Un incontro disastroso che conferma le peggiori previsioni, il governo Meloni/Urso porta a compimento il lavoro dei precedenti governi dei padroni: svuotare la fabbrica per consegnarla a nuovi padroni gratis con un piano di cassintegrazione selvaggia 6000 dal 1 gennaio che porti a una riduzione di 5000 lavoratori e senza alcun futuro reale -
I sindacati del tavolo romano sono corresponsabili di questo percorso e di questo piano. Respingere il piano, ripartire dalla piattaforma operaia per una lotta generale a oltranza contro padroni governo e i loro servi (sindacalismo collaborazionista e ambientalismo antioperaio).
Ex Ilva - a proposito della conferenza stampa di cgil-cisl uil
Siamo su scherzi a parte.
I dirigenti sindacali confederali dopo il disastroso incontro di Roma convocano una conferenza stampa dove dopo la denuncia in parte condivisibile di quello che hanno sentito dal governo, rappresentato all' incontro da Urso Mantovano Calderone ecc. non sono in grado di tirar fuori che la proposta ridicola che la situazione venga presa in mano dalla Meloni.
Come se questo non è già avvenuto! Perché secondo lor signori chi rappresentano Urso e soprattutto Mantovano che altro non è che il portavoce e l'alter ego della Meloni?
Quindi cosa vuole fare la Meloni è esattamente quello che hanno sentito l'11 all'incontro.
Quindi in realtà stanno chiedendo un altro incontro a Roma e stanno legittimando la Meloni come possibile soluzione, invece di scatenare giustamente l'inferno rispetto al piano padroni governo
presentato a Roma.Quindi i sindacati presenti a Roma al di là degli strilli sono diventati non la soluzione ma parte del problema legando al carro del governo, della 'politica' gli interessi dei lavoratori e la lotta necessaria per il lavoro il salario la salute, l'ambiente,
A fronte di questo è giusto ribellarsi !
La parola deve passare davvero ai lavoratori con assemblee generali che siano già una forma di lotta su
una piattaforma operaia da sostenere e imporre con una lotta generale prolungata all'insegna di blocchiamo tutto a Taranto qui e oraNAZIONALIZZAZIONE a condizione che vengono raccolte e salvaguardate realmente le richieste dei lavoratori su lavoro, salario, sicurezza, condizioni di lavoro, ambiente
Dobbiamo lottare su una nuova piattaforma operaia, approvata dalle assemblee e portata fino in fondo con la lotta prolungata in fabbrica e in città.
No agli esuberi, no alla cassa
integrazione permanente, i lavoratori, che non possono essere
utilizzati nella produzione attualmente, devono e possono essere
occupati nei lavori di ambientalizzazione e di bonifiche della
fabbrica e della zona industriale.
integrazione
salariale per operai delle Acciaierie e operai dell’appalto nei
periodi di cassa integrazione.
Siamo naturalmente per tutte le misure che possano alleggerire anche in forma di risarcimento i problemi occupazionali, come ’estensione dei benefici per i lavori usuranti e per l’amianto; e "25 anni bastano" in siderurgia per andare in pensione.
postazione ispettiva dentro la zona industriale che sia di deterrenza e di controllo effettivo di come procede tutta questa riconversione/decarbonizzazione.
Nelle ditte d'appalto Acciaierie/Porto NO al contratto multiservizi SI al contratto unico a tempo indeterminato per tutti con clausola sociale
Basta incontri inutili a ROMA e processioni la trattativa per exILVA TARANTO E PER TARANTO SI FA... MA A TARANTO!
Slai cobas per il sindacato di classe
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