In attesa di tempi migliori..
Marco Revelli su Il Manifesto, dopo aver largamente denunciato l'accordo e la sua impossibilità di essere sostenuto “per il semplice fatto che vi si chiede la liquidazione di diritti indisponibili, diritti che nessun sindacato potrebbe negoziare per il semplice fatto che non gli appartengono, diritti che nessuno, neppure i titolari diretti, può alienare perchè costitutivi di una civiltà giuridica che trascende le parti sociali e gli individui”. Dopo aver ben rilevato che l'unica legge che qui viene messa in campo è la 'legge di mercato' – che sarebbe meglio chiamare 'legge del profitto', legge è ben superiore alla norma costituzionale e alla legge ordinaria – e che l'amministratore delegato della Fiat “che non è un fascista, che non veste l'orbace ma un maglioncino casual ed è stato a lungo un esempio di liberal progressista, non ci rassicura affatto anzi ci spaventa di più”, ci si aspetterebbe un appello alla lotta e alla mobilitazione generale e un chiamare le cose con il loro nome, ma la confusione, come di tutti gli articoli de Il Manifesto in questa vicenda, fa sì che oggi non ci sarebbe davvero altra alternativa che piegarsi al ricatto e che il No della Fiom è importante perchè è una testimonianza per 'tempi migliori'. ...
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