Nei giorni scorsi, i palestinesi sono scesi in piazza a Ramallah, Nablus, Tulkarem, Jenin, nei villaggi della Cisgiordania, per protestare contro il veto che gli americani hanno imposto alla risoluzione ONU sull'illegalità delle colonie israeliane, definite "il principale ostacolo al raggiungimento di una pace giusta, duratura e completa". Non che le risoluzioni e il ruolo stesso dell'Onu abbiano mai fatto desistere Israele dall'occupazione delle terre palestinesi, se non altro confermano agli occhi del mondo che lo stato d'Israele, sostenuto da Usa ed Europa, è uno stato terrorista che mina la sicurezza dei popoli arabi.
Obama come Bush gode dell'apprezzamento del governo israeliano.
Ma anche l'Egitto ha avuto, ed ha ancora, un ruolo-chiave nella pacificazione imperialista del Medio Oriente così come nell'embargo a Gaza.
Mentre le masse oppresse palestinesi hanno salutato con gioia la rivolta popolare anti-Mubarak, il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak e il nuovo Capo del Consiglio militare egiziano, Hussein Tantawi, hanno avuto un colloquio sul rafforzamento della presenza israeliana nel sud del Sinai, sull'embargo a Gaza e sulle forniture di gas ad Israele.
I cani da guardia di Usa ed Europa in Medio Oriente devono essere schiacciati dalla furia popolare! E' tempo di una nuova rivolta in Palestina contro l'asse imperialista-nazisionista che porti fino in fondo il sentimento antiperialista, anticolonialista, dei popoli arabi.
ravros@libero.it
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