martedì 11 aprile 2017

pc 11 aprile - A TORINO PRESENTATO IL LIBRO "A 50 ANNI DALLA RIVOLUZIONE CULTURALE" - redatto da proletari comunisti

Giovedì 6 aprile presso la libreria "Comunardi" a Torino è stato presentato il libro sulla Rivoluzione culturale proletaria. 
Questa presentazione era stata nei giorni precedenti ben preparata dal lavoro di un compagno simpatizzante con affissione di locandine, messaggi internet, contatti diretti, propaganda nei CS e realtà di movimento, lavoro che si è riflesso nella buona partecipazione, soprattutto rappresentativa. Vi erano compagni di diverse realtà organizzate, Usb, Ccw, Carc, attivisti Notav, avvocati del processo Ilva, simpatizzanti di area maoista, giovani, compagne, ecc.
Nella presentazione del libro, che vuole consegnare nelle mani di compagni, giovani, intellettuali, lavoratori più coscienti documenti originari che permettano una conoscenza e valutazione delle basi teorico-ideologico-politiche della Rcp, gli autori del libro hanno soprattutto cercato di porre l'attenzione sulla funzione storico strategica della Grande rivoluzione culturale proletaria, sulle sue vittorie e sui temi enormi, anche innovativi, aperti; la sua connessione con la Rivoluzione d'ottobre e la nuova risposta che la Rcp ha portato ai complessi problemi della costruzione del socialismo, in cui continuano ad esistere le classi, e il suo essere l'uscita a sinistra dalla crisi dell'Urss. In questo quadro si è parlato anche della funzione degli altri progetti editoriali, alcuni già in corso d'opera, come il bilancio di Mao su Stalin, con la 'Città del sole' di Napoli - di cui all'inizio della serata si è ricordato con calore il suo editore, Sergio Manes, morto il 19 marzo scorso.
Quindi, brevemente si è parlato di come la Rcp abbia reso concreta la parola d'ordine "La classe operaia deve dirigere tutto", facendo degli operai nelle fabbriche i protagonisti delle soluzioni ai disastri del capitalismo, e fuori, nelle Università, i "nuovi filosofi" per una cultura al servizio del popolo; di come le donne abbiano dato l'assalto al cielo con la "rivoluzione nella rivoluzione"; del grande movimento dei giovani, delle "guardie rosse" a cui Mao dice: "E' giusto ribellarsi". Una Rcp che è stata possibile perchè al centro è stato posto il protagonismo delle masse, il restituire il potere alle masse per la trasformazione del mondo, non solo nella struttura ma nella sovrastruttura. 

Nella seconda parte della serata, interessanti sono stati gli interventi che hanno posto in particolare il valore universale e odierno della Rcp, sottolineando il suo insegnamento sulla linea di massa, "dalle masse alle masse", così come la questione della costruzione di un "uomo nuovo"; e le domande che chiedevano soprattutto una informazione dettagliata sulla Rcp, perchè essa non abbia vinto, la questione Cina oggi, ecc.
Nelle risposte si è cercato di indicare alcune soluzioni della Rcp, evitando esagerazioni, enfasi, e imparando anche dalle domande su come migliorare le future presentazioni.

Alla fine della presentazione apprezzamenti, richiesta di contatti e volontà di alcune compagne e compagni di proseguire questo lavoro con segnalazioni di pubblicazioni, iniziative, nella forma di new letters, ecc.


Infine, nel parlare dei maoisti oggi, là dove sono e agiscono, in particolare nella guerra popolare in India, sostegno e consenso ha trovato nella serata la campagna contro gli ergastoli ai 13 operai della Maruti e contro la carcerazione del Prof. Saibaba, 

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