sabato 16 novembre 2024

pc 16 novembre - L’attacco ai giudici continua: è la volta del ministro Urso

 
Attaccare i giudici italiani di volta in volta, tenendoli sotto pressione, è diventato un gioco a staffetta tra i ministri di questo governo: dal lurido fascio-leghista Salvini a Urso, ma naturalmente chi si è riservato il ruolo principale in questo attacco è la Meloni che ha trovato nel suo amico Musk un’ottima spalla a stelle e strisce.

L’obbiettivo è naturalmente quello di screditare agli occhi dell’opinione pubblica a tal punto i magistrati da metterli in difficoltà e garantirsi un sostegno nel loro attacco che tende a metterli sotto tutela del governo; l’attacco principale di questi giorni è soprattutto sull’Albania ma non si disdegnano affatto tutte le altre occasioni come quella afferrata al volo dall’attuale ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

E il pretesto in questo caso è stata la sentenza sul depuratore Ias Spa (Industria Acqua Siracusana) della

zona industriale di Priolo Gargallo. La questione come scrivono alcuni quotidiani è abbastanza complicata e va avanti da alcuni anni a colpi di decreti (un po’ come succede alla ex Ilva di Taranto). Sintetizzando: da tempo il depuratore che deve trattare gli scarichi delle industrie della zona, non funziona e invece di depurare inquina, e per questo da due anni è stato posto sotto sequestro da parte del magistrato di Siracusa; il governo ha fatto ricorso e lo ha perso perché il Tribunale del riesame di Roma ha dato ragione al giudice di Siracusa, per cui “le imprese della zona (alcune grandi come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol) non potranno conferire all’impianto i loro reflui industriali.”

E questa altra sberla data “in punta di diritto” come dicono gli avvocati, ha fatto imbestialire Urso che, inferocito, ha accusato i giudici: “Per colpire il governo colpiscono il Paese”, una frase senza senso, visto che i giudici applicano le leggi e visto soprattutto che da anni le popolazioni locali protestano per il “disastro ambientale” come dicono le sentenze.

Ma Urso non ci sta e tira in ballo naturalmente non solo l’“interesse generale”, ma anche strumentalmente il futuro degli operai! «Ancora una volta la decisione di un Tribunale rischia di vanificare l’azione di governo a tutela dell’interesse generale. Stavolta ad essere colpito è proprio il diritto al lavoro di migliaia di persone in una zona strategica della Sicilia.”

I giudici, quindi, vorrebbero “vanificare l’azione del governo”, come ripete ad ogni passo pure il fascioleghista Salvini, ma perché dovrebbero?

Per quanto riguarda la questione del depuratore, la situazione è certo complicata e si è incancrenita nel tempo, ma il ministro Urso, come tutto il suo governo, non può assolutamente farsi portavoce degli interessi delle migliaia di lavoratori coinvolti, e che in questo rimpallo di sentenze e responsabilità pagano tutto sulla propria pelle; tocca a questi lavoratori rappresentare i propri interessi di classe ed entrare in campo con la lotta necessaria contro i padroni che inquinano e il governo, regionale e nazionale, che li sostiene.

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