L'imperialismo Usa è in crisi. La presidenza Obama è andata logorandosi anche più rapidamente di quanto si potesse pensare sotto i colpi della crisi economica, della resistenza dei popoli.
Per questo Obama è tornato abbastanza rapidamente, anche come immagine, a sostenere le politiche forcaiole contro il cosiddetto “terrorismo”. Sotto la guida di Obama le istituzioni americane, in particolare la Magistratura continua con la sua azione di “caccia alle streghe” scrivendo ogni giorno con le sue leggi e sentenze pagine buie sul terreno dello Stato dei diritti e dei diritti umani.
E' di questi giorni la decisione della Corte Suprema di considerare in linea con la Costituzione una legge che proibisce di dare sostegno materiale ad organizzazioni terroristiche anche nei casi in cui il supporto è limitato a consigli legali o di pubbliche relazioni. Di fatto così viene abolita la difesa legale degli imputati nei Tribunali e il lavoro di informazione che organizzazioni possono fare in queste occasioni.
Ma qualcuno potrebbe dire che di fronte ad atti di terrorismo dichiarato, come possono essere quelli di militanti di Al Quaeda, l'imperialismo avrebbe le sue giustificazioni. Ma non si tratta affatto di questo.
La Corte Suprema ha emesso questa sentenza nei confronti di un gruppo umanitario che aveva dato consigli legali su come sollevare all'Onu la questione di violazione dei diritti umani verso organizzazioni che combattono in Turchia e nello Srylanka, vale a dire contro regimi come quello turco ripetutamente condannato per violazione dei diritti umani, ad esempio verso il movimento di liberazione kurdo o nelle sue carceri, o come quello dello Srylanka, dove si è consumato nei confronti del movimento Tamil un vero e proprio genocidio nel silenzio della cosiddetta “comunità internazionale”.
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