martedì 22 maggio 2018

pc 22 maggio - Stop genocidio in India - petizione della Associazione degli Scrittori Rivoluzionari India

Fermiamo il Genocidio in India!

La Revolutionary Writers Association (RWA) ha lanciato questa petizione e l'ha indirizzata ad Amnesty International e a 4 altre organizzazioni umanitarie


Adivasi e Maoisti sono popolo dell’India
Un governo che conduce una guerra contro i propri cittadini va condannato!

La polizia ha dichiarato che il 22 aprile sulle rive del fiume Indravati nella regione di Boriya e Kasansur, distretto di Gadchiroli, in Maharashtra ha avuto luogo uno scontro armato tra polizia e maoisti. Fu dichiarato che in quello scontro erano morti 16 maoisti. Il 24 maggio altri 15 cadaveri di maoisti sono stati trovati che galleggiavano nel fiume. I media hanno riferito che in totale sono 40 i
maoisti morti. Anche se la polizia ha dichiarato che si è trattato di uno scontro a fuoco, è chiaro, dall'uso delle armi più moderne da parte dei commando C-60 e delle forze CRPF, che questi hanno circondato le vittime e aperto il fuoco unilateralmente.

Potrebbe essere il primo caso per numero di vittime di massacro pianificato da parte delle forze di polizia nella storia dell'India moderna. In effetti, non si sa ancora quanti siano stati uccisi nel massacro. Un governo che uccide la propria gente è causa di grande preoccupazione per i democratici di tutto il paese.

Questo tipo di fatti sono diventati un fenomeno ricorrente nell'India centrale. Anche il massacro di Gadchiroli va visto come parte di un piano più ampio portato avanti nell'India centrale. I governi di quegli stati e quello centrale stanno lanciando questo tipo di azioni in modo pianificato, con l'obiettivo di annientare tanto gli Adivasi quanto i Maoisti. Tanto la società civile quanto le organizzazioni per la difesa dei diritti hanno dichiarato che non si è trattato di uno scontro, come dichiarato dalla polizia, ma di un fuoco unilaterale aperto dalle forze di polizia. Il recente comunicato del Ministro degli Interni centrale Rajnath Singh, che parla di uso dell'aviazione (droni, elicotteri e bombardamenti a tappeto) per annientare i maoisti in Chattishgarh, svela l’origine del massacro di Gadchiroli. Nell’attuare questo piano per stroncare il movimento maoista, il governo centrale ha riunito tutte le politiche attuate finora a questo scopo sotto l’ombrello della "Operazione samdhan-2022". Hanno affermato che il loro scopo è quello di sradicare il movimento maoista entro il 2022. Sull’altra sponda lato del fiume Godavari, ij nome del “corridoio Rakshana”, anche il governo Telangana è responsabile di attacchi con droni ed elicotteri contro gli Aadivasi che vivono nella cintura fluviale di Godavari.

Questo scenario di violenze e stragi di stato è diffuso e visibile in tutto il paese. Il capo della polizia di Gadchiroli, Avinash Deshmukh, in un'intervista televisiva ha parlato spudoratamente rivendicando il massacro, senza alcun timore della società civile democratica. Ha detto "spazzeremo via i maoisti" e ribadito che "non fermeremo la guerra in corso, costi quel che costi". Uno scenario preoccupante. In sostanza, è una questione da cui dipende il futuro della democrazia nel paese. Governi fortemente militarizzati che attaccano il proprio popolo rappresentano una minaccia per i diritti democratici e civili dello stesso popolo. Va anche detto che dopo i fatti di Gadchiroli, molti Adivasi e rivoluzionari sono stati uccisi in tutto il paese in cosiddetti scontri. In questo frangente, chiediamo a ogni cittadino di questo paese di protestare contro gli assassinii di stato ed esigere che i governi fermino gli assassini. Facciamo appello alle organizzazioni internazionali per i diritti umani, alle organizzazioni per i diritti democratici, alle organizzazioni di massa e progressiste e alla società civile in generale perché scendano in campo per fermare la guerra contro gli Aadivasi nel paese e difendere il diritto alla vita del popolo.

Revolutionary Writers Association
20. 5. 2018

Nessun commento:

Posta un commento