Ecco,
mancava giusto lui all'elenco dei farabutti all'interno di quello che fino a
pochissimo tempo fa si chiamava Popolo della Libertà: ora sappiamo ufficialmente
che anche lo Sbrincio - al secolo l'ex ministro, delle telecomunicazioni,
Maurizio Gasparri - è un malvivente.
Questo 'signore', nel marzo 2012, si è appropriato di seicentomila Euro dei cittadini, depositati sul conto del gruppo forzitaliota al Senato, per stipulare un'assicurazione sulla vita a favore dei suoi legittimi eredi: la moglie ed i figli.
Il senatore fascista obietta di aver fatto "tutto con grande trasparenza e nell'interesse del gruppo (di cui era presidente, n.d.r.)"; inoltre ha anche la faccia di tolla di asserire, davanti agli inquirenti, di ignorare che i beneficiari fossero i suoi familiari.
Sì, certo, non lo sapeva: può anche essere che l'operazione gli sia stata proposta dalla banca, e sia pure tutto regolare, ma per attivare una polizza assicurativa occorre firmare le condizioni della stessa; siccome ciò, ovviamente, va fatto dopo averla letta, non è possibile che il Gasparri non si sia accorto di chi fossero coloro che avrebbero incassato in caso di premorienza.
Tanto più che quei soldi sono stati da lui resi, seppure dopo un anno e dietro pressanti richieste in tal senso: praticamente un'ammissione di colpa che vanifica la sua giustificazione.
Questo 'signore', nel marzo 2012, si è appropriato di seicentomila Euro dei cittadini, depositati sul conto del gruppo forzitaliota al Senato, per stipulare un'assicurazione sulla vita a favore dei suoi legittimi eredi: la moglie ed i figli.
Il senatore fascista obietta di aver fatto "tutto con grande trasparenza e nell'interesse del gruppo (di cui era presidente, n.d.r.)"; inoltre ha anche la faccia di tolla di asserire, davanti agli inquirenti, di ignorare che i beneficiari fossero i suoi familiari.
Sì, certo, non lo sapeva: può anche essere che l'operazione gli sia stata proposta dalla banca, e sia pure tutto regolare, ma per attivare una polizza assicurativa occorre firmare le condizioni della stessa; siccome ciò, ovviamente, va fatto dopo averla letta, non è possibile che il Gasparri non si sia accorto di chi fossero coloro che avrebbero incassato in caso di premorienza.
Tanto più che quei soldi sono stati da lui resi, seppure dopo un anno e dietro pressanti richieste in tal senso: praticamente un'ammissione di colpa che vanifica la sua giustificazione.
Genova,
18 dicembre 2013
Stefano
Ghio - Proletari Comunisti Genova
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