giovedì 19 dicembre 2013

pc 19 dicembre: CERTO CHE FANNO SCUOLA, MA DI RAZZISMO - TAGLI E SCHIFEZZE VARIE..

Maroni: "Meno tasse in bilancio ticket azzerati agli anziani, la Lombardia fa scuola"
di Rossella Minotti
Milano, 19 dicembre 2013 - Più soldi al territorio, più investimenti in welfare e sanità. Il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni guarda al 2014 con grinta e una buona dose di ottimismo.
Presidente, soddisfatto del bilancio approvato per il 2014?
«Sono molto soddisfatto. Perché intanto ci sono contenuti forti. Lo Stato ci ha tagliato 300 milioni, ma nonostante questo non solo non abbiamo aumentato le tasse, ma manteniamo tutti servizi e in più c’è stata una importante riduzione della pressione fiscale: i ticket sono stati azzerati per 800mila lombardi, per la categoria debole degli anziani con reddito fino a 18mila euro; non pagherà il bollo auto chi sostituisce i veicoli più inquinanti, i diesel, con auto nuove Euro 5 o Euro6, ed è stata azzerata l’Irap per i giovani imprenditori che aprono start up innovative. Sono proprio i segnali che io volevo dare in Lombardia, ossia che noi siamo una Regione che riduce le tasse».
Ci saranno nuovi investimenti in welfare e sanità?
«In questi due settori investiamo l’1,6 per cento in più rispetto al 2013. Il nostro servizio socio-sanitario è un servizio d’eccellenza che vogliamo ulteriormente migliorare, e per questo investiremo ancora di più».
Il bilancio preventivo è stato approvato unanimente dalla maggioranza, anche questo è un dato politico da non sottovalutare.
«Visto quello che è successo all’interno del Pdl è un bel segnale che la maggioranza sia rimasta unita su un documento strategico come questo».
Lei quindi fa l’ago della bilancia tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra?
«Io faccio quello che unisce le varie anime su un obiettivo comune, e sono particolarmente soddisfatto di averlo fatto su questo documento. Anche perché qui in Lombardia siamo non solo in controtendenza ma una vera eccezione nel panorama italiano: abbiamo tagliato i dirigenti e ridotto i costi della politica per mantenere i servizi sociali. Uno sforzo intenso ma per un gran risultato, per il quale va il mio massimo ringraziamento all’assessore all’Economia Massimo Garavaglia e a tutto il suo staff. Abbiamo fatto un vero miracolo».
Per giunta da Roma continuano a piovere tagli, come l’ultimo ai fondi per la cassa in deroga.
«Il Governo ha tagliato più del 30 per cento della spesa dei trasferimenti alle Regioni, aumentando per giunta la sua spesa pubblica dell’1,14 per cento. Il problema è che non ha fatto solo un danno alle Regioni, ha fatto una manovra contro i lavoratori. Comunque ho incontrato i vertici lombardi dei tre sindacati confederali e abbiamo concordato sull’idea di proseguire e avviare a gennaio confronti su lavoro e competitività, casa, assistenza, sanità, trasporto pubblico locale ed Expo 2015. Purtroppo temo che a Roma abbiano in mente di chiudere le Regioni e attribuire loro tutto il male possibile, mentre la verità è che le Regioni hanno fatto tutti i buchi possibili nella cinghia mentre lo Stato spende più di prima».
A che punto è la riforma dei trasporti con la prevista fusione Trenord-Atm?
«Quello del Trasporto pubblico locale è un settore strategico, che non funziona come dovrebbe, sia su ferro che su gomma, e assorbe troppe risorse rispetto alla qualità del servizio offerto: per questo va profondamente ristrutturato. Ed è quello che faremo nel 2014. Vogliamo cominciare a riformarlo partendo da quell’operazione con il Comune di Milano su Atm-Trenord su cui ho notato un certo raffreddamento di entusiasmo da parte del sindaco di Milano Giuliano Pisapia rispetto all’inizio, credo per problemi politici interni poco comprensibili. Ma questa è un’operazione che va fatta, perché è strategica e utile, migliora il servizio e riduce i costi. Vogliamo arrivare, entro la fine del prossimo anno o al massimo alla metà del 2015, prima dell’avvio di Expo, alla riorganizzazione del Trasporto pubblico locale, per farlo diventare un settore che funzioni e che possa attrarre privati, fondi e società disponibili a investire nel Trasporto pubblico locale, ma non in questo tipo di Trasporto pubblico locale».
Il suo successore alla guida della Lega Matteo Salvini e lei stesso al congresso di Torino avete accennato a ipotesi di disobbedienza fiscale da parte degli enti locali.
«I Comuni lombardi sono alla canna del gas, e io sarò al loro fianco. I sindaci non hanno bisogno di soldi, chiedono solo di poter utilizzare quelli che hanno già in cassa. Il governo ha portato loro via 8 miliardi e mezzo di euro, un vero scandalo. Mi auguro ci sia una reazione molto dura, e che non sia una reazione solo a parole. Se ciò avverrà Regione Lombardia sarà a fianco dei Comuni in questa rivolta».
Mi conferma che pensa a un referendum per l’indipendenza della Lombardia come in Veneto?
«In Veneto Luca Zaia lo farà, e io sono molto interessato anche a quello che accadrà in Catalogna, dove andrò a metà gennaio. Loro a novembre hanno questo referendum, e se lo fa la Catalogna, che non è un posto pieno di leghisti beceri e secessionisti, possiamo farlo anche noi. Le ricordo che la Catalogna è uno dei 4 motori d’Europa di cui io sono il presidente».


