La seduta di ieri del Consiglio comunale milanese ha discusso
dell’approvazione (la votazione si prevede per lunedì prossimo) del
bilancio. Il tutto preceduto da dichiarazioni e intenti che mettevano
in risalto il dissesto delle casse comunali e le “dolorose” scelte che
la giunta Pisapia sarà costretta ad operare. Convocando tutte le
categorie e presentando emendamenti, in particolare per la vendita
della Serravalle, l’assessore Tabacci ha snocciolato il quadro
catastrofico: "O vendiamo tutto entro il 31 dicembre, o il bilancio non
si sana e il Comune sarà commissariato". E cercando di giustificare le
scelte da prendere: «C’è un tentativo di personalizzare su di me la
questione del Bilancio. Ma io sto semplicemente facendo quello che devo
fare, senza nascondermi dietro un dito» e giustificando i 54milioni di
tagli previsti: «So che ci sono state scelte impopolari ma bisogna
essere sinceri coi milanesi» in riferimento, ad esempio aumento
biglietto ATM e dell’Irpef, ereditati dalle precedenti giunte: «Scelte
obbligate. Abbiamo ereditato un Bilancio che si regge su entrate
straordinarie, senza contare i vincoli del Patto di Stabilità». Con l’
intento di condividere con tutte le istanze la manovra, Tabacci ha
fatto appello a tutte «anime della città» ad un incontro pubblico per
il 14 ottobre, aperto a tutti i gruppi consiliari: «Ho scritto al
sindaco. La mia idea è un tavolo di lavoro con Assolombarda,
Assimpredil, le università, l’associazione delle banche, ma anche i
professori ingaggiati per analizzare i conti delle partecipate. Un
tavolo aperto a tutti i gruppi consiliari».
(ndr) Notiamo con
sorpresa, ma anche disgusto, che a questo incontro non siano stati
invitati i lavoratori e le loro organizzazioni, così come i comitati
per il diritto alla casa, ecc. ma ci torneremo in seguito perché
abbiamo qualche idea su questa scelta.
Anche se rispetto a questo non
invito la giunta cerca di correre ai ripari con la decisione di indire
delle assemblee pubbliche nei vari consigli di zona per spiegare qual è
la situazione in cui si è trovato, obtorto collo , Palazzo Marino.
Compito “difficile e ingrato”, se si vuole, ma necessario per non
perdere il grande consenso di questi mesi. Ma, principalmente, diciamo
noi viste le cifre dei tagli: 6,5 milioni di euro alla polizia
municipale, 4,6 milioni alla scuole secondarie superiori, 4,9 milioni
ad attività culturali e teatrali, 3 milioni in meno agli asili nido e
ai servizi per l'infanzia, 1,5 milioni in meno per le piscine comunali,
2,8 milioni alla illuminazione pubblica, 5,6 milioni a servizi per la
viabilità e circolazione stradale, 1,8 milioni ai piani Erp, 3 milioni
ai servizi di prevenzione e riabilitazione, meno 5,9 milioni servizi
sostitutivi per l'assistenza agli anziani. In pratica vengono toccati
tutti i settori.
Sicuramente non ci uniamo al coro che si è levato dai
banchi dell’opposizione, “la signora in nero” Letizia Moratti e la
“commare” Mariolina Moioli, che hanno parlato di «Macelleria sociale» e
«I 54 milioni di tagli sono frutto delle scelte sbagliate dell’attuale
Giunta. L’ultima perizia conferma infatti il valore delle azioni
Serravalle da noi inserito nel bilancio, mentre il blocco del Pgt ha
causato la perdita di 60 milioni di euro di oneri di urbanizzazione»,
visto il pulpito di provenienza, ovvero la cricca
affaristico/clientelare/paramafiosa/moderno fascista, che in combutta
con imprese e malaffare si è spartita il malloppo; ma siamo vicini al
Comitato Precari Milano (precarimilano@libero.it) che hanno denunciato
una linea e scelte non proprio trasparenti della giunta Pisapia. Sulla
vicenda è disponibile, anche, un post messo in rete da Tito Speri.
