martedì 17 dicembre 2013

pc 17 dicembre - fascio forconi demagogia reazionaria... una lettera

"Siccome si sproloquia della questione della "composizione sociale" dei "movimenti" - o dei singoli - aderenti alle mobilitazioni iniziate il 9 dicembre sento l'esigenza (anche se probabilmente non gliene frega a nessuno) di buttare giù qualche riflessione.

Le riflessioni più elementari sono queste:
Verissimo che non tutti i partecipanti ai blocchi e alle manifestazioni dipendono da una direzione politica. Potremmo dire che sono soltanto "cani sciolti". Quantificare non è facile, ma tanto per dirne una, fossero stati anche la metà o più? Cambierebbe il significato politico della protesta? Varrebbe il principio secondo cui il "quantitativo" si trasforma in "qualitativo"?
No! Ma non è nemmeno così semplice.
In questo caso la quantità sarebbe determinante se la natura delle rivendicazioni fosse prevalsa in una certa direzione. Fossero prevalse, per esempio, rivendicazioni contro la precarizzazione del lavoro il discorso cambierebbe. Ma se le rivendicazioni prevalenti restano nell'ambito del "contro la globalizzazione" (cosa? quale? in che senso? Tutte domande a cui aveva risposto il movimento no global, ma non i "forconi"), oppure la sovranità monetaria, oppure ancora "contro Equitalia", cosa cambia nella sostanza se la protesta è spontanea oppure diretta?
Che vi sia un disagio sociale diffuso lo sapevamo già. Non c'era e non c'è bisogno né di forconi né di "pala e picco" per saperlo. Che le tasse strangolino tutti i cittadini e non solo le imprese anche questo lo sapevamo già. Basta assistere a qualche vergognoso e abominevole talk show.

Altrettanto vero che nella bolgia vi fossero (o sono) disoccupati alla canna del gas (senza bisogno di una “soluzione finale”). Le "sinistre" hanno scoperto solo ora che esiste un sottoproletariato in cerca di una rappresentanza? E soltanto ora scoprono che è giustificata la loro rabbia?
E quanti erano o sono, invece, in piazza i negozianti che sbraitano e piagnucolano, ma non pagano i contributi dei loro dipendenti?
E quanti sono i "padroncini" che frignano unicamente perché non vogliono pagare le tasse?
Quanti sono coloro che vorrebbero lo sterminio degli impiegati di Equitalia?
Non è venuto in mente a nessuno che gli impiegati di Equitalia sono lavoratori come tutti gli altri? Le forze dell'ordine che massacrano, però, sono amici.

Beh...soltanto immaginare di sostenere una mobilitazione come quella a cui stiamo assistendo da giorni è veramente aberrante!
Significa legittimare piccole borghesie e classi medie nel condurre la propria battaglia che non potrà altro che essere rovinosa per le classi lavoratrici.
I precari dovrebbero combattere spalla a spalla con le borghesie grandi o meno grandi, ma anche piccole?
Ma come? Invece di dividere questo movimento dai connotati fascistoidi e qualunquisti lavoriamo per unirlo?
Qualcuno è veramente convinto che ergendosi a protettore degli scontenti qualunque e del sottoproletariato (abbandonato a se stesso) ad un certo punto i “non diretti politicamente” capiscano chi sono i “buoni” e chi i “cattivi”?
Ma veramente si è convinti che alla fine “sostenitori dell'esercito di Silvio” (magari sul libro paga del caimano), mafiosi (più o meno grandi), forzanovisti e fascisti vari vagheranno allo sbando e prevarranno le istanze sociali più “sane”?
Personalmente, per ora, assisto soltanto ai vomitevoli inganni delle segreterie nazionali dei sindacati di “Stato”, per esempio. Alle loro farse, come al solito e alle divisioni che, come al solito, ne derivano.
Ma uno potrebbe dire “noi tutte queste cose le sappiamo. Non c'è bisogno che arrivi un cretino qualunque a dirle.”. “La questione” potrebbero dire - sempre quelli - “è che noi siamo un passo più avanti perché abbiamo gli strumenti ideologici per muoverci in modo strategico.”. Sì, certo, al livello di nPci. Urka che intelligenza strategica. Geniale. Sono certissimo che sovvertirà le sorti delle proteste. Invece delle bandierine nazionaliste dei “forconi” vedremo sicuramente invadere le strade da operai sventolanti bandiere rosse.
O si è in grado, realmente, concretamente, di far emergere istanze anticapitalistiche e un'alternativa altrettanto concreta per soppiantarne il potere (parlo dell'Italia, ma va da sé la necessità di un respiro internazionalista) oppure meglio cucirsi la bocca e smettere di dire stronzate e, quanto meno, lavorare per dividere e non per unire le piazze. Oppure toccheranno a tutti botte da orbi (e doppio petto e manganello).
Saluti."

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