Vermi nella pasta dei bimbi: scoppia lo scandalo alla mensa della Barozzi

Milano, 19 dicembre 2013 - Venerdì 13 non porta bene alla mensa scolastica della scuola elementare Barozzi di via Bocconi. In menu piselli, frittata con zucchine, un’arancia e, come primo, un bel piatto di pasta al pomodoro con... larve. Sì, avete capito bene, larve. Come riportato nella segnalazione dei genitori commissari mensa, presenti quel giorni per verificare la qualità dei piatti serviti ai loro bambini, «è stata trovata nella pasta integrale, in più piatti, una larva verosimilmente di “plodia interpunctella” che si nutre di farine e conservanti...». La preoccupazione per le famiglie è che il fatto «non esclude mancanza di pulizia sia alla fonte, sia dove vengono preparati i cibi consegnati alle scuole».
«Al termine del pasto di venerdì scorso - racconta Cristina Masciadri, una della mamme in commissione mensa - un’insegnante si è accorta della presenza in almeno due piatti di queste larve. Non in quelli che avevamo assaggiato noi, che non ci erano parsi sgradevoli. I bambini, purtroppo. avevano già ingerito buona parte della pasta. Abbiamo bloccato tutto, segnalato la non conformità del piatto e mandato campioni delle larve a Milano Ristorazione e avvisato anche l’Asl. Aspettiamo risposte. E provvedimenti». I vermicelli sono stati anche immortalati.

Quasi una settimana è trascorsa... «Da venerdì scorso non abbiamo saputo più nulla - rincara la dose Masciadri -. Cosa è successo? Cosa intendono fare perché non accada più in futuro? Aggiungo che negli ultimi giorni tra gli alunni si sono verificati casi di gastroenterite. Tra questi, mio figlio. Non voglio dire che ci sia stata correlazione. In questo periodo girano diversi virus. Ma è bene fare chiarezza». Gli habitué delle commissioni mensa ricordano ancora i casi delle lasagne con peli bovini nella scuola di via Iseo e le mozzarelle blu nella scuola Bacone.
La società che gestisce la ristorazione delle mense scolastiche minimizza l’accaduto. «Si è trattato di 2 larve - spiegano da Milano Ristorazione - rinvenute in 2 piatti sui 20mila serviti. Un evento accidentale su di un prodotto quale la pasta integrale biologica. L’evento, seppur sgradevole, non è stato rilevato al collaudo, all’ingresso in magazzino, dai controlli che vengono effettuati a campione su tutta la merce». L’azienda guidata da Gabriella Iacono aggiunge che «in caso fosse stato più diffuso, l’infestante sarebbe stato rilevato. L’evento, inoltre, non costituisce danno per la salute. E ci siamo sincerati di questo, chiamando la scuola, che ci ha assicurato che nessun bambino, posto che ne avesse ingerito, è stato male. Al fornitore verranno comunque richieste garanzie e spiegazioni».
di Luca Salvi

Milano famiglia con bimba disabile sfrattati: ‘Assegnatari di casa popolare’
Una famiglia di origini filippine, regolarmente in Italia, ha rischiato di essere sfrattata dall’appartamento che occupa alla periferia ovest di Milano. Padre e madre, poco più che trentacinquenni, senza lavoro, un figlio di 5 anni e una bambina di 4, disabile al 100 per cento, potevano finire in mezzo a una strada pur risultando assegnatari di casa popolare dal giugno scorso. Aler – l’Istituto regionale che si occupa della gestione degli alloggi popolari – si giustifica dicendo che non ha ancora trovato una casa adatta alle esigenze di quel tipo di inquilini. Nel frattempo l’ufficiale giudiziario si è presentato dalla famiglia per eseguire il provvedimento, rinviandolo però a metà febbraio, proprio a causa della presenza di una persona disabile. Una situazione che danneggia fortemente anche il proprietario: “Pago un mutuo oneroso su questo appartamento e non sono un nababbo, ma è da due anni che non vedo una lira di affitto, cercate di capire. E’ un mio diritto – continua – e pago le tasse su un affitto che da mesi e mesi non prendo più”. A bloccare lo sfratto anche un picchetto del sindacato inquilini, Sicet di Milano
 di Fabio Abati

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