Oggi, 16 novembre 2011, l'Università degli Studi di Urbino 'Carlo Bo'
ha ospitato il Cardinale Tarcisio Bertone per la presentazione del libro
“Gesù di Nazareth” di Papa J. Ratzinger. A tale proposito un gruppo di
studentesse appartenenti al collettivo femminista Drude, accampate in
Piazza della Repubblica da giovedì notte per rivendicare l'importanza
degli spazi autogestiti, ha deciso in assemblea di prendere parola in
merito a tale iniziativa. Le studentesse sono state impossibilitate a
partecipare all'iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza. Appena
arrivate davanti a Palazzo Battiferri, le studentesse sono state
sottoposte piu' volte a controlli di generalità e a perquisizioni
forzate e ingiustificate. Ci chiediamo perchè lo stesso trattamento non
sia stato riservato agli altri studenti presenti nell'Aula Magna. Il
pretesto al quale si sono aggrappate le forze dell'ordine è stato la
mancanza di un invito scritto, non necessario ai fini della
partecipazione.
Denunciamo il trattamento riservatoci da Polizia e Carabinieri, che
oltre ad averci negato il diritto di partecipare ad un iniziativa
pubblica all'interno della nostra Università, ci hanno allontanate con
la forza: insulti,spintoni e calci! L'intenzione del collettivo era
quella di distribuire materiale informativo e di denuncia in merito alla
scelta del Rettore Stefano Pivato di invitare il Segretario della Curia
Romana. Quest'ultimo, piu' volte chiamato in causa in virtù della sua
carica ecclesiastica per rispondere dei reati di pedofilia commessi da
altri prelati, è stato accolto dalle istituzioni accademiche per
pubblicizzare l'evento come un'occasione straordinaria che "mette sotto
i riflettori del dibattito culturale" l'Università urbinate.
Abbiamo tentato di mantenere un clima sereno ed esporre le nostre
motivazioni in maniera pacata senza creare inutili tensioni, cercando
invano un dialogo con le forze dell'ordine. Il risultato è stato
solamente l'ennesima prova della repressione di stampo neofascista della
libertà d'espressione che giornalmente le studentesse e gli studenti
subiscono, persino all'interno degli spazi universitari.
L'accaduto non ci ha demoralizzate, ma ha alimentato ancora di più il
nostro interesse nel diffondere le istanze che abbiamo successivamente
ribadito durante l'assemblea pubblica tenutasi in Piazza della
Repubblica in occasione dell' Occupy Urbino.
Di seguito riportiamo il volantino in questione.
RIMETTI I NOSTRI DEBITI, RIMETTI L'8 PER MILLE. BERTONE, PAGA LE TASSE!
Oggi, 16 novembre 2011, l'Università degli studi di Urbino 'Carlo Bo'
ospita il Cardinale Tarcisio Bertone per la presentazione del libro
“Gesù di Nazareth” di Papa J. Ratzinger.
Come collettivo femminista e come studentesse sentiamo il bisogno di
contrastare e denunciare tale scelta da parte dei vertici accademici che
non rispecchia, e soprattutto non rispetta, il ruolo dell'Università
pubblica e laica.
Denunciamo la scelta del Rettore Stefano Pivato di “mettere
l'Università di Urbino sotto i riflettori del dibattito culturale”
tramite un'iniziativa che di culturale ha ben poco e di cui certamente
le studentesse e gli studenti non sentivano la necessità. In un periodo
di crisi economica, in cui l'istruzione universitaria e il diritto allo
studio stanno subendo un processo di dismissione a 360 gradi, denunciamo
chi decide di asservire la formazione del sapere a logiche
imprenditoriali e al potere ecclesiastico che in Italia regna sovrano ed
esente dal pagamento delle tasse, per non parlare della quantità di
denaro che il Vaticano percepisce dai cittadini tramite l'8 per mille!
Il Cardinale Bertone è una di quelle figure ecclesiastiche che ha
contribuito ad oscurare i gravi crimini di pedofilia commessi dalla
Chiesa. Nel 2001 Bertone e il futuro Papa Ratzinger firmano una lettera
di revisione del documento del 1962 (“Crimen sollicitationis”) che
stabiliva la procedura da seguire secondo il diritto canonico nelle
cause di violenza sessuale. Con quella firma, tali crimini dovranno
essere giudicati dalla Chiesa e soprattutto mantenuti segreti, pena la
scomunica. Ogni singolo caso di abuso sarà analizzato da tribunali
vaticani speciali, al cui interno tutte le cariche verranno ricoperte
esclusivamente da ecclesiastici.
In merito ai casi di pretopedofilia in Irlanda, il Cardinale Bertone ha
dichiarato che degli studi scientifici avrebbero affermato che la
pedofilia è collegata all'omosessualità, senza far riferimento ad alcuno
studio specifico.
Nel marzo 2010 il New York Times rende pubblica la corrispondenza
risalente alla fine degli anni '90 tra il Vaticano e l'arcidiocesi di
Milwaukee (USA) riguardo gli atti di pedofilia compiuti da padre Murphy
in un istituto per sordi dal 1950 al 1970. Nonostante il verbale di una
discussione in Curia in merito allo scandalo in questione abbia rivelato
che padre Murphy avesse abusato di circa 200 minori disabili, non è
mancato l'ennesimo tentativo di oscurantismo vaticano: Murphy non si
spoglia dell'abito talare e Bertone spinge affinchè venga evitata ogni
pubblicità riguardo a tale caso.
Oltre alla grave e ingiustificabile campagna di occultamento che
Bertone e Ratzinger portano avanti, c'è da sottolineare come la
condizione femminile è da sempre stata determinata dalla Chiesa. Tale
situazione, purtroppo, non si è fermata al Medioevo! Ancora oggi,
soprattutto nelle realtà di periferia e del meridione, le donne sono
sottomesse al pensiero cattolico. Il diritto all'aborto nel 2011 deve
fare i conti con una realtà cattolico-estremista che cerca di
distruggere la libertà di scelta delle donne. Ragazze, studentesse o
semplicemente donne che non hanno possibiltà di portare avanti una
gravidanza (soprattutto in questi tempi di recessione economica), sono
costrette a fare i conti con un sistema che si basa su devianze
cattoliche che si prendono il diritto di scegliere sulla vita altrui!
Le campagne fatte in Africa contro l'uso del preservativo, la pillola
anticoncezionale vista come una macchina omicida, i consultori assenti o
affidati alle mani di privati (vedi Legge Tarzia in Lazio), sono frutto
di un progetto etico-politico che la Chiesa cerca di attuare da secoli!
Come collettivo femminista, come donne, studentesse e soprattutto come
persone libere, diciamo no!
NO alla Chiesa o a qualsiasi altra istituzione che cerca di distruggere
la libertà personale!
NO all'Università che pubblicizza e sostiene chi commette crimini
contro l'umanità!
NO alle politiche sessiste,omofobe e xenofobe!
Collettivo Femminista Drude
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