Un nuovo passo in avanti nell’unità dei comunisti per il partito
Si è tenuto l’incontro della Commissione Congiunta di Proletari comunisti e del Coordinamento dei collettivi comunisti; incontro avente l’obiettivo di stabilire contenuti, tempi e percorso del processo di unità tra le due organizzazioni al servizio dell’unità più generale dei comunisti per la costruzione del partito comunista necessario al nostro paese, nell’epoca storica attuale e nella situazione attuale.
L’incontro è stato preceduto anche, ed è bene sottolinearlo, da un’indecente azione della polizia/Digos torinese che ha sottoposto la delegazione di Proletari comunisti giunta a Torino ad un immediato atteggiamento di controllo, fatto di pedinamenti e foto, ad opera di quattro agenti riconosciuti. Il riconoscimento e la reazione della delegazione di Proletari comunisti ha ottenuto l’allontanamento frettoloso della forza repressiva. Noi da un lato denunciamo con forza questa azione, dall’altro essa conferma l’attenzione e la pericolosità percepita dallo Stato e dal governo della borghesia rispetto all’avanzamento del processo di unità dei comunisti.
L’incontro si è svolto in un clima caloroso e unitario anche se franco nelle opinioni e nell’affrontare i temi, come è necessario che sia dato l’impegno, l’importanza e la qualità che questo passo richiede.
Temi importanti affrontati nella riunione: il maoismo, l’internazionalismo, il rapporto tra teoria e pratica in questo processo. Così come si è ritornati sulla valutazione da dare e i passi da fare in merito alla battaglia nel movimento comunista più generale nel nostro paese.
Un altro elemento significativo del dibattito è stato quello relativo alla lotta ideologica attiva, lotta tra le due linee, funzione e applicazione del centralismo democratico; temi importanti anche perché alla base, tra l’altro, della separazione tra i quadri e compagni del Coor.Coll.Com. e il Carc/(n)Pci.
L’incontro ha avuto un esito positivo. Sono stati definiti, integrati e precisati 10 punti a base del processo di unità tra le due organizzazioni, che saranno oggetto di sviluppo e confronto per raggiungere questa unità in un tempo definito genericamente di massimo un anno, ma che naturalmente entrambe le organizzazioni sperano di accorciare per rispondere alle esigenze politiche della lotta di classe e del movimento comunista.
Il contenuto del dibattito deve servire a confermare, rafforzare, specificare ulteriormente che il partito comunista che vogliamo costruire deve essere:
1.basato sul marxismo-leninismo-maoismo;
2.basato sulla strategia della guerra popolare adatta alle condizioni specifiche del nostro paese;
3.fondato sulla centralità operaia, che sia reparto d’avanguardia organizzato della classe operaia;
4.costruito nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse;
5.di tipo nuovo che attui una completa rottura nel campo dell’ideologia, della teoria, della organizzazione, della pratica con il revisionismo vecchio e nuovo;
6.saldamente interno al movimento comunista internazionale e in particolare a quello di orientamento marxista-leninista-maoista, con un forte legame con i partiti comunisti impegnati nelle guerre popolari;
7.che combatta attivamente l’economicismo e l’eclettismo teorico-politico;
8.alternativo alle due varianti elettoralismo e militarismo, presenti nel nostro campo;
9.che sappia far vivere al suo interno la lotta ideologica attiva e la lotta tra le due linee e realmente attuare il centralismo democratico, alla luce delle esperienze negative che nel nostro campo ci sono state e che ancora ci possono essere;
10.consapevole che il grande lavoro per unire i comunisti nel nostro paese deve svilupparsi attraverso la lotta al settarismo come una delle deviazioni che ancora domina gran parte del movimento comunista.
Si è anche deciso che il dibattito su questi dieci punti possa essere condotto in forme aperte al fine di raccogliere l’attenzione e anche l’impegno di tutti i compagni organizzati e non che vogliono contribuire ed entrare nello spirito di questo percorso di unità. Invitiamo pertanto sin da ora chiunque voglia partecipare al dibattito ad inviare contributi (al momento utilizzando le caselle e.mail e i siti delle nostre organizzazioni).
Si è anche condiviso che questa unità, di quella che potremmo chiamare la componente marxista-leninista-maoista, non chiude il processo, ma anzi ne apre uno più ampio che permette l’avanzamento di tutto il movimento comunista e della battaglia per il partito.
L’importanza dell’incontro e il rapporto unitario che esso ha costituito e reso significativo si è mostrato nella convergenza nella pratica del lavoro comune che può fare da cemento e verifica e aiutare il processo di unità e il ruolo di esso nella più generale lotta di classe.
Su tre punti sono state prese decisioni operative:
1.il lavoro comune nelle fila della classe operaia, che comprende l’elaborazione di parole d’ordine comuni, piani di interventi in alcune fabbriche e realtà del ns paese, e la verifica di questo lavoro;
2.elaborare una proposta per unire il fronte di lotta contro la repressione statale contro le forze comuniste, le realtà proletarie e rivoluzionarie, le lotte politiche e sociali; per uscire dalla frammentazione, dalla lotta “ognuno per sé” che è una tendenza che deve essere superata;
3.la campagna a sostegno della guerra popolare in India, già lanciata a livello internazionale e nazionale e che vedrà l’impegno delle due organizzazioni nella promozione di meeting e delle altre attività.
È evidente che se a questa intesa, parole e progetto corrisponderà una elaborazione e una pratica conseguente, un passo in avanti e controcorrente verrà davvero fatto sarà dato un duro colpo alle concezioni e alla prassi dei dogmatici e dei settari. E borghesia, riformisti e opportunisti avranno di che preoccuparsi.
La Commissione Congiunta
15.6.2010
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