I feroci crimini di cui si sta macchiando Duterte, e prima
di lui tutti gli altri dittatori, non si “limitano” agli spacciatori e ai
semplici delinquenti, ma hanno di mira in realtà la rivoluzione per la Nuova Democrazia
di lunga durata in corso, che coinvolge migliaia di contadini e abitanti delle
città. diretta dal Partito Comunista delle Filippine.
Filippine
Duterte minaccia la procuratrice Cpi “Se vieni ti arresto”
“Signora Fatou, se osa iniziare un’indagine qui, la
arresterò”.
Così il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha
apostrofato la procuratrice generale della Corte Pienale Internazionale, Fatou
Bensouda. Minacciata di arresto immediato, se dovesse presentarsi a Manila. Perché
la linea di azione brutale della lotta alla droga di Duterte – migliaia di esecuzioni
sommarie, sospetti spacciatori e semplici tossicodipendenti giustiziati per le
strade – adesso è finita nel mirino della Corte Penale Internazionale. E così
il mese scoro, su ordine dello stesso Duterte, le Filippine si sono ritirate
dal Trattato di adesione alla Corte Penale Internazionale. “Lei, signora Fatou,
non deve venire qui. Qual è la vostra autorità adesso? Non siamo più membri del
trattato”, ha urlato il presidente davanti ai giornalisti
La Repubblica
14 aprile ’18
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