L’obbiettivo è naturalmente
quello di screditare agli occhi dell’opinione pubblica a tal punto i magistrati
da metterli in difficoltà e garantirsi un sostegno nel loro attacco che tende a
metterli sotto tutela del governo; l’attacco principale di questi giorni è
soprattutto sull’Albania ma non si disdegnano affatto tutte le altre occasioni
come quella afferrata al volo dall’attuale ministro delle Imprese e del Made in
Italy Adolfo Urso.
E il pretesto in questo caso è stata la sentenza sul depuratore Ias Spa (Industria Acqua Siracusana) della
zona industriale di Priolo Gargallo. La questione come scrivono alcuni quotidiani è abbastanza complicata e va avanti da alcuni anni a colpi di decreti (un po’ come succede alla ex Ilva di Taranto). Sintetizzando: da tempo il depuratore che deve trattare gli scarichi delle industrie della zona, non funziona e invece di depurare inquina, e per questo da due anni è stato posto sotto sequestro da parte del magistrato di Siracusa; il governo ha fatto ricorso e lo ha perso perché il Tribunale del riesame di Roma ha dato ragione al giudice di Siracusa, per cui “le imprese della zona (alcune grandi come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol) non potranno conferire all’impianto i loro reflui industriali.”E questa altra sberla data “in
punta di diritto” come dicono gli avvocati, ha fatto imbestialire Urso che,
inferocito, ha accusato i giudici: “Per colpire il governo colpiscono il Paese”,
una frase senza senso, visto che i giudici applicano le leggi e visto
soprattutto che da anni le popolazioni locali protestano per il “disastro
ambientale” come dicono le sentenze.
Ma Urso non ci sta e tira in
ballo naturalmente non solo l’“interesse generale”, ma anche strumentalmente il
futuro degli operai! «Ancora una volta la decisione di un Tribunale rischia di
vanificare l’azione di governo a tutela dell’interesse generale. Stavolta ad
essere colpito è proprio il diritto al lavoro di migliaia di persone in una
zona strategica della Sicilia.”
I giudici, quindi, vorrebbero “vanificare
l’azione del governo”, come ripete ad ogni passo pure il fascioleghista
Salvini, ma perché dovrebbero?
Per quanto riguarda la questione
del depuratore, la situazione è certo complicata e si è incancrenita nel tempo,
ma il ministro Urso, come tutto il suo governo, non può assolutamente farsi
portavoce degli interessi delle migliaia di lavoratori coinvolti, e che in
questo rimpallo di sentenze e responsabilità pagano tutto sulla propria pelle; tocca
a questi lavoratori rappresentare i propri interessi di classe ed entrare in
campo con la lotta necessaria contro i padroni che inquinano e il governo, regionale e nazionale, che
li sostiene.
Nessun commento:
Posta un commento