgil "ancora non si sa che succederà il 6 settembre"
Genova. “Il decreto annunciato sembra risolvere il
problema delle tutele penali per Arcelor Mittal evitando il rischio
della fermata dello stabilimento di Taranto e con rischi anche su
Genova, Novi e gli altri stabilimenti del nord. Il problema è che quel
decreto oggi non c’è e non sappiamo cosa succederà entro il 6
settembre”. E’ il commento del segretario genovese della Fiom Bruno
Manganaro alla notizia che il decreto Salva Ilva è pronto anche se non è
ancora stato pubblicato.
La norma corregge il decreto Ilva del 2015 che dava una immunità
penale e amministrativa a commissario straordinario, affittuario o
acquirente dell’acciaieria e fissava la scadenza di questo ‘scudo’ al 6
settembre 2019. Ora si precisa che per “affittuario o acquirente e i
soggetti da questi funzionalmente delegati” l’immunità resta anche dopo
quella data ma applica “con riferimento alle condotte poste in essere in
esecuzione” del Piano ambientale “sino alla scadenza dei termini di
attuazione previsti dal piano stesso per ciascuna prescrizione” o “dei
più brevi termini che l’affittuario o acquirente si sia impegnato a
rispettare nei confronti della gestione commissariale di Ilva Spa in
amministrazione straordinaria”. Il decreto, varato da dieci giorni salvo
intese, ancora non è stato pubblicato e al momento si starebbero ancora
limando e valutando altre norme.
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