Torino, sette richieste di condanna per l'assalto con razzi e petardi al cantiere Tav
L'episodio risale al settembre 2015, il pm Rinaudo chiede cinque anni per uno degli imputati e quattro anni e un mese per tutti gli altri.
In quaranta attaccarono il cantiere Tav di Chiomonte, in Val di Susa. L'assalto avvenne nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2015. Alcuni degli autori vennero arrestati in flagranza: si tratta di Francesco Bondi, 36 anni, Carlo Gennari, 27, Pier Paolo Pittavino, 39, Valeria Grassi, 23, Jacopo Bindi, 32, Francesca Vaglio Laurin, 27, e Alex Quintiero, 29 anni. Gli attivisti No Tav, quasi tutti a volto coperto, avevano lanciato pietre, bulloni e grossi petardi contro le recinzioni a protezione del cantiere e le forze dell'ordine.
Oggi in tribunale a Torino il pm Antonio Rinaudo ha presentato le richieste per l'accusa: 5 anni per Bondi, accusato di aver ferito con il lancio di un razzo un poliziotto mentre usciva dal cancello, e quattro anni e un mese per tutti gli altri. L'attacco, evidentemente pianificato, era stato preceduto da una manifestazione pacifica e ha ricordato molto le azioni di area anarchica avvenute nel maggio 2013. Tra i reati contestati agli imputati figurano le lesioni e il porto d'armi da guerra: per colpire gli uomini delle forze dell'ordine gli assalitori usarono anche grossi petardi collegati a bombole di gas che, grazie alla velocità impressa, erano in grado di provocare danni maggiori alle persone.
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