venerdì 25 maggio 2018

pc 25 maggio - Sul G8 Genova 2001 non cambiano mai, tutti vili sbirri che giustificano l'assassinio di Carlo Giuliani

G8 di Genova, il comandante Alfa: "Giuliani eroe? Meglio se stava a casa"

GENOVA - "Il carabiniere coinvolto nella vicenda di Carlo Giuliani al G8 di Genova ha dovuto lasciare l'Arma e da quel processo, anche mediatico che ha avuto, sta ancora sotto cura, ma nessuno ne parla, parliamo di Giuliani che è diventato un eroe. .... A Genova in quella circostanza ci sono
stati tre giorni di guerriglia urbana. Io alla Diaz non c'ero quindi non posso dire se la Polizia abbia ecceduto o meno".
E' quanto detto dal comandante 'Alfa', ex capo del Gis dei carabinieri, a Campobasso in occasione
di un corso di formazione organizzato dall'Ordine dei giornalisti del Molise. La frase dell'ufficiale dei  carabinieri ha acceso il dibattito.
"Abbiamo parlato di macelleria sociale in quei giorni", ha detto un giornalista presente in aula. "Lei ce l'ha con le Forze di polizia?", la controreplica dell'ex capo del Gis. "La Corte d'Europa ha parlato di quei tre giorni dicendo che sono accadute cose terribili, c'è stata la sospensione della democrazia", ha insistito il giornalista. "Stia zitto, non sa cosa dice, hanno distrutto una città", ha risposto l'ex capo del Gis. "Lo ha detto l'Europa, in quei giorni in Italia c'è stata la sospensione della democrazia", la replica del giornalista. "Non ho aggettivi per definirla - le parole di 'Alfa' che ha invitato il cronista ad uscire dall'aula - si vergogni, siamo stati assaltati e malmenati, non per causa nostra ma per causa loro, hanno distrutto una città. Non state a sentire quello che ha detto quel signore - ha poi aggiunto rivolgendosi ai presenti - perché non è vero, ve lo posso assicurare perché ero presente".

"Giuliani è morto - ha successivamente detto 'Alfa' rispondendo ad una giornalista - perché è andato a Genova per usare violenza, se stava a casa o protestava democraticamente nessuno gli avrebbe fatto del male". Sono seguiti momenti tensione durante i quali uno dei relatori, Matteo Napolitano docente dell'Unimol, ha cercato di stemperare gli animi, spiegando i contenuti dell'intervento del giornalista.

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