martedì 17 dicembre 2013

pc 17 dicembre - In solidarietà con Riccardo Antonini licenziato da FF.SS e con tutti operai e delegati RLS perseguitati

la rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territorio solidarizza
bastamortesullavoro@gmail.com

.....Il caso di Riccardo è sicuramente il più grave e il più odioso in quanto a Riccardo viene imputato di aver svolto lavoro di consulenza per i familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009.

Anche però altri casi di arroganza del potere... sono noti: i casi di Pietro Mirabelli , RLS Cavet, che non trovando più un lavoro pulito in Italia, in quanto discriminato e isolato dallo stesso sindacato cui era iscritto, fu costretto a emigrare in Svizzera dove ha trovato la morte in un infortunio sul lavoro; quello di Aldo Mancuso, operatore ASL, discriminato, isolato ed emarginato dopo che gli erano state arbitrariamente sottratte le funzioni di Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

Politici travestiti da tecnici  (Moretti nel caso di Riccardo, Marroni nel caso di Aldo)  e purtroppo anche  Magistrati che lavorano con pregiudizi che impediscono loro una vera serenità di giudizio : questo accomuna il caso di Riccardo e quello di Aldo: il primo si è visto in Primo grado confermare il licenziamento e il secondo è stato condannato per abuso di ufficio (sentenza politica che non si regge minimamente a livello tenico).

 nel processo svizzero per la morte di Pietro....la Giustizia di Classe svizzera vuole mandare impuniti i reali responsabili aziendali, condannando un operaio, un preposto e un ingegnere.

          Per concludere: non lasciamo solo chi ha l’unico “torto” di fare proprio dovere. I buoni avvocati sono importanti e fondamentali, ma  va creata una rete di solidarietà, per evitare il killeraggio di tecnici, RLS ,
operatori  da parte del Potere.

                                            Gino Carpentiero

Riccardo Antonini è tecnico della manutenzione alle dipendenze di Rete Ferroviaria Italiana. Viene licenziato dalla sua azienda, imputata assieme ad altri 42 soggetti nel processo per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, perché presta la propria opera di consulente di parte per i famigliari delle vittime, mette cioè a disposizione del dibattito giudiziario il proprio sapere. Il datore di lavoro motiva il provvedimento con l’incompatibilità dell’incarico da parte del dipendente (conflitto di interessi). Per l’azienda sarebbe invece possibile eliminare, in forza del potere datoriale, una voce scomoda davanti al giudice, ovvero sarebbe legittimata a difendersi fuori piuttosto che nel processo. La sentenza di primo grado del tribunale di Lucca, che ha confermato il licenziamento, offre lo spunto per l’analisi della trasformazione della giurisprudenza sull’articolo 2105 del codice civile ovvero l’obbligo di fedeltà aziendale. Recepito ed enfatizzato in tutti i CCNL, esso viene utilizzato sempre più spesso come bavaglio ai diritti di critica, di informazione, di pubblica utilità ed a doveri civili e morali. Esso è parte della stretta gerarchica che sempre più, a cominciare dall’ambito del lavoro, pervade la vita dei cittadini nella società attuale. Un potere di cogenza impalpabile, sistemico e tuttavia realissimo, che condiziona nel profondo le relazioni umane. La violazione dell’art.2105 come una nuova Lesa Maestà.

LUNEDI 16 DICEMBRE 2013 ore 17.00

presso la sede CUB Toscana

in via Guelfa 148r, Firenze

INCONTRO/ASSEMBLEA PUBBLICA con Riccardo Antonini


Un gruppo di legali offrirà un commento tecnico
alla sentenza Antonini secondo il tema dell’iniziativa:
hanno dato disponibilità gli avvocati Filippo Antonini, Elisa Bonciani, Marco Boni, Gabriele Dalle Luche, Guido Mainetti, Ezio Menzione, Cesare Pucci e, per il Centro Studi Diritti e Lavoro, Andrea Ranfagni.

seguirà dibattito tra i presenti circa le contromisure
che i lavoratori possono intraprendere

tutti sono invitati a partecipare

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