sabato 26 febbraio 2011

Milano 26 febbraio manifestazione "tanti popoli un'unica lotta" SOSTEGNO ALLE LOTTE ANTIMPERIALISTE E ALLE GUERRE POPOLARI



ABBASSO IL REGIME SANGUINARIO DI GHEDDAFI
SOSTEGNO ALLA RIVOLTA DELLE MASSE LIBICHE E ARABE
NO ALL'INTERVENTO MILITARE DELL'IMPERIALISMO ITALIANO
VIA IL GOVERNO BERLUSCONI COMPLICE DI GHEDDAFI
PER LO SCIOPERO GENERALE

Le rivolte delle masse egiziane, tunisine , di molti paesi arabi e, oggi della Libia contro i regimi corrotti antioperai e antipopolari contro il caro vita, per rivendicare condizioni di vita migliori hanno scoperchiato le condizioni di oppressione per la gran parte della popolazione a questo tutti i regimi hanno risposto sparando sulla folla.

Oggi assistiamo al massacro delle masse libiche, alle giuste rivendicazioni dei giovani che vogliono un futuro decente per il loro popolo e non sono più disposti a tollerare una dittatura più che quarantennale, Gheddafi ha risposto con una repressione sanguinaria con il ricorso a mercenari provenienti dai paesi africani ma anche dall'Europa e dall' Italia, come riferiscono fonti giornalistiche; contro il popolo libico ha scatenato il terrore “casa per casa”, come aveva preannunciato nel suo discorso televisivo, con l'uso degli aerei contro i manifestanti, l'uccisione dei feriti negli ospedali e sparizione di cadaveri per cancellare le prove dell'uso di armi pesanti, oltre all'isolamento mediatico, telefonico per impedire quanto più possibile che questa mattanza venga testimoniata.

“Non voglio disturbare Gheddafi” questa la presa di posizione di Berlusconi alle prime notizie del genocidio in Libia e Maroni preoccupato a creare desolidarizzazione verso le masse arabe in generale, ma verso il popolo libico in particolare, per il “pericolo” invasione di “clandestini”, mostrando, in realtà, di volere la continuità di Gheddafi e degli interessi economici dei padroni italiani in quel paese. Espressi chiaramente dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia "….. l’importante è che il Governo italiano prenda una posizione, tuteli gli interessi delle imprese italiane …..noi esportiamo in Libia circa 2,5 miliardi di euro e importiamo circa 10 miliardi di euro soprattutto di petrolio…Abbiamo molte imprese che lavorano lì.”

Ma nonostante terrore e isolamento le masse libiche hanno continuato la rivolta, liberando una ad una le città, dimostrando di non voler fermarsi, mentre tanti militari si sono rifiutati di sparare, disertando, isolando sempre più Gheddafi e si sono uniti al popolo per rispondere alla violenza del regime e per organizzare la forza necessaria per spazzarlo via.

Al fianco delle masse libiche in rivolta significa in questo paese lottare per la caduta del governo Berlusconi e contro ogni governo dell'imperialismo italiano che è al fianco, oggi, del regime di Gheddafi e domani con ogni governo fantoccio dell'imperialismo USA-Italia.

SOSTEGNO ALLE LOTTE ANTIMPERIALISTE E ALLE GUERRE POPOLARI

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