Questa denuncia che possiamo sintetizzare “amici assunti in Comune: il
vento non cambia”, riguarda alcune delibere, dal 1 luglio al 9
settembre, della giunta in merito all’assunzione di 43 figure esterne
all’organico del Comune di Milano, 9 delle quali con orario part time.,
per una spesa lorda annua di 2.2 milioni di euro (si va dai 16.420 per
il Presidente dell’Associazione “VIVERE QUINTO” -Isidoro Spirolazzi-,
ai 284.770 per l’esponente del PD milanese –Davide Corritore- nominato
Direttore Generale del Comune con delibera della Giunta). I 43 sono
così suddivisi: 37 collaboratori assunti a tempo determinato per tutto
il mandato della nuova giunta in ragione dell’art. 90 del testo unico
enti locali che prevede la possibilità, per gli enti che non presentino
bilanci dissestati, di nominare agli uffici di sindaco e assessori dei
dipendenti dell’ente o dei collaboratori esterni scelti al di fuori
delle normali procedure concorsuali per coadiuvare nelle funzioni di
indirizzo e controllo (appunto, diciamo noi, comuni non dissestati e
come dice il buon Tabacci Milano non ci sembra messa bene). Oltre a
loro la Giunta ha nominato 3 figure di tipo tecnico-politico che
insieme costeranno al bilancio 2,5 milioni di euro per i 5 anni di
mandato: Davide Corridore, l’ex radicale, passato dai verdi e approdato
al PD Maurizio Baruffi, capo di gabinetto del sindaco (189.00 mila euro
lordi all’anno) e Giovanni Confalonieri 58enne, professionista della
politica di Besana Brianza, ex Democrazia Proletaria, senatore di
Rifondazione Comunista oggi passato a SEL, nominato responsabile dei
rapporti con la città di Milano che costerà 162.108 euro l’anno.
Inoltre sono stati nominati 3 consulenti con contratto di
collaborazione coordinata e continuativa: il 24 giugno con la determina
351/2011 Rescalli Fabrizio, capo progetto del gabinetto del Sindaco che
costerà 21.750 euro lordi per 9 mesi di lavoro, e con la determina
387/2011 Dragone Marco, ex giornalista dell’agenzia ADN Kronos, che
come portavoce del Sindaco costerà alle casse di Palazzo Marino 55.000
euro per i primi 6 mesi di lavoro e il capo ufficio stampa, il 45enne
bergamasco Giovanni Nani. E proprio Corritore in un video-messaggio
aveva detto “valorizzeremo le risorse interne”, mentre venivano
deliberate queste assunzioni, durante i primi giorni di luglio, alla
posta elettronica dei dipendenti del Comune giungeva un video postato
da youtube dal Direttore Generale Corritore in cui dichiarava di voler
valorizzare le risorse interne dell’Ente, tra cui non mancano
giornalisti, fisici, avvocati, esperti in comunicazione, diritto
amministrativo spesso utilizzati in settori e ruoli che esulano dalle
loro competenze. Nonostante ciò, nell’operare le 43 nomine, la Giunta
non ha svolto nessuna indagine conoscitiva, nessun colloquio tra i
15.500 dipendenti a tempo indeterminato e tra le centinaia di precari
che da anni garantivano la copertura dei servizi, preferendo assumere
collaboratori esterni con chiamata diretta (tranne in 2 casi) che non
avevano mai lavorato in Comune.
Solo la Cgil, sindacato con più
iscritti in Comune, ha stigmatizzato (con una lettera al Sindaco del 28
giugno) queste assunzioni rimarcando il fatto che questi neoassunti
siano pagati molto di più della maggioranza dei dipendenti comunali,
nonostante l’art. 90 preveda una retribuzione in linea col Contratto
Nazionale Enti Locali; ma non si è lamentata che questa lettera non
trovasse spazio nei media né che non fosse affissa nelle bacheche
sindacali delle più di 50 sedi di uffici cittadini. Secondo noi questo
atteggiamento non è casuale visto che alcuni dei “neoassunti” sono
transitati in questo sindacato, ma a maggior ragione dopo l’accordo del
28 luglio con cisl-uil-confindustria.
In solo due casi i nominati
dalla giunta erano iscritti alle liste a tempo determinato: si tratta
di due ex dipendenti del Gabinetto del Sindaco della Giunta Moratti:
Merinunzia Loporchio e Sara Testa che resteranno ai loro precedenti
ruoli ma vedranno lievitare i loro stipendi rispettivamente a 40.500 e
a 38.030 euro lordi l’anno, molto più di quanto guadagnavano da tempi
determinati semplici. Molte delle assunzioni fiduciarie sono state
effettuate al livello D, uno dei più alti nella scala gerarchica dei
dipendenti comunali, che equivale al livello di funzionario. Un assunto
a tempo indeterminato nella categoria B, la più numerosa tra i normali
dipendenti, guadagna poco più di 19mila euro lordi l’anno. Riprendendo
ancora altre parti della denuncia dei Precari e del post di Speri,
mettiamo in evidenza alcuni passaggi: Buco in bilancio? Ma… non per
tutti:
(1) Molti degli assunti senza concorso hanno fatto parte, a
vario titolo, delle forze, dei comitati, e dei partiti che hanno
sostenuto la campagna elettorale di Giuliano Pisapia. Primo sia per
importanza che per emolumenti è l’avvocato Cosimo Palazzo, presidente
di circolo del PD di zona Vigentina, esperto in diritti dei migranti,
nominato funzionario dall’assessore alle Politiche Sociali
Pierfrancesco Majorino del PD a 64mila euro lordi l’anno. A pari
stipendio troviamo Riccardo Alberti assunto il 24 giugno come portavoce
del sindaco. A seguire Ermanno Tritto già consulente della Provincia
guidata da Filippo Penati con l’ex assessore provinciale di Sel, il
partito fondato da Niki Vendola, Daniela Benelli neoassessore al
decentramento. L’ex direttore della libreria Tikkun costa 53mila euro
lordi l’anno. Un altro articolo 90 nominato come consigliere di fiducia
degli assessori è Luca Stanzione, ex di Rifondazione Comunista e centro
studi Cgil passato a Sel come l’assessore alle politiche occupazionali
Cristina Tajani, che grava sul bilancio per 42.390 euro lordi l’anno.
