470 operai della Fincantieri di Palermo, praticamente tutti, saranno in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre di quest’anno. È questo il risultato dell’accordo firmato a Roma tra il Ministero,
E in questo senso la conferma nello stesso giorno di una nuova commessa è una specie di beffa: si tratta della trasformazione di una nave da crociera,
L’altra beffa è che in questi giorni
“RISULTATI PRIMO SEMESTRE CONFERMANO GESTIONE ORDINARIA POSITIVA
• Nuovi ordini per euro 874 milioni che portano il portafoglio a euro 7.920 milioni;
• Ricavi pari a euro 1.176 milioni in riduzione per la minore attività produttiva;
• EBITDA [guadagni lordi] pari a euro 59 milioni;
• Risultato della gestione ordinaria positivo per euro 16 milioni ante oneri non ricorrenti e straordinari.
• Posizione finanziaria netta positiva per euro 227 milioni.”
Come si vede non c’è una voce in negativo e questo significa che la crisi che c’è e di cui si parla in questo bilancio: “Nonostante la situazione non favorevole descritta sopra, la tempestiva adozione delle politiche di riduzione degli organici operanti in relazione ai carichi di lavoro, gli interventi di efficientamento operati in particolare nei confronti dei fornitori e il minor carico di imposte, consente di ottenere nel semestre, come sopra evidenziato, un miglioramento del Risultato…”, questa crisi si diceva viene dunque scaricata tutta sugli operai con cassa integrazione infinita e tentativi di ristrutturazione e chiusure di stabilimenti, dal nord al sud.
La risposta degli operai non si è fatta attendere nemmeno in questi ultimi giorni, da Ancona dove gli operai hanno fatto un blitz alla Regione, allo sciopero con corteo di Genova alle manifestazioni di Palermo dei mesi scorsi. Anche qui però, come alla Fiat, si richiede agli operai un salto di qualità nella lotta dato che le promesse si sprecano, promesse che durano lo spazio di un mattino e non risolvono mai i problemi degli operai.
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