L'assemblea sui licenziamenti repressivi dei lavoratori della logistica di Brignano, di domenica 9 aprile a Milano presso il CS Transiti, indetta dallo Slai cobas per il sindacato di classe con una lettera aperta al sindacalismo di base e alle
realtà sociali, puntando essenzialmente su quelle presenti a Milano
e in Lombardia, ha avuto una buona riuscita, sia per le presenze
dirette che per quelle che hanno dato il sostegno senza potervi
essere (in contemporanea vi era un'assemblea di tipo nazionale del Si.cobas e altre iniziative).
Erano presenti una folta
delegazione dei lavoratori della logistica dì Bergamo in lotta, tra cui alcuni operai e delegati licenziati, i compagni dello Slai cobas sc di Milano, l'Usb Lombardia,
Usi, lavoratori del Si.Cobas, Clash city worker, compagni di Transiti.
All'inizio il responsabile dello Slai cobas sc di Bergamo ha fatto il punto sulla lotta, il suo lungo percorso con momenti duri nel recente passato, di proteste ma anche di attacchi squadristi da parte di capi, padroncini e gente delle cooperative. Quindi i rappresentanti del coordinamento nazionale dello Slai cobas sc, nel rilanciare i contenuti della lettera aperta, si sono soffermati sulle
caratteristiche di questa repressione, che non è semplicemente una operazione di licenziamento dei lavoratori più attivi nella lotta, ma contiene nelle sue motivazioni un salto
di qualità politico che vuole cancellare le lotte dei lavoratori, il sindacato di classe, colpendo anche penalmente con
l'accusa di “sabotaggio”. Questo carattere è presente anche
nell'attacco al Si.cobas a Milani, nella lotta a Nogara-Coca cola,
nel piano Minniti, visto all'opera contro i migranti e a Roma con la
manifestazione del 25 marzo; quindi è stato analizzata la fase dello scontro in
corso a Brignano, ma non solo, secondo le “leggi della guerra di
classe”, per chiarire
che attualmente siamo nella difensiva strategica e l'obiettivo
immediato è quello di arrivare all'equilibrio strategico.
E' stato proposto e lanciato un piano di iniziative, su cui poi l'assemblea convergerà - e che sintetizziamo alla fine.
Molto risalto è stato
dato in tutti gli interventi sulla centralità attuale della lotta
della logistica e sulla necessità dell'unità delle lotte, dei lavoratori e del sindacalismo di base e di classe.
In particolare, il rappresentante dell'Usb Lombardia, nel confermare il
sostegno alla lotta dei lavoratori di Brignano, ha allargato l'analisi della fase e ha auspicato
che le organizzazioni sindacali di base si uniscano in questa
battaglia, anche facendo i necessari passi indietro di “bandiera”
e non restando confinati nella propria vertenza, nel proprio
territorio. Su questa base ha invitato a guardare al 1° Maggio, proponendo che le
realtà della logistica in lotta e colpite aprano
il corteo.
Una compagna del Si.cobas Poste, portando tutta la solidarietà
personale e di struttura, ha evidenziato come l'attacco sia generale e ha condiviso la decisione di lavorare insieme, dando in questo il proprio
contributo.
L'Usi Milano, nel riaffermare la sua disponibilità ad iniziative, percorsi che potevano essere decisi, ha fatto una similitudine tra le lotte della logistica e le lotte delle ditte di pulizia dove vi
sono condizioni di precarietà, di schiavismo e uguale presenza di tanti lavoratori
migranti. Poi ha ripreso il tema dell'unità, però criticando e facendo appello a superare certi atteggiamenti di forze che partecipano a lotte unitarie ma poi cercano di appropriarsi delle deleghe dei
lavoratori, e nelle iniziative unitarie,
non le si concorda e si cerca solo l'egemonia.
Il CCW che recentemente si
è insediato sia a Milano che a Bergamo, prevalentemente con compagne
e compagni provenienti dall'esperienza napoletana, ha presentato il
suo lavoro e la sua disponibilità a sostenere le iniziative sia a
Milano che a Bergamo, e a dare un contributo nell'informazione
nazionale sulla lotta e repressione nella logistica.
Dopo questi interventi,
con altri interventi, si è passati a proporre e concordare delle iniziative.
Lo Slai cobas sc ha innanzitutto
invitato i compagni a dare un messaggio positivo, quindi a far
prevalere lo spirito unitario.
In questo ha assunto la data del 1° Maggio che veniva proposta; così come la decisione che probabilmente
sarebbe venuta dall'assemblea nazionale Si.cobas di uno sciopero
generale nella logistica; quindi ha invitato tutti a partecipare
e costruire insieme le ulteriori proposte:
- una manifestazione di rilievo nazionale, soprattutto nord, a Bergamo con
presidio/assedio alla prefettura - Il delegato dei lavoratori della logistica, uno dei licenziati, ha insistito perchè questa manifestazione a Bergamo sia del genere di quella di Piacenza in occasione dell'uccisione di Abd Elsalam, mettendo in rilievo anche l'urgenza di ottenere subito dei risultati, a fronte alla condizione dei lavoratori licenziati e delle loro famiglie;
- la preparazione di un appello a sostegno
della battaglia legale anche verso avvocati, democratici, per
smantellare l'attacco politico che viene fatto a Bergamo con i
licenziamenti giustificati come “sabotaggio”;
- portare questa vertenza a Roma al Ministero del Lavoro con un
presidio/manifestazione, da realizzarsi indicativamente intorno al 19
maggio.
L'assemblea di Milano, ha discusso brevemente anche sulla repressione a Taranto.
Ha, infine, raccolto l'appello a sostenere la campagna per gli operai indiani della Maruti, condannati all'ergastolo per la loro lotta.
L'assemblea si è chiusa
con i successivi appuntamenti di riunioni a Bergamo, e con la
decisione dei lavoratori Slai cobas sc della logistica di andare in delegazione sia all'assemblea nazionale in
corso al CS Vittoria del Si.cobas, sia all'assemblea pomeridiana della "rete solidale" sul 1°
Maggio.
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