Dal Comitato x Pisapia di zona 4, versante Comitato Inquilini Molise
Calvairate di Franca Caffa, arriva la giovane Ana Victoria
Arruabarrena, nominata funzionario del gabinetto del sindaco con un
contratto a tempo determinato che costerùà alle casse comunali 40.500
euro lordi all’anno. Membro attivo del laboratorio politico del PD di
‘Change Milano’ (www.changemilano.it) è il nuovo funzionario dell’
assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran, Antonio Bisignano. Costa
42.640 euro lordi l’anno. Le assunzioni hanno riguardato anche la
figlia dell’imprenditore Sarfatti, candidato per il PD alle penultime
elezioni regionali morto in un tragico incidente. Caterina Sarfatti
funzionaria del gabinetto del sindaco dal curriculum ricco di
qualificate e prestigiose esperienze all’estero, costerà alle casse
comunali 40.500 euro lordi l’anno (202mila euro lordi per 5 anni).
(ndr) alla faccia della trasparenza e della discontinuità;
(2) Tra i
neoassunti, definiti da uno dei più giovani consiglieri comunali eletti
‘di fiducia’, è restata alla comunicazione anche Gabriella Polifroni,
che guadagnerà come istruttore dei servizi amministrativi categoria C
ben 41.230 euro lordi l’anno. La Polifroni già nell’ufficio stampa
della precedente giunta, è nota tra antifascisti milanesi in quanto
aveva curato la comunicazione dell’assessore allo sport Alan Rizzi
durante la cosiddetta ‘Settimana Nera’ di Milano. Nell’aprile del 2010
infatti, era lei che rispondeva con imbarazzati no comment al telefono
a attivisti e blogger che chiedevano conferme sulla concessione del
Patrocinio da parte del Comune di Milano alle iniziative neofasciste
previste in quei giorni. Il volantino apparso sul sito della formazione
neofascista Forza Nuova, infatti, aveva il logo del Comune di Milano,
accusato di aver dato la concessione per l’uso gratuito degli impianti
sportivi del Lido. Il culmine delle iniziative in ricordo di Sergio
Ramelli, un giovane neofascista ucciso negli anni Settanta, che avevano
visto svolgersi un concerto in Città Studi, un corteo in P.le Susa e un
torneo di calcetto organizzato al Lido di Milano, era stato un
provocatorio corteo. Nelle vie del quartiere San Siro, nella giornata
del 1 maggio, i neonazisti di Blood and Honur e gli Hammerskin avevano
sfilato protetti dalle forze dell’ordine esponendo vessilli neofascisti
e saluti a braccio teso. (dopo la decisione di non concedere la Loggia
dei Mercanti alla settimana della moda per la protesta dell’Anpi, si
vede di quale valorizzazione dei valori della Resistenza Partigiana
blatera Boeri e suoi soci di giunta, infatti nell’ambito delle
manifestazioni della settimana della moda in corso a Milano, il Comune
conferiva il patrocinio alla sfilata di Roberto Cavalli del 26
settembre sull’enorme piazzale dell’Arco della Pace, esentando di fatto
l’azienda, una delle maison con più alto fatturato tra quelle che
operano in città, dal pagamento completo della Tassa di occupazione
Suolo Pubblico. Una delle poche imposte locali ancora in carico ai
Comuni italiani ).
Finora la giunta Pisapia, nonostante la denuncia
del Comitato Precari già da giugno, ha smentito, entrando nel merito,
tranne un post del suo staff sulle pagine di facebook a luglio nella
quale si dice: -che gl’articoli 90 erano anche loro ‘precari con alte
competenze a cui era stata data la possibilità di lavorare’-. Per il
resto il silenzio più assoluto. Un silenzio assordante tranne qualche
articolo di Libero o qualche presa di posizione di facciata di RSU e
confederali (motivati chiaramente non ha sostenere le rivendicazioni
dei Precari, ma ad attaccare Pisapia per difendere i loro interessi).
Un silenzio rotto soltanto dalla mobilitazione sui luoghi di lavoro dal
Comitato Precari e dalla rete che ha postato e posta questa vicenda.
Ma
questa rabbia e voglia di giustizia riguarda tutti –lavoratori-precari-
disoccupati-, così come riguarda chi occupa una casa per bisogno o si
prende una multa perché non può pagare i balzelli che governo e giunte
ci stanno scaricando addosso. E’ ora che il vento cambi davvero e non
si fanno sconti a nessuno.
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