Marchionne è offeso e arrabbiato, i padroni, il governo ci sono rimasti male: avevano scommesso che con tutto il loro ricatto fascista, tutto il loro battage mediatico, con uso di tutto, dalla stampa, Tv, alla Chiesa, alla famiglia, alle marcette,avevano ormai piegato e tenevano in pugno la "larga maggioranza" degli operai di Pomigliano, e si sono trovati con poco più di un pugno di mosche in mano.
La classe, non ci riuscite a farla diventare "acqua"!
I tanti operai che hanno votato NO hanno risposto con dignità, orgoglio, hanno risposto pensando anche alla responsabilità che avevano rispetto agli altri operai di altre fabbriche, hanno risposto non come "singoli stupidi individui di cortissima veduta" ma di fatto sentendosi una classe che non può essere così piegata come pretende la Fiat e tutti i padroni.
Ha avuto ragione e ha vinto la determinazione e la visione del sindacalismo di classe e di base che si è battuto a Pomigliano e altrove.
Anche altri operai di altre fabbriche si sono mossi come classe - certo sono stati ancora piccoli segnali, ma importanti - dagli operai della Piaggio, agli operai di Termini Imerese, agli operai delle fabbriche in cui noi siamo intervenuti, ai molti operai hanno mandato comunque il loro messaggio di sostegno agli operai di Pomigliano.
Questo grande NO ha messo in imbarazzo anche il vertice della Cgil, la Camusso ieri si arrampicava sugli specchi e, invece di evidenziare il NO, diceva che la Cgil avrebbe rispettato il risultato a favore dei Si uscito dal referendum perchè comunque era stato un Si "per il lavoro", lanciando un pietoso segnale a Marchionne.
Ora Marchionne, isterico, continua nella sua marcetta fascista, accompagnato dai suoi servi cisl, Uil, Fismic, Ugl, e tira fuori il terzo piano, in cui pretenderebbe di costringere uno per uno i lavoratori a firmare la resa alle condizioni del contratto.
Chi, come anche noi, ha detto in questi giorni che la Fiat non rispetterà neanche il suo stesso contratto e andrà avanti nello stracciare tutto: leggi, costituzione, contratti, con i Tremonti, i Sacconi che di notte tempo lavorano per cambiare le leggi fondamentali e costruire un regime di moderno fascismo, ha avuto e ha ampiamente ragione. Riflettano, in tempo, i lavoratori che hanno votato Si, illudendosi di salvaguardare il loro posto di lavoro. I padroni se gli dai un braccio si vogliono prendere corpo, testa e anima.
Ma quasi la metà degli operai di Pomigliano ha detto: NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!
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