martedì 13 agosto 2019

pc 13 agosto - Nessuna giustizia, nessuna pace: «Mio figlio non è morto, l’ha ucciso lo Stato e chi ha sbagliato deve pagare. Non andremo a Genova per assistere a passerelle”

Ponte, i parenti delle vittime: "Non saremo alla celebrazione del crollo il 14 agosto"

da LA REPUBBLICA LIGURIA
Alcuni familiari ricorderanno i loro cari in forma privata: "Non interessati alle passerelle"
L’amarezza è già esplosa da giorni. L’assenza alla cerimonia di diversi familiari delle vittime della tragedia, ormai, è una certezza. Perché il crollo di ponte Morandi e la morte di un proprio parente sono una ferita ancora aperta, e i balletti, le speculazioni politiche fanno
male quasi quanto aver perso un proprio caro.
Roberto Battiloro, padre di una delle quattro vittime del napoletano morte nel crollo del viadotto Polcevera, mercoledì non sarà a Genova.
Come da lui stesso annunciato su Facebook preferisce, così come gli altri parenti degli allora compagni di viaggio del figlio, fare in un altro modo. Nello stesso giorno e nella stessa ora in cui il ponte Morandi un anno fa crollava «per negligenza umana e non per uno strano caso», a Torre del Greco saranno esposti quattro dipinti raffiguranti i volti delle giovani vittime Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione.
«Mio figlio - ha spiegato Battiloro - non è morto, l’ha ucciso lo Stato e chi ha sbagliato deve pagare. Non andremo a Genova per assistere a passerelle”. I familiari delle vittime sottolineano inoltre di non volere «risarcimenti ma rispetto».
A Torre del Greco sarà una giornata di lutto, come deciso con un’ordinanza del sindaco Giovanni Palomba: un minuto di raccoglimento sarà osservato nei luoghi di lavoro mentre gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta. In programma anche l’accensione di 43 lanterne, una per ogni vittima del Ponte.
Altri parenti hanno parlato di “passerelle”. Per ora è confermata la presenza di poco più della metà delle famiglie coinvolte e invitate (l’ultima stima era intorno alle 150 persone), mentre il comitato dei parenti delle vittime ha fatto capire di gradire «la possibilità di avere un’idea preventiva di come funzionerà la cerimonia».
«Sappiamo ci saranno tanti esponenti politici, e spero non si trasformi in una passerella per loro, a discapito della memoria di chi è mancato — ha messo in guardia nei giorni scorsi Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, un’altra delle vittime del crollo — vorremmo incontrare di persona il presidente Mattarella, e spero che i tempi della giornata non ce lo impediscano».
«Di passerelle ce ne sono state troppe, in questi mesi, ora spero arrivino risposte e tempo dedicato a noi», ha ribadito a Repubblica Paola Vicini, madre di Mirko, il trentenne genovese ucciso mentre lavorava sotto il Morandi per Amiu. Così ecco spiegata la tentazione di tanti di preferire alla cerimonia del mattino il ritrovo delle cinque di pomeriggio, ancora sotto il ponte che non c’è più, questa volta — è la conferma — «insieme ai soccorritori di quei giorni, che premieremo con una targa: Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa, forze dell’ordine».
Proprio i Vigili del fuoco, nel giorno dei funerali di Stato subito dopo la tragedia, avevano ricevuto applausi e ringraziamenti commossi da tutto il padiglione B della Fiera di Genova.

LA REPUBBLICA LIGURIA

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