Centinaia di operai della fiat Termini Imerese in corteo a roma
hanno manifestato questa mattina in piazza Santi Apostoli, per poi spostarsi davanti a Montecitorio, insieme al sindaco della città siciliana, e, alle 14 al ministero dello Sviluppo economico.
Traffico in tilt al centro di Roma a causa della manifestazione che vede in Piazza Santi Apostoli alcune centinaia di operai della Fiat di Termini Imerese, giunti a Roma dalla Sicilia con un treno speciale. La Piazza e le strade limitrofe sono state chiuse al traffico e i bus deviati. Verso le 14 i manifestanti si sposteranno in corteo verso il ministero dello Sviluppo economico, a Via Molise. Dopo circa un'ora, gli operai hanno lasciato piazza Santi Apostoli per spostarsi in piazza Montecitorio. .
"Vogliamo tornare a casa con qualcosa in mano - spiega il segretario provinciale della Cgil di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone - la Fiat non deve andare via fino a che non ci saranno risposte e proposte valide per i 2.200 lavoratori tra Fiat e indotto". Presente anche il sindaco della cittadina siciliana Toto Burrafato: "Siamo arrivati qui a bordo di un treno carico di speranze e vogliamo tornare a casa con delle risposte per i nostri cittadini e lavoratori. Chiediamo di sapere se il percorso del ministero garantirà i lavoratori, con quali modi e in quali tempi".
Ma un altro sindaco, quello di Roma, non ci sta: "Ho telefonato a questore e prefetto chiedendo una reazione immediata per bloccare la manifestazione che ha già mandato in tilt il traffico nel centro di Roma". È quanto dichiara Gianni Alemanno. "Pur comprendendo le ragioni dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese, non si può tollerare che una parte nevralgica della città come il centro venga completamente paralizzata causando danni e forti disagi ad altri lavoratori", conclude Alemanno.
Immediate le reazioni alla dichiarazione del sindaco: "Scellerata presa di posizione di Alemanno che al posto di intervenire sul Governo per risolvere le vertenze continua a prendersela con i lavoratori". Così il segretario della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino commenta la richiesta a prefetto e questore di bloccare la manifestazione dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese nella Capitale. Di Berardino commenta anche l'ordinanza per escludere piazze di pregio del centro storico dagli itinerari di manifestazioni e cortei e aggiunge: "Vista la drammaticità della crisi è meglio che Alemanno si fermi ed eviti ogni ordinanza che non è la strada per risolvere i problemi della città, che va governata in altro modo".
Condanna anche dalla Uil: "Se una manifestazione è autorizzata non c'è sindaco che possa chiederne la sospensione, altrimenti si crea un problema di libertà democratica. Se non è autorizzata sono le forze dell'ordine che devono intervenire". Così il segretario generale della Uil del Lazio, Luigi Scardaone.
"Il Sindaco Alemanno definisce intollerabile il disagio per il traffico causato dalla manifestazione dei lavoratori, mentre di intollerabile ci sono solo le sue affermazioni che di fronte al disagio sociale di tanti lavoratori e alle prese in giro del governo nazionale parlano di ordine pubblico e di traffico in tilt. Alemanno e il governo dei suoi amici di partito sono assolutamente sordi al malessere che ogni giorno attraversa le strade delle nostre città. Ai lavoratori Fiat va il nostro sostegno e la nostra solidarietà". Così in una nota Giancarlo Torricelli, Segretario Sel Area Metropolitana di Roma.
E anche l'Ugl, sindacato vicino al Pdl, critica Alemanno: "Il sindaco dimostra scarsa sensibilità sociale mettendo un'intera città e gli uomini delle forze di polizia contro operai che stanno perdendo il posto di lavoro. Si faccia almeno promotore presso il governo della loro legittima causa". Lo afferma Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, che aggiunge: "Benché sia comprensibile il disagio dei cittadini di Roma, città che accoglie ogni giorno proteste e manifestazioni, il sindaco in questo modo non fa un ottimo servizio né alla capitale né al Paese spegnendo una protesta, tra l'altro prevedibile visto l'appuntamento odierno presso il ministero dello Sviluppo economico, senza riconoscere pubblicamente che quella che sta manifestando è l'Italia vera, quella che soffre, che patisce i riflessi più negativi e oscuri di una crisi non solo economica".
da repubblica
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