Come si sa nella “squadra di
mostri” che Trump sta organizzando per governare gli Stati Uniti nei prossimi
anni c’è anche Elon Musk che l’altro ieri ha attaccato i giudici italiani,
sollevando il solito “vespaio” di polemiche.
Ma le sparate di Musk sui giudici,
condivise dalla sua amica Meloni, non sono quelle di un pazzo ma di chi ha un
interesse preciso ad avere un governo amico che metta mano al portafoglio e
compri, per esempio, i suoi sistemi satellitari come Starlink.
Non ci sono misteri dunque o
stranezze, ma solidi bassi interessi capitalisti-imperialisti di uno degli
uomini più ricchi del mondo (patrimonio personale di 340 miliardi di dollari,
secondo Forbes, e padrone di aziende che valgono oltre 1.000 miliardi) che ha
tutto l’interesse di continuare a fare affari in giro per il mondo, dalla Cina
all’Ucraina… con le auto elettriche Tesla, con X, OpenAI, SpaceX e il suo
sistema satellitare Starlink che “è in grado di offrire connessioni a internet
ad alta velocità per gli usi più disparati, compresi quelli militari” e che
vuole vendere anche all’Italia.
Come riporta il quotidiano Domani
del 13 novembre, infatti, “I migranti sono da sempre uno dei bersagli preferiti
degli attacchi via social di Elon Musk. Se a questo si aggiunge l’esibita
amicizia del miliardario americano per Giorgia Meloni, l’attacco ai giudici di
ieri non pare esattamente una sorpresa.”
L’attacco ai giudici italiani non
è un mistero anche perché la magistratura sta indagando il suo portavoce in
Italia, Andrea Stroppa, nel caso di corruzione che coinvolge la Sogei di
proprietà dello Stato italiano (Società Generale d'Informatica S.p.A. - è la
società di Information Technology 100% del Ministero dell'Economia e
delle Finanze), in cui le aziende di Musk sarebbero state agevolate per
vincere gli appalti statali.
Scandalo che per adesso sembra
sparito dalle pagine dei quotidiani, dall’informazione televisiva ecc.
Se il governo amico di Musk
decide di acquistare il sistema satellitare, dice il quotidiano Domani, “Il
governo di Roma potrebbe consegnare le chiavi di attività strategiche come le
telecomunicazioni in ambito civile e militare alle aziende di un singolo
imprenditore, che per di più svolge un ruolo politico nella nuova
amministrazione di Washington. Per Musk sarebbe di sicuro un ottimo affare…”
Non solo, ma a quanto pare si
tratta di “Un business in cui, paradossalmente, il gruppo Usa si trova a fare
concorrenza a due operatori entrambi partecipati dal Tesoro di Roma, cioè
Fibercop e Open Fiber.”
Ma per gli amici, fascisti come
lei, la Meloni fa questo e altro…
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