lunedì 21 giugno 2010

pc quotidiano 21 giugno - Perù: il presidente genocida Alan Garcia minaccia le università

19 giugno in Perù: il presidente genocida Alan Garcia minaccia le università!

In prossimità del 19 giugno, giorno dell’eroismo, i militanti del PCP, hanno manifestato anche nelle Università preoccupando i rettori e il governo, tanto che il presidente Alan Garcia è sceso in campo personalmente per accusare il rettore dell’Università di connivenza “passiva” e minacciando di occupare militarmente le università se i rettori non riuscissero a tenerle al riparo dalle “infiltrazioni terroriste”.

La manifestazione di studenti e altri militanti, che avevano organizzato un convegno per il 116° anniversario della nascita di J.C.Mariategui fondatore del Partito Comunista del Perù, è proseguita con un corteo all’interno dell’Università di San Marco e richiedeva la liberazione dei prigionieri politici e del presidente Gonzalo, Abimael Guzman, che non viene presentato in pubblico dal lontano settembre del 1993 e la cui detenzione è stata dichiarata una aberrazione giuridica.

Alcuni rettori preoccupati hanno chiesto l’aiuto del governo, ma “dato che siamo in democrazia” dicono per convincere se stessi, “non possiamo permettere l’intervento immediato delle forze di polizia”. Ma “lo Stato di diritto” tiene a precisare il Presidente genocida Alan Garcia, memore delle sue gesta, autore del massacro di 300 prigionieri politici nelle carceri di Lurigancho, El Fronton e Callao “non significa che hanno l’extraterritorialità” e per meglio valutare la situazione, il 21, quindi, si riuniscono il ministro degli interni e il ministro della giustizia, mentre il 22 ci sarà l’assemblea nazionale dei rettori.

I quali ricordano che saranno fermi nelle decisioni contro ciò che è successo ma, ribadiscono, “siccome siamo in democrazia” gli eventuali interventi vanno segnalati al Pubblico Ministero come avviene per quelli che si fanno nella valle dei fiumi Apurimac ed Ene (VRAE).

E rincara la dose il ministro della difesa Rafael Ley, durante la cerimonia nella quale si decoravano 63 membri dell’esercito feriti o mutilati in seguito ad operazioni contro le colonne del PCP del Vrae, che dice che nelle università si fa proselitismo e apologia di terrorismo: nelle Universidad Nacional Mayor di San Marcos e in quella Enrique Guzman y Valle di La Cantuta, dove per esempio esistono organismi universitari “vicini a Sendero Luminoso”.
Questi sarebbero stati influenzati anche da alcune trasmissioni radio come quella di radio LA91 di Huancayo che in un suo programma chiamato “Concetti” ha trasmesso per qualche ora comunicati del PCP.

Le reazioni a queste manifestazioni della guerra popolare sono state feroci anche da parte di altri politici come la portavoce del partito nazionalista che ha chiesto spiegazioni al ministro degli interni del perché non sia intervenuta la polizia, mentre lo storico Manrique ha proposto una battaglia delle idee per sconfiggere l’“ideologia senderista” presente all’università di San Marcos, dato che secondo lui l’assenza di partiti politici solidi può generare simpatie per i gruppi estremisti.

E alla fine non manca nemmeno l’appello di qualche esperto che invita ad usare il metodo della “conquista del cuore e delle menti” proponendo di dare prestiti agevolati alle piccole e microimprese di agricoltori della valle dei fiumi Apurimac ed Ene per conquistarne la fiducia, come dice il ministro della difesa Ley. E fa sapere che nel suo ultimo viaggio in Italia ha chiesto l’appoggio di differenti organismi per la costruzione di strade nel VRAE (vuoi vedere che si tratta della banda di Anemone e soci?) affinché i produttori possano portare i propri prodotti verso i mercati esterni “combinando il combattimento militare con azioni che consolidino la giustizia sociale”!

La vera giustizia sociale sta dentro il cammino della Guerra Popolare!

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