Mentre era in ancora impegnato
nel suo viaggio in Cina, in occasione del 75esimo anniversario del Consiglio
d’Europa e della Nato, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha trovato il
tempo di esprimere il proprio pensiero sull’Organizzazione del Trattato del
Nord Atlantico, inviando “un messaggio alla Camera in una conferenza dedicata
all’evento.” Come riporta un trafiletto del Sole 24 Ore di ieri, Mattarella
dice che: «Sono pilastri della sicurezza democratica e la Repubblica è
orgogliosa di farne parte sin dalla loro fondazione».
Ma non basta: “Il capo dello
Stato riconosce che «l’Alleanza Atlantica ha contribuito, in modo determinante,
alla stabilità internazionale e al più lungo periodo di pace vissuto
dall’Europa e l’attuale fase di instabilità conferma la validità di quelle
scelte. L’inaccettabile aggressione della Russia e il conflitto in Medio
Oriente ne sono ragioni evidenti».
Più di una volta Mattarella ha dimostrato che quando parla di pace in Europa “dimentica” tante guerre
non solo in Europa, ma anche in Libia, per rimanere nei paraggi, cosa che invece ricorda benissimo un libro uscito un paio di anni fa, dal titolo “Le guerre illegali della NATO” di cui riportiamo un pezzo della presentazione online: “Come documenta con rigorosa chiarezza lo storico Daniele Ganser in questo libro, negli ultimi settant’anni sono stati i paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti – ad aver avviato in molti casi guerre illegali per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto dell’uso della forza stabilito dall’ONU e riuscendo sempre a farla franca … Ganser, attraverso l’analisi puntuale di tredici di questi conflitti – Iran, Guatemala, Egitto, Cuba, Vietnam, Nicaragua, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen e Siria – e delle loro disastrose conseguenze per i popoli, evidenzia come la NATO abbia sistematicamente sabotato le regole delle Nazioni Unite, trasformandosi da alleanza locale con finalità difensive in un’alleanza aggressiva globale, fino a diventare un pericolo per la pace nel mondo.”L’attuale capo di Stato,
Mattarella, non solo non “ricorda” questi eventi, ma non ricorda nemmeno un
articolo che gli dovrebbe essere più familiare, e cioè l’articolo 11 della
Costituzione italiana che in maniera chiara e netta dice che “L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
La posizione di Mattarella su
questi temi ne fa un compagno di strada dell’imperialismo italiano, del suo
riarmo e delle conseguenti spese militari, della retorica militarista e del suo
impegno diretto e indiretto nelle guerre in corso, e in questo senso non può
essere qui in particolare, come si proclama, “garante della Costituzione” ma è
invece in concreto compagno di strada del moderno fascismo che avanza.
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