venerdì 25 febbraio 2011

pc quotidiano 25 febbraio - IL VENTO DELLA RIBELLIONE ARRIVA ANCHE IN CINA

Cina, censurato anche LinkedIn per zittire gli appelli alla rivolta contro il governo

ultimo aggiornamento: 25 febbraio, ore 12:19

Pechino - (Adnkronos/Dpa) - Da oggi è impossibile collegarsi da Pechino al sito, con il browser che segnala un messaggio di errore. Negli ultimi giorni attivisti per i diritti umani e civili avevano iniziato a lanciare appuntamenti per una manifestazione anti-governo

Pechino, 25 feb. - (Adnkronos/Dpa) - La censura cinese si abbatte anche su LinkedIn, social network dedicato allo scambio tra giovani professionisti, per evitare che ospitasse messaggi e appelli a portare anche in Cina la rivoluzione dei gelsomini.

Da oggi è impossibile collegarsi da Pechino al sito, con il browser che segnale un messaggio di errore, ma alcuni utenti del social network affermano che già da ieri il sito è stato bloccato. Anche su LinkedIn, come su agli altri social network, negli ultimi giorni attivisti per i diritti umani e civili, ispirandosi a quanto sta succedendo nel Nord Africa e in Medio Oriente, avevano iniziato a lanciare appuntamenti per una manifestazione anti-governo da tenersi ogni domenica in decine di città cinesi.

La scorsa domenica a Pechino però all'appuntamento vi erano più poliziotti e giornalisti stranieri che manifestanti. Nonostante questo la capillare censura cinese si è messa all'opera: se si fa una ricerca con il termine 'gelsomino' sui siti autorizzati cinesi - come il microblog Sina Weibo e il clone di Facebook Renren che ha 160 milioni di utenti anche grazie alla benedizione del governo - ad oggi compaiono zero risultati.

Nel timore che gli attivisti, che negli ultimi tempi hanno sviluppato grazie agli hacker dei sistemi per aggirare la Muraglia di fuoco virtuale con cui il governo cinese blocca l'accesso alla maggior parte dei siti occidentali, possano utlizzare Facebook, Twitter e LinkedIn per organizzare dimostrazioni, i siti sono stati bloccati.

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