Presidio Slai cobas per il sindacato di classe in via Patuelli
Di seguito la denuncia di un operaio
"Caro affitti, sfratti, speculatori: basta! La casa è un diritto": con questo striscione e la bandiera dello Slai cobas per il sindacato di classe, ieri, 27 settembre, abbiamo tenuto un presidio tra i condomini delle case popolari/acer di via Patuelli a Ravenna, la vergogna di questa amministrazione che arriva a chiedere agli assegnatari 700 euro al mese tra canone, tariffe per le utenze e spese di manutenzione da rapina. "Una gabbia per polli", come è stata chiamata da una donna. Un quartiere abitato in particolare da famiglie di operai che sono scesi con le loro famiglie per unirsi al presidio e denunciare le condizioni incivili in cui questa amministrazione li ha relegati, abbandonandoli a loro stessi e sottoposti alla rapina del salario, alcuni sotto sfratto per morosità, con scale senza vetri, ghiacciate in inverno, con pioggia o neve che entrano all'interno, un parco a fianco le rotaie per il passaggio dei treni merci, senza alcun riparo per i bambini che vogliono studiare all'aperto, senza disinfestazioni.
Come nei confronti dei senza casa che hanno presidiato per 11 giorni sotto il comune, anche la situazione degli affittuari di Via Patuelli è l'ennesima dimostrazione del fallimento della politica sociale di questa amministrazione. Case popolari che costano più di un mutuo! Questi lavoratori hanno pure dei figli che vanno a scuola e il salario non basta per sopravvivere e devono pure vivere nella paura di essere sbattuti da un momento all'altro fuori dalle loro case dall'ufficiale giudiziario mandato dall'acer.
Questa grave situazione conferma che c'è bisogno di una lotta autorganizzata per difendere un diritto costituzionalmente garantito ma che nella realtà viene negato da questa amministrazione, espressione del blocco dei poteri forti, dalle coop ai commercianti ai padroni dei grossi siti industriali e del Porto, ma sorda nei confronti dei bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie.
Questa vertenza di massa cittadina ha bisogno della partecipazione diretta di chi si vede negato il diritto alla casa, per questo proseguiremo con un altro presidio in un altro quartiere popolare la settimana prossima.
Al presidio si sono uniti anche alcuni partecipanti al presidio sotto il comune di quest'estate a luglio che hanno denunciato come il comune gli abbia sbattuto la porta in faccia e la polizia li ha pure sgomberati e denunciati per avere lottato per il diritto alla casa.
Slai Cobas per il sindacato di classe-Ravenna
tel. 339/8911853
cobasravenna@libero.it
di seguito la lettera di un operaio Marcegaglia all'assessore alle politiche sociali
Per conoscenza cobas ravenna.
Comune di Ravenna . Dott.ssa Giovanna Piaia, Ass. servizi sociali per la casa.
Gentilissima Assesore Piaia,
mi rivolgo direttamente a Lei, alla sua e-mail, per chiedere un appuntamento per cercare di risolvere un problema con l'ACER Emilia Romagna , esattamente con la Dott.ssa Bagnara , che nel 2010 ha fatto eseguire uno sfratto per morosità alla mia ex convivente, per l'appartamento di proprietà di comune gestito dall'acer emilia romagna in via V. Patuelli n° 10 2° piano.
In questo appartamento adesso ci vivo io con i miei 3 figli minori come ha stabilito il tribunale dei minori di Bologna .
La Dott. Bagnara, precedentemente avendo trovato un accordo sui pagamenti cioè, io dovevo pagare il debito della mia ex convivente con 50 € al mese in quanto in più non posso, visto che sono un operaio marceglia ravenna e la mia retribuzione mi viene addebitata il 10 di ogni mese . Pagando affitto abbastanza onoroso , mense scoltastiche , libri scolastici , fotocopie , e assicurazioni varie,materiali didattici e mangiando pasta 2 volte al giorno, al 25 del mese non abbiamo più un € . Per cui vorrei chiedere gentilmente alla Dott Bagnara Silvia, di finirla di mandarmi l'ufficiale giudiziario il 22 di settembre cercando la mia ex convivente che doveva essere sfrattata per morosità, tra l'altro per spese inventate dall'acer. Per combinazione io il 22 settembre mi trovavo a lavorare visto che per me la cosa con la bagnara era chiusa lì, ma a casa c'era mia figlia di 16 anni, che quando sono rientrato era terrorizzata con l'idea che il 7 Novembre 2011 l'ufficiale giudiziario ritorna per sbatterci fuori.
Io volevo dire che so per voci che il dirigente del Ravenna calcio che anche lui ha dei debiti col comune di ravenna , come mai non viene sfrattato dallo stadio di Ravenna?! Forse perchè non paga 1.000 euro di tasse come me, tutti i mesi?!Perchè il figlio della Dott. Bagnara dev'essere felice siccome lei è dirigente di un ente pubblico e invece i miei figli sono solo figli di un misero operaio di un azienda privata . La informo che l'assistente sociale ha presente la mia situazione ma fin'adesso non ho avuto nessun aiuto economico.
Cordiali Saluti
Giuseppe Limantri
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