BASTA
CRIMINI LEGHISTI IMPUNITI!
Esiste,
in Italia, un vecchio vizio, di cui soffrono i politicanti; è quello di essere
convinti che - siccome così fan tutti - qualunque loro comportamento è
lecito.
Domenica quindici dicembre, al Centro congressi di Torino Lingotto, si tiene l’assise regionale della LEGA BO.... i legaioli piemontesi sono sotto inchiesta della magistratura per i rimborsi delle spese indegne sostenute dal loro gruppo in Consiglio regionale - in particolare alcune migliaia di Euro dei cittadini consumati dal presidente della Giunta regionale, l’avvocato novarese Roberto Cota, per l’acquisto di uno stock di mutande verdi - oltre ad essere i maggiori artefici del latrocinio perpetrato, alle ultime elezioni, ai danni degli elettori.
Siccome il vizio di cui sopra è altamente diffuso tra gli esponenti della destra radicale, non si poteva che aspettarsi la reazione scomposta alla scoperta dell’ennesima truffa ai danni dei contribuenti.
Infatti, durante la giornata, il neo segretario federale - l’equivalente, per tutti gli altri partiti, del segretario nazionale - si lancia in una difesa d’ufficio del Cota; ma attenzione, non perché è sicuro dell’onestà dell’avvocato (si può essere d’accordo o meno, ma è lecito difendere un proprio accolito) bensì soltanto perché, a suo avviso, la Magistratura sarebbe strabica perché se la prenderebbe soltanto con la destra radicale e fascista, lasciando impuniti i supposti reati, del resto mai provati, commessi dagli esponenti della destra moderata.
...questi signori erano abituati troppo bene: per vent’anni hanno potuto fare qualunque cosa passasse loro per la testa, lecita o meno non importa, con la consapevolezza che - essendo coperti dal Delinquente di Arcore - sarebbero rimasti impuniti; ora che sembra essersi indebolita la ‘dittatura dolce’ del Criminale Lombardo, è arrivato finalmente il momento di essere giudicati per i loro crimini.
Domenica quindici dicembre, al Centro congressi di Torino Lingotto, si tiene l’assise regionale della LEGA BO.... i legaioli piemontesi sono sotto inchiesta della magistratura per i rimborsi delle spese indegne sostenute dal loro gruppo in Consiglio regionale - in particolare alcune migliaia di Euro dei cittadini consumati dal presidente della Giunta regionale, l’avvocato novarese Roberto Cota, per l’acquisto di uno stock di mutande verdi - oltre ad essere i maggiori artefici del latrocinio perpetrato, alle ultime elezioni, ai danni degli elettori.
Siccome il vizio di cui sopra è altamente diffuso tra gli esponenti della destra radicale, non si poteva che aspettarsi la reazione scomposta alla scoperta dell’ennesima truffa ai danni dei contribuenti.
Infatti, durante la giornata, il neo segretario federale - l’equivalente, per tutti gli altri partiti, del segretario nazionale - si lancia in una difesa d’ufficio del Cota; ma attenzione, non perché è sicuro dell’onestà dell’avvocato (si può essere d’accordo o meno, ma è lecito difendere un proprio accolito) bensì soltanto perché, a suo avviso, la Magistratura sarebbe strabica perché se la prenderebbe soltanto con la destra radicale e fascista, lasciando impuniti i supposti reati, del resto mai provati, commessi dagli esponenti della destra moderata.
...questi signori erano abituati troppo bene: per vent’anni hanno potuto fare qualunque cosa passasse loro per la testa, lecita o meno non importa, con la consapevolezza che - essendo coperti dal Delinquente di Arcore - sarebbero rimasti impuniti; ora che sembra essersi indebolita la ‘dittatura dolce’ del Criminale Lombardo, è arrivato finalmente il momento di essere giudicati per i loro crimini.
Genova,
16 dicembre 2013
Stefano
Ghio - Proletari Comunisti Genova
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