martedì 27 settembre 2011

pc 27 settembre - "CON LA RIVOLTA SOLIDARIETA', PER GLI IMMIGRATI LIBERTA' "



Domenica 25 Settembre il circolo di proletari comunisti Palermo ha partecipato in delegazione all'appuntamento antirazzista autoconvocatosi due giorni prima in seguito alla notizia che nel porto cittadino erano ancorate ben 3 "galere", nel reale senso della parola, con ben 700 tunisini pronti ad essere rimpatriati e guardati a vista da 500 poliziotti.
Dopo qualche decina di minuti il concentramento "non autorizzato" si andava infoltendo arrivando alla presenza di circa 250 compagne e compagni antirazzisti, dalle più disparate aree politiche: dallo studentato occupato anomalia appena riconquistato il giorno prima fino ai partiti della sinistra ex parlamentare come Rifondazione Comunista e Sel a compagni anarchici e sindacati di base quali USB e Cobas Confederazione e molto più in generale lavoratori, operai, disoccupati, studenti e precari della scuola.
Quasi spontaneamente ma anche in parte consci della propria forza, in primis morale secondariamente numerica, si è dato vita ad un corteo selvaggio che partendo dall'ingresso principale del porto lo ha costeggiato in direzione dello stabilimento Fincantieri. Lungo il percorso si è comunicato con i passanti tramite slogan antirazzisti e contro le politiche discriminatorie e di deportazione illegale portate avanti dal governo italiano. Giunti ai cancelli del cantiere navale e trovandolo sbarrato si è assediato simbolicamente per qualche minuto per poi ritornare al punto di partenza sempre in corteo non autorizzato tenendo a debita distanza i "soliti noti" infiltrati della questura...
Infine a seguito di un tentativo riuscito di ingresso nel porto con l'obiettivo di avvicinarsi quanto più possibile alle 2 navi rimaste cariche di tunisini, è seguito qualche minuto di tafferuglio con le truppe di occupazione blu stanziate nel porto.
Una grande giornata di lotta "al di fuori degli schemi", per ribadire che la Palermo genuina non tollera che venga fatto uso del porto cittadino come prigione o punto d'approdo per galere illegali, che le politiche razziste e moderno fasciste di questo governo non troveranno pace bensì una reale opposizione.
I tunisini che a seguito delle vicende dei mesi scorsi sono fuggiti dal loro paese hanno diritto a seguire le regolari procedure di richiedenti asilo in Italia o a ricongiungersi ai familiari in paesi terzi.
E' chiaro che il governo di transizione tunisino agisce come logico prosecutore del precedente governo retto da Ben Ali che le masse hanno cacciato sicuramente non per far si che quello attuale continui a mercanteggiare con i governi imperialisti quali il nostro sulle spalle del popolo tunisino!
La lotta dei popoli arabi continua ancora anche dopo la cacciata dei rais, ma per approfondire questo attendiamo con interesse il meeting sulle rivolte arabe che si terrà il prossimo 15 Dicembre a Parigi,ampiamente propagandato su questo blog, dove prenderanno la parola compagni rivoluzionari marocchini e tunisini

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