Cina, censurato anche LinkedIn per zittire gli appelli alla rivolta contro il governo
ultimo aggiornamento: 25 febbraio, ore 12:19
Pechino - (Adnkronos/Dpa) - Da oggi è impossibile collegarsi da Pechino al sito, con il browser che segnala un messaggio di errore. Negli ultimi giorni attivisti per i diritti umani e civili avevano iniziato a lanciare appuntamenti per una manifestazione anti-governo
Pechino, 25 feb. - (Adnkronos/Dpa) - La censura cinese si abbatte anche su LinkedIn, social network dedicato allo scambio tra giovani professionisti, per evitare che ospitasse messaggi e appelli a portare anche in Cina la rivoluzione dei gelsomini.
Da oggi è impossibile collegarsi da Pechino al sito, con il browser che segnale un messaggio di errore, ma alcuni utenti del social network affermano che già da ieri il sito è stato bloccato. Anche su LinkedIn, come su agli altri social network, negli ultimi giorni attivisti per i diritti umani e civili, ispirandosi a quanto sta succedendo nel Nord Africa e in Medio Oriente, avevano iniziato a lanciare appuntamenti per una manifestazione anti-governo da tenersi ogni domenica in decine di città cinesi.
La scorsa domenica a Pechino però all'appuntamento vi erano più poliziotti e giornalisti stranieri che manifestanti. Nonostante questo la capillare censura cinese si è messa all'opera: se si fa una ricerca con il termine 'gelsomino' sui siti autorizzati cinesi - come il microblog Sina Weibo e il clone di Facebook Renren che ha 160 milioni di utenti anche grazie alla benedizione del governo - ad oggi compaiono zero risultati.
Nel timore che gli attivisti, che negli ultimi tempi hanno sviluppato grazie agli hacker dei sistemi per aggirare
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