Dopo aver dato la benedizione al nuovo governo dei padroni i sindacati confederali, innanzi tutto sempre Cisl e Uil, a fare da apripista anche per la Cgil, che arriva subito dopo, si fanno prendere dall'euforia di un governo "serio" e preparano un bel regalo di natale a migliaia di operai, rilanciando a favore dei padroni il punto più caldo della battaglia tra la classe operaia e i padroni di questo periodo: chiedono infatti, piegandosi totalmente e in fondo senza nemmeno essere richiesti agli interessi dei padroni industriali, l'applicazione del contratto di lavoro modello Pomigliano a tutti gli altri settori metalmeccanici.
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FIM E UILM APRONO AL CONTRATTO FIAT MODELLO POMIGLIANO
Da "IL SOLE 24 ORE" di sabato 19 novembre 2011
Auto. Le sigle: soluzione ponte per il 2012
Giorgio Pogliotti - ROMA
Fim-Cisl e Uilm aprono sul contratto Fiat da applicare per gli 82mila dipendenti degli stabilimenti italiani. I due sindacati sollecitano una convocazione da parte del Lingotto proponendo un "contratto ponte", della durata di un anno (2012), per poter confluire successivamente nel contratto nazionale dei metalmeccanici. Mentre la Fiom-Cgil ribadisce la contrarietà a prendere come riferimento in Fiat il contratto di primo livello di Pomigliano - contro il quale ha lanciato un'offensiva giudiziaria - in vigore anche negli impianti di Mirafiori e Grugliasco.
Per i sindacati dei metalmeccanici sono due i fronti aperti; quello con il Lingotto e quello con Federmeccanica, con cui il 30 novembre si vedranno al tavolo sul contratto auto da applicare alle imprese dell`indotto Fiat e a produttori come Dr Motor, che sta configurandosi come una "finestra" specifica all`interno del contratto nazionale dei metalmeccanici (in scadenza alla fine del 2012), sul modello di quanto fatto per la siderurgia. «Per evitare la giungla contrattuale - afferma Rocco Palombella (Uilm) - proponiamo al Lingotto di applicare il contratto Fiat, sul modello di quello di Pomigliano, per il solo 2012. Nel corso dell'anno potremmo lavorare per armonizzare il contratto Fiat e quello di Federmeccanica in un unico che potrebbe decorrere dal 1° gennaio 2013, alla scadenza del contratto nazionale dei metalmeccanici».
Fim e Uilm sono pronte ad avviare il confronto con la Fiat: «C`è bisogno di una normativa unica per assicurare trattamenti comuni ai lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani della Fiat - sostiene Giuseppe Farina (Fim) -. La maggiore flessibilità su turni e straordinari produrrà un beneficio sui minimi contrattuali, con un miglioramento salariale. Non è detto che le nuove regole troveranno effettiva attuazione in tutti i siti, visto che il contratto si applicherà anche a Fiat Industrial, che potrebbe avere esigenze diverse da quelle del settore auto». Il contratto aziendale di primo livello di Pomigliano prevede 8o ore di straordinario comandato, senza preventivo accordo sindacale, aggiuntive rispetto alle 40 obbligatorie del contratto nazionale, l'orario su 18 turni, lo spostamento della pausa mensa di 30 minuti a fine turno, un incremento dei minimi tabellari, una semplificazione dell'inquadramento professionale, norme anti-assenteismo (per picchi anomali Fiat non pagherà la quota di indennità malattia a suo carico) e la clausola di responsabilità (sanzioni per mancato rispetto degli impegni presi da parte del sindacato o di singoli lavoratori). Il contratto prevede anche l'applicazione dell`articolo 19 dello Statuto dei lavoratori con la rappresentanza delle Rsa, ovvero delle sigle firmatarie dell'accordo, escludendo la Fiom.
Passando al settore della produzione di treni, Fim, Fiom e Uilm hanno indetto uno sciopero di 8 ore il 25 novembre sollecitando un incontro con il ministro dello Sviluppo economico: preoccupa anche l`intenzione di Finmeccanica di voler deconsolidare AnsaldoBreda.
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